Grazie per aver riportato alla memoria questo famoso episodio. Si puo' stimare agevolmente che Fignon, che e' uno dei miei corridori preferiti, avrebbe vinto il tour se si fosse tagliato i capelli prima della crono finale!
Pero', non so se sia un vizio o un semplice fatto da prendere con normalita'. Ci sono tanti canali con cui gli atleti si finanziano per essere professionisti, e non sta scritto da nessuna parte che il modo 'giusto' di farlo sia tramite il sistema delle squadre. In passato era assolutamente normale avere insieme professionisti pagati da squadre insieme ad altri che si mantenevano con vincite ed oboli di partecipazione. Nell'atletica leggera, e' pieno di atleti che hanno qualche sponsorizzazione, ma per i quali una grossa parte dello stipendio lo fanno le partecipazioni alle gare, perche' vincono ma anche perche' sono pagati per partecipare. Nel pugilato e negli scacchi, spesso la differenza di pagamento tra chi vince e chi perde un match non e' molto alta; ma la quota del perdente cosa e' se non un obolo di partecipazione? A me sembra molto piu' sano un sistema in cui gli atleti si possano finanziare indipendentemente -che crea tutta una schiera di profili diversi da quello supersponsorizzato che gareggia poco e magari fa pubblicita', al semiprofessionista che arrotonda in tanti modi diversi- rispetto per dire all'atletica italiana finanziata dalle nostre tasse in cui gli atleti vengono stipendiati dai vari gruppi sportivi (fiamma gialle, fiamme oro, carabinieri, esercito etc), i cui sistemi di selezione non sono mai messi in discussione, ed i cui costi indiretti sono praticamente impossibili da stimare.