Sono un appassionato di storia, ed è così evidente che il Genovesi sta alla storia come i cavoli a merenda. Cultura? E' un intellettuale radical-chic, si dedica alla scrittura creativa, infarcisce i suoi racconti di ironia, o stupore come ama definirla, che afferra solo lui. Ma in quanto a storia e geografia nisba, per quello che potrebbe rappresentare in diretta TV ciclistica. Probabile che durante le telecronache legge qualche riga di wikipedia , poi improvvisa, naviga di fantasia, divaga, parla troppo spesso di santi e morti perchè come lui stesso ha dichiarato, parla proprio con i morti (!). E' un autentico privilegio disporre dei suoi interventi prolissi, soporiferi e inconcludenti, come "un gattino sui maroni", a proposito di improvvisazione creativa.
Purtroppo ce lo dobbiamo scocozzare, fino a quando per vedere il ciclismo (TdF, classiche, etc.) si passerà ai canali a pagamento, e mamma RAI gli darà impiego in qualche altra farsa (licenziarlo no, chissà chi lo raccomanda!).
Volevo poi far notare un particolare ancora più fastidioso del gattino: possibile che nessun regista della telecronaca abbia mai zittito il Fabio nei suoi inutili monologhi per riportare l'attenzione su un attacco improvviso, o caduta, o evento degno di nota della corsa? Al contrario di sua santità la pubblicità, che mette con prontezza il bavaglio ai suoi sproloqui...