News Marc Madiot: "Stiamo trasformando i corridori in robot"

Ser pecora

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A me non sembra proprio che negli ultimi decenni ci sia stato chissà che stravolgimento.

Le crono sono praticamente sparite.
Al contrario di quello che mi pare qui tanti ricordino, l'epoca d'oro delle crono sono stati gli anni '80, non il periodo Indurain.
Al Tour in media ce n'erano 5 o 6. Di cui 2 cronosquadre.
La media di cronometro tra il 2000 ed il 2010 è di 2. Tra il 2010 ed il 2020 c'è stata 1 crono a Tour, esclusi i prologhi.

Al Tour 1983 la cronosquadre è stata di 100km. Negli anni '80 c'erano circa 200km a crono in media a Tour.
 
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Le crono sono praticamente sparite.
Al contrario di quello che mi pare qui tanti ricordino, l'epoca d'oro delle crono sono stati gli anni '80, non il periodo Indurain.
Al Tour in media ce n'erano 5 o 6. Di cui 2 cronosquadre.
La media di cronometro tra il 2000 ed il 2010 è di 2. Tra il 2010 ed il 2020 c'è stata 1 crono a Tour, esclusi i prologhi.

Al Tour 1983 la cronosquadre è stata di 100km. Negli anni '80 c'erano circa 200km a crono in media a Tour.
Si ma sono dei cambiamenti (in parte errati) di cose che oggettivamente erano estreme in senso opposto. Il mio discorso era più ampio. Parlavo di stravolgimenti tali da indurre ad anoressizzarsi.
Io credo che ora come allora, vincessero i più forti. Lo scorso anno ha vinto Bernal, parlo di quel Bernal, vedremo quello che sarà in futuro, perchè c'è un momento di contrappasso generazionale, dopo oltre un decennio di cannibali da GT (Froome e Contador). Il secondo (Thomas) era un suo compagno di squadra, ottimo corridore per carità ma non fuoriclasse, in un GT in cui quasi vince un cacciatore di classiche. Con quel percorso, quel Bernal, sarebbe stato massacrato sia da Froome (a prescindere dall'essere nella stessa squadra) che da Contador.......per me. E non sono per nulla convinto che quello che viene definito l'alfiere delle crono (Indurain) con i percorsi odierni e gli stessi avversari di allora, non vincerebbe nulla. Vincerebbe forse un pò meno. Bisogna confrontarlo sui percorsi odierni con i suoi avversari di allora. Sarebbe ingeneroso confrontarlo con quelli di oggi. Messo in campo oggi, Indurain, con gli avversari di oggi, null'altro farebbe che pesare di meno, privilegiare meno la crono e per me sarebbe stato se non un altro Contador (fisicamente troppo diversi) come minimo un altro Froome.
 
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Ci si dimentica che anche 20-25 anni fa' comunque era di moda la magrezza,si era iniziato con Conconi e Ferrari poi,con corridori come Riis,ed anche Ullrich non e' che fosse grasso quando correva (73kg) ma lo si ricorda perche' ingrassava nel periodo invernale.
 

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So di scrivere ovvietà, ma a me piacciono le salite e soprattutto i corridori che hanno la forza (e il coraggio) di scattare in salita (comprese le celeberrime "frullate" di Froome, che tuttavia non mi è mai piaciuto, ma è una mia questione di pelle e di un mio "peccato" di nazionalismo).
Tuttavia ho grande nostalgia delle lunghe crono degli anni 80/90 e tutt'ora, seppur accorciate e quindi meno decisive, sono il tipo di gara che mi appassiona maggiormente (da vedere comodamente seduti sul divano) e che considero l'apoteosi del ciclismo, in quanto sfida dell'uomo solo contro sé stesso, di norma senza riferimenti (con poche eccezioni, come il mostruoso Indurain che a Milano superò Chiappucci). E in questi tempi di ciclismo "teoricamente" senza pubblico gli organizzatori dovrebbero rivalutare l'importanza e la suggestione delle crono.
 

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Leggere Intervista a Madiot, leggere del Ritiro definitivo? Di Doumulin

Affianchi la notizia che Davide Rebellin sarà al via per la sua 30 stagione tra i Professionisti.

Spunti di riflessione ne trovi.
 

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io credo che non si possa confrontare il ciclismo di oggi con quello di 30 anni fa.
Questo per tutte le cose della vita. La tecnologia, l'alimentazione, il lavoro, la coscienza ecologica, la salute e la sanità, l'istruzione, l'educazione.

E fra 7/8 anni dirò a mia figlia "io alla tua età non avevo il cellulare"?
Ha 18mesi e sa già come guardare le foto dal mio cellulare e fare play sui video...
Dovrei "combattere" questa cosa?non ha senso...

Me lo sento dire tutti i giorni in azienda: "facciamo così perchè abbiamo sempre fatto così"...

Ci era arrivato Darwin più di 150 anni fa (senza smartphone): sopravvive che si sa adattare. Adattare al powermeter, al ciclismo del 2021, al Garmin a Instagram alle salite, alle crono brevi, ai ketoni. Come è sopravvissuto chi correva 30 anni fa con 30uova, efedrina-codeina-cocaina, la maglia di lana (altro che "gabba si" "gabba no"), il cambio che saltava, Mortirolo 39x23 etc etc...
Mi fa ridere un pò anche Lello Ferrara che continua con "le cose non sono più come una volta".: mi pare ovvio, oggi è oggi, una volta è...una volta...

I corridori sono come robot? beh è un modo come un altro per dire "bestie da vittoria" che diceva anche Di Luca...
 

alespg

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scapin eos 3
A proposito di Lello Ferrara e corridori radiocomandati, mi ha fatto morire l'intervista di qualche settimana fà a Secchiari:
Secchiari faceva il gragario mi pare di Scarponi in una gara in Liguria, studiano la strategia di gara, in poche parole:
SCARPONI: Francè, fai quella salita a manetta, così gli schianti e poi hai finito il tuo compito.
Secchia: ok.
Parte, và a manetta, ma nelle strette valli liguri non è che la radiolina andasse un gran chè...
arrivato in cima la radio inizia a ricevere il segnale.....maledizioni di tutta la squadra ed ammiraglia perchè stava andando troppo :mrgreen:
 

Shinkansen

Xeneize
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io credo che non si possa confrontare il ciclismo di oggi con quello di 30 anni fa.
Questo per tutte le cose della vita. La tecnologia, l'alimentazione, il lavoro, la coscienza ecologica, la salute e la sanità, l'istruzione, l'educazione.

E fra 7/8 anni dirò a mia figlia "io alla tua età non avevo il cellulare"?
Ha 18mesi e sa già come guardare le foto dal mio cellulare e fare play sui video...
Dovrei "combattere" questa cosa?non ha senso...

Me lo sento dire tutti i giorni in azienda: "facciamo così perchè abbiamo sempre fatto così"...

Ci era arrivato Darwin più di 150 anni fa (senza smartphone): sopravvive che si sa adattare. Adattare al powermeter, al ciclismo del 2021, al Garmin a Instagram alle salite, alle crono brevi, ai ketoni. Come è sopravvissuto chi correva 30 anni fa con 30uova, efedrina-codeina-cocaina, la maglia di lana (altro che "gabba si" "gabba no"), il cambio che saltava, Mortirolo 39x23 etc etc...
Mi fa ridere un pò anche Lello Ferrara che continua con "le cose non sono più come una volta".: mi pare ovvio, oggi è oggi, una volta è...una volta...

I corridori sono come robot? beh è un modo come un altro per dire "bestie da vittoria" che diceva anche Di Luca...
Mentre all'evoluzione non ti puoi ribellare, sono troppe e troppo complesse le variabili in gioco, nel ciclismo, come nelle cose dove le variabili sono poche e facilmente identificabili, puoi, non dico riportare indietro l'orologio, ma aggiustare ciò che va storto.
Prendiamo ad esempio la Formula 1. Negli anni '80 uscirono le minigonne, che davano un effetto suolo pazzesco. Era evoluzione anche quella, ma la F1 seppe valutare quell'innovazione come pericolosa e le tolse. Anni dopo ci fu uno studio che disse che se non avessero vietato le minigonne le macchine avrebbero raggiunto velocità impossibili.
 
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A proposito di Lello Ferrara e corridori radiocomandati, mi ha fatto morire l'intervista di qualche settimana fà a Secchiari:
Secchiari faceva il gragario mi pare di Scarponi in una gara in Liguria, studiano la strategia di gara, in poche parole:
SCARPONI: Francè, fai quella salita a manetta, così gli schianti e poi hai finito il tuo compito.
Secchia: ok.
Parte, và a manetta, ma nelle strette valli liguri non è che la radiolina andasse un gran chè...
arrivato in cima la radio inizia a ricevere il segnale.....maledizioni di tutta la squadra ed ammiraglia perchè stava andando troppo :mrgreen:

Sul tema me ne viene in mente una raccontatami da Beppe Turbo Guerini.
Ad una salita al Tour stava facendo l'andatura davanti, con Ullrich a ruota che gli urlava "Faster! Faster!". Guerini andava a tutta. E Ullrich dietro: "Faster! Faster!".
Al che Guerini si gira, ed in dialetto bergamasco gli urla: "Ma ********* sto andando a 30 all'ora!!".

Raccontata da lui faceva schiantare.
 

bianco222

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Olmo ZeroTre Disc
Ma perchè, con tanta salita chi è che vince? Contador e Froome piantavano tutti anche in salita. Roglic al Tour e alla Vuelta quest'anno ha piantato tutti anche in salita, tranne Mohoric che lo ha seccato a crono (in salita) e qualche volta Carapaz che aveva fatto il Tour a spasso.
Ma Mohoric lo ha battuto solo grazie alla sua posizione aerodinamica. Ora l'hanno proibita e Mohoric non vincerà più le crono! :ola:
 
23 Ottobre 2015
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Mentre all'evoluzione non ti puoi ribellare, sono troppe e troppo complesse le variabili in gioco, nel ciclismo, come nelle cose dove le variabili sono poche e facilmente identificabili, puoi, non dico riportare indietro l'orologio, ma aggiustare ciò che va storto.
Prendiamo ad esempio la Formula 1. Negli anni '80 uscirono le minigonne, che davano un effetto suolo pazzesco. Era evoluzione anche quella, ma la F1 seppe valutare quell'innovazione come pericolosa e le tolse. Anni dopo ci fu uno studio che disse che se non avessero vietato le minigonne le macchine avrebbero raggiunto velocità impossibili.
Ma questa è un’evoluzione o modifica tecnica e ci sta mettere un limite perché si rischia e diventa troppo pericoloso.

Qua il discorso è diverso, sempre restando nella F1 del tempo è come se qualcuno all’arrivo di Lauda si lamentasse che fosse troppo serio e che occorreva fare la vita da pilota come Hunt.
Poi è arrivato Senna e Schumacher e ora tutti i piloti sono dei professionisti della preparazione fisica, concentrazione, meditazione, forza mentale, etc...
L’allenamento e la ricerca delle performance è composta da molti dettagli e sfumature, un corridore determinato che si allena e alimenta al meglio, che ha una forza di volontà e determinazione superiore alla media, facilmente, se dotato anche da madre natura, sarà un campione, altri no.
Al giorno d’oggi lo sport ad alti livelli è diventato una scienza è molto possono sfruttare le sue novità e metodologie per rendere al meglio, molto di più che anni fa dove regnava l’improvvisazione.

Forse è Madiot che non ha saputo adeguarsi ai tempi e vede i tempi passati come migliori.
 
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Ammiraglia
3 Marzo 2008
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Sul tema me ne viene in mente una raccontatami da Beppe Turbo Guerini.
Ad una salita al Tour stava facendo l'andatura davanti, con Ullrich a ruota che gli urlava "Faster! Faster!". Guerini andava a tutta. E Ullrich dietro: "Faster! Faster!".
Al che Guerini si gira, ed in dialetto bergamasco gli urla: "Ma ********* sto andando a 30 all'ora!!".

Raccontata da lui faceva schiantare.
beh certo che avere Ullrich a ruota devi menare come un fabbro,se era in giornata veramente non faceva fatica :mrgreen:
 

Shinkansen

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Ma questa è un’evoluzione o modifica tecnica e ci sta mettere un limite perché si rischia e diventa troppo pericoloso.

Qua il discorso è diverso, sempre restando nella F1 del tempo è come se qualcuno all’arrivo di Lauda si lamentasse che fosse troppo serio e che occorreva fare la vita da pilota come Hunt.
Poi è arrivato Senna e Schumacher e ora tutti i piloti sono dei professionisti della preparazione fisica, concentrazione, meditazione, forza mentale, etc...
L’allenamento e la ricerca delle performance è composta da molti dettagli e sfumature, un corridore determinato che si allena e alimenta al meglio, che ha una forza di volontà e determinazione superiore alla media, facilmente, se dotato anche da madre natura, sarà un campione, altri no.
Al giorno d’oggi lo sport ad alti livelli è diventato una scienza è molto possono sfruttare le sue novità e metodologie per rendere al meglio, molto di più che anni fa dove regnava l’improvvisazione.

Forse è Madiot che non ha saputo adeguarsi ai tempi e vede i tempi passati come migliori.
Partiamo dal presupposto che lo sport è salute e che il professionismo alla salute non faccia tanto bene.
Un conto è avere un approccio scientifico alla preparazione, all'alimentazione. Una volta si diceva prima di una gara: «Mangia la carne perché fa sangue.» Un concetto che non aveva né capo né coda, eppure mangiavano la carne, un altro è dare dei carboidrati.
Per dire, Coppi, con tutti i limiti della sua epoca, era già uno che curava l'alimentazione. Essere avanti rispetto alla situazione attuale è una cosa da prendere a modello.
Al contrario, non mi pare normale che dei ragazzi in piena forma fisica debbano sognarsi di notte il mangiare o non possano sgarrare di 20 grammi. Finché lo fai, per esempio, per correre il Tour o il Giro, ci può stare, ma qui si parla di sacrifici che durano anni.
Forse l'esasperazione a cui si è spinto il ciclismo è arrivata al limite.
 
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Pignone
17 Maggio 2012
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BMC SLT01, Bianchi Xr2, Cipollini RB1k TT, Trek Equinox 9.9 SSL
Al di là della estremizzazione, va detto che faceva ben più male il tenore di vita dei campioni anni pane e salame e 20 uova durante la gara, dell'era attuale dei robot, che aspetto mentale a parte, forse più duro, fisicamente è quantomeno sorretta da conoscenze scientifiche e fisiologiche che ti spremono di testa ma non ti ammazzano. Non rimpiangerei certi intrugli del passato, sia quelli doping che quelli leciti.

Ma che dici mai, che ci vuole a fare il prò. Vuoi mettere con chi asfalta la Salerno Reggio Calabria?

Alcuni amatori fanno anche peggio dei prò, essendo che a certe estremizzazioni associano una età più avanzata e un lavoro......e non sono nemmeno quelli che vincono. Quelli sono giovani e spesso senza un reale lavoro.


Quello è doping cosa c'entra?
No non lo è se nei limiti del consentito. Non parlavo di doping ma di cosa si fa per essere lì, per stare sempre su quella linea e non oltrepassarla
 

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