Cominciando dal fondo, direi che per la mtb maschile, per quel che si è visto quest'anno, difficile che l'oro sfugga a Pidcock. Occhio, oltre ai citati Nino e Koretzky, anche a Gaze, Fluckiger ed Haterly, possibile sorpresa Sarrou.
Al contrario, in campo femminile non vedo così scontata l'affermazione di PFP: il suo problema potrebbe essere la rossa Puck Pieterse, rivelazione dello scorso anno (vincitrice della CdM al suo primo anno da
elite... ed è ancora una U23) che le darà sicuramente filo da torcere, avendola già battuta diverse volte. Dieci anni di differenza tra le due, vedremo se peserà di più l'esperienza o la giovinezza. Occhio anche ad Alessandra Keller, Loana Lecomte, alle americane Blunk e
Courtney, alle austriache Stigger e
Mittelwallner (specialista in rimonte) ed alla sudafricana Lill.
Pista: per il quartetto femminile ci sono sempre le fortissime britanniche, mentre nel nostro un punto interrogativo è legato alle condizioni di Elisa Balsamo, appena rientrata al Giro senza brillare dopo l'ennesimo, grave incidente. Anche Vittoria Guazzini, dopo il grave infortunio dello scorso anno, in questa stagione non è sembrata particolarmente in palla. Speriamo.
Per la corsa su strada femminile, solito squadrone olandese: non c'è solo Vollering, ma anche una Wiebes che da un paio di stagioni tiene benissimo anche sugli strappi duri (alla Gand di quest'anno si è presa la licenza di staccare tutto il gruppo sul Kemmelberg, assieme a Kopecky), ed è praticamente imbattibile in volata: diciannove vittorie in stagione. E poi c'è sempre Marianne, che quest'anno ha siglato la sua miglior stagione da un bel po' di tempo a questa parte (otto vittorie in ventiquattrogiorni di corse). Non è così improbabile pensare di vedere due orange sul podio; speriamo in ELB...