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Ma infatti queste sono questioni più affini alla sociologia che allo sport… è interessante osservare come, coerentemente con altri oggetti/prodotti, anche la bici sia cambiata profondamente tramite l’integrazione con l’elettronica, e ciò ha valenza piu socio-culturale che sportiva (=bdc come espressione della cultura materiale della società post-digitale contemporanea). Una cultura peraltro fortemente permeata da dinamiche di mercato, in cui giocano un ruolo centrale i vari magazines online (in parte anche questo sito/forum) che fungono da vetrina per le innovazioni del settore (review, test di nuovi prodotti, etc) e da catalizzatore per nuovi bisogni indotti (es: profilo ruota da 40 1,7watts più aero di quello da 38, -> ne ho *assolutamente* bisogno per arrivare ennesimo alla granfondo!!).

Il presente è questo (ma c’è da stupirsi in un mondo che fa dell’innovazione tecnologica, con peraltro tutti i benefici che questa comporta, l’ultima grande ideologia rimasta dopo la “fine della storia”?), basta saperlo e cercare di abitarlo con un briciolo di consapevolezza.

(Poi, detto questo, io trovo l’elettronico una gran figata, queste bici nuove sono oggetti di design, che quasi mi piglia male a sporcarla col fango andandoci in strada… )