Dico anche io la mia sul "caso" Remco.
RE nel 2019 passa pro dopo un secondo anno juniores (2018) stellare in cui vince tutto in modo strabiliante, quindi ha tutti gli occhi puntati addosso. Nel primo anno tra i grandi dimostra subito che le aspettative su di lui sono ben riposte vincendo subito qualche corsa tra cui San Sebastian, gara di oltre 200KM.
Sembra quindi che in futuro prossimo dovrà vedersela con Bernal per i GT e con i due emergenti WVA e MVDP per le classiche.
Infatti inizia alla grande il 2020, poi si blocca tutto per la pandemia, si ricomincia a correre, lui vola giù in discesa da Sormano e gli altri iniziano a vincere le corse importanti, oltre all'esplosione inaspettata di un Pogacar a livelli stratosferici.
La ripresa è dura e forse per quanto visto negli ultimi due anni, il livello di Remco non è paragonabile a quello di Pogacar, WVA e MVDP. Penso che di questo si sia reso conto anche lui e ora dovrà cercare di ritagliarsi un ruolo in questo ciclismo dove era arrivato come predestinato.
Oltre alle difficoltà oggettive di doversi confrontare con dei veri mostri, io vedo anche delle difficoltà di tipo caratteriali. Per me Remco non si sente parte del gruppo, e forse anche gli altri lo vedono come un parvenu nel ciclismo che conta. Certi atteggiamenti eccessivi, come l'esultanza dell'altro giorno dopo la vittoria di Alhapilippe o anche il modo plateale con cui fece da gregario a Gilbert ad Harrogate, sono tentativi per farsi accettare come uno di loro e non come il piccolo fenomeno che è venuto a rompere le uova nel paniere dei grandi.
Detto questo spero di vedere presto Remco battagliare con gli altri big nelle monumento e nei GT.