per equità, verranno a fare benzina in Italia
O pagheranno le tasse a Watopia. Con 15eu al mese se la cavano.
per equità, verranno a fare benzina in Italia
Invero, di ipotetici escamotage per pagare le tasse lo stesso in Italia ce ne sono (infatti Rossi la residenza l'aveva presa in Inghilterra, ma poi le tasse è in Italia che non le ha pagate e gliele hanno chieste e come lui tanti altri). Ovviamente, se si riesce a prendere la residenza di comodo in un paese estero, verosimilmente la si sceglie in un paese che convenga fiscalmente, quindi il loro "impegno" a pagare le imposte lo stesso qui, oltre che poco credibile è anche non dovuto....a condizione che la residenza non sia fittizia del tutto (come Rossi).La cosa curiosa è sapere cosa voglia dire "i ragazzi hanno preso l’impegno di continuare a pagare le tasse in Italia", come se pagare le tasse nel paese di residenza o meno fosse a scelta libera...
Invero, di ipotetici escamotage per pagare le tasse lo stesso in Italia ce ne sono
Parliamo, giusto per il gusto di farlo, del caso opposto a quello che comunemente accade. Di solito uno si prende la residenza all'estero per pagare le tasse lì visto che di solito conviene. Però immagina di risiedere chessò in Svizzera ( ) ma lavorare in Italia. In virtù di accordi internazionali di reciprocità fra Italia e Svizzera, le imposte le pagheresti in Italia e quella quota di imposte che paghi in Italia, ti verrebbe riconosciuta come credito da quelle che devi pagare in Svizzera se sono di più. Ripeto è un caso di scuola, nessuno è così pazzo da farlo.Escamotage per pagare le tasse in Italia anche se stai all'estero?
Questi due corridori non devono sottrarre al fisco italiano milioni, vogliono solo farsi tesserare per un'altra federazione e bypassare la norma, ma se prendi la residenza all'estero il paese che ti accoglie le tasse le vuole, poche o tante che siano. Non è che scegli dove pagarle a gusto tuo. Al massimo il problema può essere una doppia imposizione, ma di solito la gente la vuole evitare che io sappia...
Parliamo, giusto per il gusto di farlo, del caso opposto a quello che comunemente accade. Di solito uno si prende la residenza all'estero per pagare le tasse lì visto che di solito conviene. Però immagina di risiedere chessò in Svizzera ( ) ma lavorare in Italia. In virtù di accordi internazionali di reciprocità fra Italia e Svizzera, le imposte le pagheresti in Italia e quella quota di imposte che paghi in Italia, ti verrebbe riconosciuta come credito da quelle che devi pagare in Svizzera se sono di più. Ripeto è un caso di scuola, nessuno è così pazzo da farlo.
Se i due ciclisti abitano a Lugano (un posto a caso ) ma sono sotto contratto con la Bardiani che è in Italia, possono (devono) pagare le imposte in Italia e ovviamente farsi tesserare ciclisticamente dalla Svizzera (che è il loro obiettivo).
Qui puoi leggere quanto vado dicendo:
Contribuente svizzero che lavora in Italia: ecco come viene tassato
Trattamento fiscale del reddito derivante dall'esercizio di un'attività professionale, prodotto in Italia da un soggetto residente in Svizzera: nuovo interpello delle Entratewww.fiscoetasse.com
Ti riporto la parte di interesse se non hai voglia di leggere tutto:
"""In ogni caso, se il contribuente effettivamente è residente nella Confederazione Elvetica esiste Convenzione Italia-Svizzera contro le doppie imposizioni in base al quale "I redditi che un residente di uno Stato contraente ritrae dall'esercizio di una libera professione o da altre attività indipendenti di carattere analogo sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che detto residente non disponga abitualmente nell'altro Stato contraente di una base fissa per l'esercizio della sua attività. Ove disponga di una tale base fissa, i redditi sono imponibili nell'altro Stato ma limitatamente alla parte attribuibile a detta base fissa". La disposizione è applicabile anche ai medici.
Pertanto, avendo dichiarato l'Istante di svolgere l'attività professionale esclusivamente in Italia attraverso una base fissa, il reddito derivante da tale attività è soggetto a tassazione in Italia. Al riguardo, si ricorda che i compensi dallo stesso percepiti, se erogati da un sostituto d'imposta, debbono essere assoggetti alla ritenuta d'acconto, nella misura del 20%."""
L'interpello termina chiarendo che l'eventuale doppia imposizione subita sui redditi in esame sarà eliminata attraverso il riconoscimento di un credito d'imposta in Svizzera, quale Stato di residenza del contribuente.
Quello che intendevo è che volendo le leggi ti consentono di fatto di pagarle in Italia, ma al tempo stesso, se vuoi pagarle in Svizzera (per rimanere al nostro caso) hai modo di porre in essere dei requisiti che ti autorizzino a pagarle in Svizzera. C'è scritto fra le righe nello stesso link che ti avevo postato e di cui poi ti avevo riportato un estratto. Basta fare in modo, in sostanza che la tua attività non sia attribuibile geograficamente all'Italia. Mi rendo conto che sono tecnicismi non facili da capire, men che meno parlandone in questa sede, ma ci sono.Ok, ma non vedo cosa c'entri con il discorso iniziale, ovvero che i 2 in oggetto "sceglierebbero" di pagare comunque le tasse in Italia.
Come scrivi proprio tu devi pagare le tasse nel luogo in cui svolgi l'attività professionale. Non è un "escamotage", non le paghi nel paese dove risiedi solo perché se no si applicherebbe la doppia imposizione.
Certo lo ho detto sin dall'inizio, che il caso di Rossi era il contrario, cioè NON pagarle in Italia e come lui tutti quelli che prendono residenze estere più o meno ballerine (lui lo aveva fatto male e se lo sono inchiappettato), ma lo avevo preso solo come esempio per dire che non necessariamente a una residenza estera consegue una imposizione nello stato di residenza, ma deve anche seguire un centro di interessi in quel paese. Rossi lo ha lasciato in Italia e quindi le doveva pagare qui. Anche i due ciclisti, volendo pagarle qui, basta che adottino degli accorgimenti fiscali atti a che l'obbligo di pagamento sia in Italia. Se Rossi, avesse effettivamente abitato in UK e le sue attività invece che a Tavullia fossero state a Londra, la nostra Agenzia delle Entrate si attaccava al c....come nel caso di tutti quelli che prendono la residenza all'estero, effettivamente ci abitano e ci lavorano pure.È solo una logica conseguenza. Al netto che molto spesso senza svolgere un'attività lavorativa nel paese di residenza...non puoi avere la residenza...
Così come non era un escamotage quello di Rossi: mica si era preso la residenza in Uk per pagare le tasse in Italia, era il contrario.
Come detto sopra, escamotage per essere sotto contratto in Italia, ma far inquadrare la propria attività come di competenza estera è possibile. Anche fare una attività con partita iva estera, sede estera e risultare collaboratori esterni con propria sede, invece che dipendenti in Italia. Ste cose si usavano ad esempio nell'occhialeria bellunese, pienissima di piccolissimi terzisti con sede a casa e laboratorio con 4 macchinari in una stanza di casa, per avere dei dipendenti con cui troncare agevolmente senza le pastoie delle regole sui licenziamenti: se vuoi lavorare per me, ti fai una PI, io ti do lavoro, fatturiamo (o anche no) e appena non mi stai bene o il lavoro cala, tanti saluti e grazie. Se ti sta bene si fa così, sennò ciaone, prendo un altro. Ripeto, motivazioni diverse, ma possibilità di flessibilità su come inquadrare il lavoratore, analoghe. Quei piccoli terzisti, altro non erano che dipendenti mascherati: lavoravano e fatturavano quasi sempre ad un unico committente che però risultava committente e non datore di lavoro/dipendente.Ergo, il discorso è presentato male. I 2 avranno preso la residenza all'estero per bypassare la federazione, ma avendo un contratto in Italia pagheranno le tasse in Italia. Ma se il contatto non fosse in Italia non potrebbero "scegliere" di pagarle in Italia comunque.
Questo è certo. Una minaccia assurda a cui un CT con la schiena diritta, direbbe "le scelte tecniche le faccio io, se volete un burattino ve lo trovate, perchè se le cose vanno male poi è la mia panchina a saltare"..............
Ed in ogni caso come possa la federazione minacciarli di non convocarli in nazionale non si sa....sembra la minaccia di un analfabeta, tanto che mi chiedo quanto sia veritiera.
Un conto sono le società, un conto le persone fisiche (come fino a prova contraria il caso specifico). Un conto è dove hai una sede fiscale, un conto è dove risiedi.dove stabilire la sede e l'attività lavorativa e di conseguenza, a prescindere dalla residenza, dove piazza la sede della attività
Altro escamotage è prendere la residenza lì, tesserarsi lì, ma poi di fatto vivendo quasi sempre in Italia (più di metà anno, 183 giorni), aveve l'obbligo qui.
Però dove paghino le tasse (probabilmente prendo 24 mila lordi) non è il problema. Il problema è che due neoprofessionisti sono "minacciati" dalla federazione di esclusioni dalle selezioni nazionali per una guerra tra federazione e un team. Tra l'altro deroghe sui neo professionisti abbiamo visto che ce ne sono, tutti i principali atleti nazionali risiedono all'estero. Perchè se questo è il nuovo metro di selezione per il mondiale la nazionale è già fatta: De Marchi, Caruso, Guarnieri, Cimolai
Ma come ti ho spiegato dopo, non ci vuole assai a farsi figurare come società dal punto di vista fiscale e porre la sede della stessa (e dunque il proprio centro d'affari) dove è più comodo. Il succo del discorso è l'esistenza di stratagemmi pe4r diventare soggetti fiscali dove fa comodo, a prescindere dalla residenza che di per sè non lega fiscalmente ad uno stato a priopri.Un conto sono le società, un conto le persone fisiche (come fino a prova contraria il caso specifico). Un conto è dove hai una sede fiscale, un conto è dove risiedi.
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Non credo perché il contratto da pro non può essere fatto ad una società o una "partita iva".Ma come ti ho spiegato dopo, non ci vuole assai a farsi figurare come società dal punto di vista fiscale
Qualcosa non mi torna, mi sa che hanno imbrogliato sulla prospettiva. Almeno nel mio immaginario Asgreen e Jacobsen sono ben più alti di Alaphilippe ed Evenepoel. o sbaglio?Vedi l'allegato 324659
Nuove divise Quickstep: niente lupo però, brrr, che seri e arrabbiati!
Asgreen vuol fare a cazzotti e Evenepoel vuole rubarci la merenda
Qualcosa non mi torna, mi sa che hanno imbrogliato sulla prospettiva. Almeno nel mio immaginario Asgreen e Jacobsen sono ben più alti di Alaphilippe ed Evenepoel. o sbaglio?
e intanto in qualche desolata strada venezuelana...
Vuelta al Tachira, la caduta dei ciclisti è disastrosa
E' accaduto durante la seconda tappa della 57a Vuelta al Táchira, come mostrato in questo video di Julio Enrique Rangel (@juliorangeljer).video.gazzetta.it
safety first...
fai il pro...passi l'inverno alle Canarie o in Australia...
Ci sarebbe da discutere. Lidl è un supermercato con prezzi bassi, Napoleon games sale da gioco e scommesseComunque tra lo stemma di Napoleone e quello della Lidl, meglio quello di quest'anno
Sgabellino come Tom CruiseQualcosa non mi torna, mi sa che hanno imbrogliato sulla prospettiva. Almeno nel mio immaginario Asgreen e Jacobsen sono ben più alti di Alaphilippe ed Evenepoel. o sbaglio?
Ieri ha vinto la tappa Rajovic del team Corratec... @bastianella31 quanti tappi avete fatto saltare a Nußdorf?e intanto in qualche desolata strada venezuelana...
Vuelta al Tachira, la caduta dei ciclisti è disastrosa
E' accaduto durante la seconda tappa della 57a Vuelta al Táchira, come mostrato in questo video di Julio Enrique Rangel (@juliorangeljer).video.gazzetta.it
safety first...
fai il pro...passi l'inverno alle Canarie o in Australia...
Nessuno, lo scopro oraIeri ha vinto la tappa Rajovic del team Corratec... @bastianella31 quanti tappi avete fatto saltare a Nußdorf?
Mi riferisco a livello grafico; il logo della lidl proprio non mi piaceCi sarebbe da discutere. Lidl è un supermercato con prezzi bassi, Napoleon games sale da gioco e scommesse