Scusate io non sono mai andato su un tandem ma da quello che dite penso che si deve essere sincronizzati nella pedalata e quindi se uno pedala anche l'altro deve farlo a meno che i movimenti centrali non abbiano una ruota libera me ne dubito
Confermo quello che dici, almeno sul mio è così
La frequenza di pedalata deve essere la stessa perché le due guarniture sono legate "fisse" tra loro dalla catena, L'unica attenzione da fare è quella di metterle allineate quando si monta la catena di sincronizzazione in modo tale che siano appunto sincronizzate, vale a dire, ad esempio, il punto morto inferiore della pedivella dx deve essere identico per entrambe le guarniture, altrimenti ci si sbilancia nella pedalata e diventa inguidabile.
Però, pur avendo gli stessi rpm, non necessariamente i due ciclisti devono avere la stessa potenza, anzi, possono avere anche potenze molto diverse: io lo uso spesso con mia figlia di 11 anni e lei da il suo contributo per quanto possibile. Vi garantisco che tra il suo "non pedalare", cioè stacca totalmente i piedi dalla pedivella, e il modesto contributo che può dare la differenza la sento. Del resto, anche se contribuisse solo per 80-100W, sarebbe come una bici a pedalata assistita con 80W di motore. Per i suoi 28kg sono sufficienti!
Se poi volessimo trovare lati positivi, che sono i motivi per cui l'ho comprato:
- è molto socializzante tra i due ciclisti (amici, genitori/figli, marito/moglie, ecc.)
- consente sicurezza di responsabilità perché chi guida non deve preoccuparsi di guardare la strada e contemporanemente guardare i figli.
- permette "grandi imprese" anche a chi non è portato/pronto per affrontarle da solo. Due esempi: con mia figlia, quando aveva 10 anni, abbiamo fatto il Mortirolo (lato facile), e con mio figlio, quando ne aveva 9 il Gavia (lato difficile)
- dal punto di vista agonistico: mettete due ciclisti con una modesta FTP da 240W, e complessivamente faranno 480W, che in salita conta zero perché complessivamente è una moto da 160kg, ma in pianura è un... treno!