[OT] Per chi dice che testano solo i ciclisti.......

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5 Dicembre 2008
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La stretta dell’Antidoping sul calcio: controlli cresciuti del 500%​

Test sempre più mirati, segnalazioni anonime ma aumenta anche il numero di atleti che sfuggono agli ispettori​


Per 1130 volte nel corso del 2023 gli ispettori di Nado Italia (l’Agenzia Nazionale Antidoping) hanno bussato a sorpresa allo spogliatoio di una squadra di calcio o a casa di un calciatore per un prelievo di sangue o urina. In 10 anni (dal 2013) gli esami non programmati sullo sport più praticato e popolare sono aumentati del 500% passando anche dal 10% al 50% del totale.

Una delle chiavi della rivoluzione dell’antidoping nostrano (evidente nel report 2023 presentato ieri a Roma) è che non ci sono più sport o atleti intoccabili per «nobiltà acquisita» (come dimostra la pesante condanna dello juventino Paul Pogba) e nello stesso tempo non si pescano più a strascico facili prede tra culturisti e ciclisti 40-50enni per giustificare gli investimenti pubblici.

Accentrati dal marzo 2023 in Nado Italia (fuori gioco la Commissione di vigilanza Antidoping), i controlli sono stati rimodulati sulle fasce d’età a rischio (l’84% tra i 18 e i 34 anni) e «basati anche sulle segnalazioni dei whistleblower e di intelligence», spiega Alessia Di Gianfrancesco, direttore generale della struttura: la gestione di 769 segnalazioni anonime ha portato a 35 provvedimenti disciplinari. Da gennaio a dicembre sono stati controllati 5204 atleti di 135 discipline sportive per un totale di 9296 test, nel 64% dei casi con esami a sorpresa ed effettuando anche 134 prelievi per il passaporto biologico degli atleti di alto livello.

Controllatissimi, oltre ai calciatori (2174 esami), i fondisti dell’atletica (407 test) e gli stradisti del ciclismo (743).

Elevato il numero di test sui paralimpici, non immuni dal doping. La lista dei cattivi è come sempre guidata dai ciclisti (16 casi con ampia gamma sostanze, dalle eritropoietine agli steroidi) seguiti a distanza da pesisti e (sorpresa) dai giocatori di football americano. Ben 805 atleti hanno richiesto di poter usare sostanze proibite per curare malattie o presunte tali senza rischiare la squalifica ma solo 389 hanno avuto l’ok dalla commissione medica.

Nado Italia ha portato davanti al Tribunale Antidoping 144 casi motu proprio, rinviandone a giudizio sportivo altri 126 in collaborazione con le procure della Repubblica grazie a un mix di investigazioni e controlli mirati. In 75 casi gli atleti non si sono fatti trovare durante un controllo a sorpresa, in quattro (dopo il terzo cartellino giallo) è scattato il provvedimento disciplinare. Tra le sostanze (si fa per dire) più gettonate dell’anno l’inquietante GW1516, un modulatore genetico del consumo di grassi dagli effetti collaterali non controllabili.

FONTE: https://www.corriere.it/digital-edition/CS_ND/2024/03/30/16732339.shtml
 
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