Purtroppo in Rai devono credere che Sgarbozza sia simpatico e spiritoso, una macchietta che sa dare un po' di umorismo al posto giusto. Altrimenti non si spiega come possa un simile personaggio che non capisce nulla, non sa parlare, dice delle emerite banalità e che risulta insopportabile anche alla maggioranza dei ciclisti, far parte della televisione pubblica pagata dai contribuenti.
Sarebbe anche ora di far fuori la De Stefano, una che sarebbe andata bene quando il cilcismo era eroico e veniva trasmesso solo per radio. Personalmente, benchè sia una vera appassionata, trovo che la metta troppo sul patetico. Dovrebbe aggiornarsi professionalmente. La strozzerei, ad esempio, quando chiama Uran "Ciccio", la solita menata di voler far apparire il cilcismo uno sport dove il lato umano prevale. Ma dai...oramai organzizzazione dei team, tecnologie, preparazioni e i soldi l'hanno da tempo messo alla pari con gli sport più moderni ed evoluti. E' come se in F1 si parlasse di Hamilton, Vettel e compagnia bella come se compissero le stesse gesta di Nuvolari, Fangio, Ascari....
I tempi sono cambiati, sveglia!
Per il resto Pancani capisce pure lui poco, ma quello che indispettisce è l'esagerato utilizzo di superlativi quando parla dei ciclisti italiani, Martinello qualcosa sa ma espone in un italiano poco scorrevole perchè troppo ricercato ed alla fine stanca, Max Lelli è simpatico ma per essere un bravo telecronista parla un italiano con diversi errori e l'accento toscano troppo marcato. Insomma salverei Beppe Conti, Garzelli e quel mattacchione di De Luca anche se ancora sbaglia l'uso del tu-te.
In generale concordo, ottima disamina.
Soprattutto, il giudizio impietoso su Sgarbozza, Pancani e la De Stefano è perfetto.
Io, personalmente, non sopporto quest'ultima, per le medesime ragioni: non parla mai di ciclismo, non entra mai nel merito, perché, evidentemente, pur essendo appassionata, di ciclismo ne capisce veramente poco, e per nascondere le proprie carenze deve parlare continuamente del più e del meno.
Però, ritengo Martinello un ottimo commentatore tecnico, meglio di Cassani, che era buono, ma non a livello del buon Silvio. Certo, il suo italiano è un po' ridondante, ampolloso come qualcuno ha scritto, ma grammaticalmente ineccepibile. Bisogna considerare che lui non nasce telecronista, è un ex atleta, e non può avere i tempi del telecronista; ma il suo modo di esprimersi è significativamente migliore di molti presunti giornalisti di professione.
E soprattutto, è molto professionale: essendo un ex campione, ne capisce di ciclismo, e quando parla, lo fa a ragion veduta. A differenza degli altri giornalisti RAI, con i quali a volte dà l'idea di bisticciare.
Non concordo, però, su Lelli e Conti. Lelli è pessimo, peggiore non potrebbe essere, il suo marcato accento non è tollerabile su una rete nazionale, non siamo mica ad una trasmissione umoristica in cui le cadenze dialettali possono essere elemento di comicità, e soprattutto non dà alcun valore aggiunto alla trasmissione. Lelli è completamente inutile.
E pure Conti non lo sopporto: si atteggia come se fosse l'unico giornalista italiano che ne capisce di ciclismo, e pertanto si sente in diritto di sparare sentenze. Che infatti non stanno né in cielo né in terra. Ma tant'è, la maggior parte di chi lo ascolta non ne capisce molto di ciclismo e finisce col prendere per oro colato ogni panzana che dice.
Garzelli e De Luca, discreti. Ci stanno là, comunque. E De Luca, mi pare molto motivato, anche se dovrà migliorare di parecchio se un giorno vorrà diventare il riferimento in RAI per il ciclismo.