Credo che in Italia ci sia un po' la mentalità (forse un po' vecchia) che il ciclista debba maturare verso i 30 anni e che fino ai 22-23 non debba "spremersi". Invece all'estero vediamo sempre più fenomeni esplodere a 18-19 anni...
Lo diceva Magrini qualche telecronaca fa.
In Italia abbiamo ancora il concetto forte di categoria U23 visto completamente "scollegato" dal professionismo.
Italiani passano professionisti a 23-24 anni quando ci sono stranieri che a 21 vincono classiche e corse a tappe.
Penso che una strada percorribile sia che le squadre creino dei team di sviluppo (come fanno ad esempio AG2R e Groupama, ma anche altre).
I problemi però è che:
- le uniche squadre italiane di un livello "decente" comunque sono solo Professional e nelle corse WT l'unica cosa che possono fare è mettere uomini nelle fughe, le vittorie stagionali in gare WT si contano sulle dita di una mano o non si contano nemmeno
- comunque ci vogliono i soldi