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Posizionamento Tacchette - "Schema grafico"
Testo
<blockquote data-quote="AndreaMorelli" data-source="post: 947657" data-attributes="member: 6696"><p>Ciao Merak. Dimenticavo.</p><p>Ho ricevuto la tua e-mail con la foto.</p><p>Posizioni così "estreme" con differenze da una tacchetta all'altra è difficile dire se vanno bene oppure no.</p><p>E' possibile che per particolari problematiche (fratture a tibia-perone la rotazione tra i due piedi siano molto diverse (3-4° o più). </p><p>In generale mi capita poco di freqeunte di avere soggetti così asimmetrici, sia in rotazione che in arretramento della tacchetta.</p><p>Ma sono valutazioni da fare "sull'insieme" posizione sella (altezza ed arretramento) e posizione tacchetta. Andando a vedere come sono gli angoli di lavoro tra emiciclo dx. e sx. perchè a volte soggetti che hanno differenze reali tra i due arti (in termini di lunghezza) trovano un proprio equilibrio che è possibile andare a modificare per rendere più armonico ed efficiente il gesto della pedalata (in generale un sistema non simmetrico è anche non efficiente). Ma si possono creare delle problematiche maggiori. Quindi se tu non hai problemi ed hai trovato una tua posizione "che ritieni corretta" è difficile consigliarti di modificarle.</p><p>Certo è che se la tua situazione ti porta delle problematiche articolari oppure comuqnue nel lungo periodo può nuocere alle articolaizoni alora sarebbe meglio approfondire il discorso e trovare delle soluzioni più efficienti.</p><p> </p><p>Aggiungo un paio di cosette dopo che ho appena riletto la tua e-mail...</p><p>Fino a 10mm le differenze possono essere considerate "nella norma" poi da vedere caso per caso. E le correzzioni che vengono proposte (per la stazione eretta) sono di 1/3 o 1/2 della differenza. In bici la cosa è un po diversa (molte volte non sono necessarie). Parlo di differenze "reali" non posturali. Per il discorso del bilanciamento della spinta dx. - sx. è possibile andare ad analizzare in modo preciso se ci sono nella pedalata oppure in generale nei vari distretti muscolari differenze significative.</p><p>Per la bici posso dirti che molte vlte capita che la gamba che il ciclista sente più forte si rivela la più debole oppure soggetti che si sentono bilanciati non lo sono affatto.</p><p>Certo, il campanello di allarme sono indolenzimenti oppure infiammazioni , molte volte a livello delle ginocchia altre volte a livello lombare...</p><p>Una cosa che leggevo mentre stavo preparando un articolo sui pedali era che i primi Time con il sistema bioperformance permettevano di ridurre differenze tra gli arti permettendo una traslazione trasversale (lungo l'asse del pedale per intenderci): l'arto più lungo tendeva a far scivolare lateralmente il piede così da ridurre la differenza... Cosa che negli ultimi anni è andata via via riducendosi pedali in produzione (impact e RSX - tacchette mobili) ma è stata introdotta per esempio nella serie PD7xxx di SHIMANO (almeno per le tacchette mobili = gialle).</p><p> </p><p>Andrea</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="AndreaMorelli, post: 947657, member: 6696"] Ciao Merak. Dimenticavo. Ho ricevuto la tua e-mail con la foto. Posizioni così "estreme" con differenze da una tacchetta all'altra è difficile dire se vanno bene oppure no. E' possibile che per particolari problematiche (fratture a tibia-perone la rotazione tra i due piedi siano molto diverse (3-4° o più). In generale mi capita poco di freqeunte di avere soggetti così asimmetrici, sia in rotazione che in arretramento della tacchetta. Ma sono valutazioni da fare "sull'insieme" posizione sella (altezza ed arretramento) e posizione tacchetta. Andando a vedere come sono gli angoli di lavoro tra emiciclo dx. e sx. perchè a volte soggetti che hanno differenze reali tra i due arti (in termini di lunghezza) trovano un proprio equilibrio che è possibile andare a modificare per rendere più armonico ed efficiente il gesto della pedalata (in generale un sistema non simmetrico è anche non efficiente). Ma si possono creare delle problematiche maggiori. Quindi se tu non hai problemi ed hai trovato una tua posizione "che ritieni corretta" è difficile consigliarti di modificarle. Certo è che se la tua situazione ti porta delle problematiche articolari oppure comuqnue nel lungo periodo può nuocere alle articolaizoni alora sarebbe meglio approfondire il discorso e trovare delle soluzioni più efficienti. Aggiungo un paio di cosette dopo che ho appena riletto la tua e-mail... Fino a 10mm le differenze possono essere considerate "nella norma" poi da vedere caso per caso. E le correzzioni che vengono proposte (per la stazione eretta) sono di 1/3 o 1/2 della differenza. In bici la cosa è un po diversa (molte volte non sono necessarie). Parlo di differenze "reali" non posturali. Per il discorso del bilanciamento della spinta dx. - sx. è possibile andare ad analizzare in modo preciso se ci sono nella pedalata oppure in generale nei vari distretti muscolari differenze significative. Per la bici posso dirti che molte vlte capita che la gamba che il ciclista sente più forte si rivela la più debole oppure soggetti che si sentono bilanciati non lo sono affatto. Certo, il campanello di allarme sono indolenzimenti oppure infiammazioni , molte volte a livello delle ginocchia altre volte a livello lombare... Una cosa che leggevo mentre stavo preparando un articolo sui pedali era che i primi Time con il sistema bioperformance permettevano di ridurre differenze tra gli arti permettendo una traslazione trasversale (lungo l'asse del pedale per intenderci): l'arto più lungo tendeva a far scivolare lateralmente il piede così da ridurre la differenza... Cosa che negli ultimi anni è andata via via riducendosi pedali in produzione (impact e RSX - tacchette mobili) ma è stata introdotta per esempio nella serie PD7xxx di SHIMANO (almeno per le tacchette mobili = gialle). Andrea [/QUOTE]
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