Parigi Roubaix 2025 - LIVE

Moebius

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Non ci sono dislivelli la vedo dura per Pogacàr, se Van Der Poel è quello della Sanremo per di più sul suo terreno solo la sfiga lo può fermare...
 

Nibalone

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paduano fidia
Piace anche a me sperarlo, ma credo che col fango vincera' un esperto ciclocrossista. L'abilita' di guida su terreno scivoloso sara' importante. Sara' una gara epica ma temo anche pericolosa.
Io ho un idea che va un po' controcorrente
Penso che il cx non c'entri niente con la Roubaix, credo sia più una questione di feeling in questa corsa specifica.
Poi che un paio di probabili protagonisti siano anche forti crossisti è solo una coincidenza.
Comunque per me è la corsa più bella dell'anno e mi fa parecchio incazzare non poterla vedere.
 
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Io ho un idea che va un po' controcorrente
Penso che il cx non c'entri niente con la Roubaix, credo sia più una questione di feeling in questa corsa specifica.
Poi che un paio di probabili protagonisti siano anche forti crossisti è solo una coincidenza.
Comunque per me è la corsa più bella dell'anno e mi fa parecchio incazzare non poterla vedere.
L'esperienza in CX secondo me e' invece importante per una Parigi Roubaix nel fango. Certo non basta, ci vogliono anche i Watt e un po' di fortuna perche' e' una corsa in cui un guasto negli ultimi 50km e' probabile e puo' compromettere il risultato.

Ma mi hai veramente condraddetto???????
E allora per vendetta la guardo dal km0 alla fine. Ahahahhahha
 

bradipus

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qualunquemente
Piace anche a me sperarlo, ma credo che col fango vincera' un esperto ciclocrossista. L'abilita' di guida su terreno scivoloso sara' importante. Sara' una gara epica ma temo anche pericolosa.
Mi pare fosse proprio MVDP ad affermare, in un'intervista di un paio d'anni fa, che ciclocross e Roubaix non c'entrano granché l'uno con l'altra; o meglio, che non è assolutamente detto che uno bravo nel cross sia altrettanto bravo sul pavé.
Infatti nel ciclocross non capita mai di entrare a quaranta e passa all'ora sui tratti tecnici, velocità peraltro alla quale non riesci certo a scegliere dove mettere le ruote.
Infatti, se guardiamo la storia, fino all'arrivo di Mathieu e Wout i ciclocrossisti top non hanno combinato un granché nell'inferno del Nord: Sven Nys vi ha preso parte tre volte (mi sembra), con un trentaseiesimo posto come miglior risultato.
Ed anche gli altri grandi ciclocrossisti della storia, quando si sono cimentati con la corsa francese, li trovi ben lontani dal podio; unica parziale eccezione, Stybar, due volte secondo nel velodromo.
D'altro canto, se guardiamo l'albo d'oro della Roubaix, vediamo che i plurivincitori (Cancellara, Boonen, Museeuw, Ballerini, Duclos-Lassalle, Kelly, Moser...) il ciclocross manco sapevano dove stesse di casa, o quasi.
A controprova, nella famiglia De Vleaminck, quello fortissimo nel cross (Eric, sette titoli iridati) ha un nono posto come miglior risultato, mentre quel fenomeno di 'Monsieur Roubaix' Roger (che nel velodromo ha vinto quattro volte, più altri cinque podi), nel cross ha 'solo' una maglia arcobaleno...
 

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Mi pare fosse proprio MVDP ad affermare, in un'intervista di un paio d'anni fa, che ciclocross e Roubaix non c'entrano granché l'uno con l'altra; o meglio, che non è assolutamente detto che uno bravo nel cross sia altrettanto bravo sul pavé.
Infatti nel ciclocross non capita mai di entrare a quaranta e passa all'ora sui tratti tecnici, velocità peraltro alla quale non riesci certo a scegliere dove mettere le ruote.
Infatti, se guardiamo la storia, fino all'arrivo di Mathieu e Wout i ciclocrossisti top non hanno combinato un granché nell'inferno del Nord: Sven Nys vi ha preso parte tre volte (mi sembra), con un trentaseiesimo posto come miglior risultato.
Ed anche gli altri grandi ciclocrossisti della storia, quando si sono cimentati con la corsa francese, li trovi ben lontani dal podio; unica parziale eccezione, Stybar, due volte secondo nel velodromo.
D'altro canto, se guardiamo l'albo d'oro della Roubaix, vediamo che i plurivincitori (Cancellara, Boonen, Museeuw, Ballerini, Duclos-Lassalle, Kelly, Moser...) il ciclocross manco sapevano dove stesse di casa, o quasi.
A controprova, nella famiglia De Vleaminck, quello fortissimo nel cross (Eric, sette titoli iridati) ha un nono posto come miglior risultato, mentre quel fenomeno di 'Monsieur Roubaix' Roger (che nel velodromo ha vinto quattro volte, più altri cinque podi), nel cross ha 'solo' una maglia arcobaleno...
Se e' asciutta e' sicuramente cosi', ma oggi pare che ci sara' fango e terreno scivoloso.
Vedremo se vince un ciclocrossista o no.
 

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Mi pare fosse proprio MVDP ad affermare, in un'intervista di un paio d'anni fa, che ciclocross e Roubaix non c'entrano granché l'uno con l'altra; o meglio, che non è assolutamente detto che uno bravo nel cross sia altrettanto bravo sul pavé.
Infatti nel ciclocross non capita mai di entrare a quaranta e passa all'ora sui tratti tecnici, velocità peraltro alla quale non riesci certo a scegliere dove mettere le ruote.
Infatti, se guardiamo la storia, fino all'arrivo di Mathieu e Wout i ciclocrossisti top non hanno combinato un granché nell'inferno del Nord: Sven Nys vi ha preso parte tre volte (mi sembra), con un trentaseiesimo posto come miglior risultato.
Ed anche gli altri grandi ciclocrossisti della storia, quando si sono cimentati con la corsa francese, li trovi ben lontani dal podio; unica parziale eccezione, Stybar, due volte secondo nel velodromo.
D'altro canto, se guardiamo l'albo d'oro della Roubaix, vediamo che i plurivincitori (Cancellara, Boonen, Museeuw, Ballerini, Duclos-Lassalle, Kelly, Moser...) il ciclocross manco sapevano dove stesse di casa, o quasi.
A controprova, nella famiglia De Vleaminck, quello fortissimo nel cross (Eric, sette titoli iridati) ha un nono posto come miglior risultato, mentre quel fenomeno di 'Monsieur Roubaix' Roger (che nel velodromo ha vinto quattro volte, più altri cinque podi), nel cross ha 'solo' una maglia arcobaleno...
Nel ciclocross non c'è mai stato nessuno al livello di Van Der Poel e WVA si vede la differenza con il resto del gruppo a parte Pidcok.
 

bradipus

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Nel ciclocross non c'è mai stato nessuno al livello di Van Der Poel e WVA si vede la differenza con il resto del gruppo a parte Pidcok.
Per quello ho scritto 'fino all'arrivo di Mathieu e Wout'.
Che non sono 'solo' due ciclocrossisti, ma due fenomeni a tutto tondo.

In precedenza nella storia del ciclocross ci sono stati diversi 'fenomeni', ma limitati al solo cross; nessuno che abbia saputo passare alla strada cogliendo risultati di alto livello.
E, viceversa, non ci sono stati stradisti top che abbiano corso nel cross ottenendo risultati importanti (con le già dette parziali eccezioni di Stybar e Roger de Vlaeminck).
 

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L'esperienza in CX secondo me e' invece importante per una Parigi Roubaix nel fango. Certo non basta, ci vogliono anche i Watt e un po' di fortuna perche' e' una corsa in cui un guasto negli ultimi 50km e' probabile e puo' compromettere il risultato.
Si certo sono opinioni e ovviamente non possono tenere conto delle sfighe.
 


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