Gliemann nel 2016 faceva notare "Thus, there appears to be a Janus-faced role of exercise intensity, where short high-intensity exercise favours cardiac remodelling and mitochondrial biogenesis, whereas longer sessions of moderate-intensity exercise favour capillarization". Sicuramente in parte associato al fatto che puoi sostenere più a lungo condizioni in cui il flusso induce gli sforzi sui vasi sanguigni, a cui eventualmente abbinare che condizioni di normossia certe vie adattative (HIF-1, VEGF) vengono in parte degradate.Diciamo che questa è la parte che più mi interessa - perché dovrei cercare di integrare nel mio piano - ma, come dicevo sopra, trovo poco utile ricercare quella condizione a potenze basse: mi parrebbe più utile farlo a potenze che sono di interesse e di diretta utilità. In questo senso mi trovo decisamente più propenso ad un protocollo in cui si fanno ripetute a potenza (di interesse) costante facendo variare la cadenza.
Dare più enfasi a una o all'altra dipende da come intervengono i diversi fattori limitanti e cosa devi correggere.
E tornando alla frase citata, quanto bassa sia la "potenza bassa" è difficile dirlo a priori. Misuriamo la saturazione muscolare, in particolare il segnale emoglobina totale, e vediamo quale è il livello di forza media efficace che inizia a produrre una risposta riconducibile a una reazione di occlusione venosa di questo tipo :) Poi te la vedi tu come integrare in quello che fai o a cosa dare più rilevanza (stato energetico o stimolo ipossico vs tempo a disposizione+altri aspetti) :)
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