Resoconto uscita e consigli per migliorare

VADABRUT

Ammiraglia
7 Aprile 2006
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Bici
Tecnotrat
Ragazzi se intendete con il fare fondo mettersi in bici e fare 3h esclusivamente in z2 allora non credo di aver fatto fondo però se devo farmi 2h in bici quasi esclusivamente in Z3 ci riesco e lo scrivo perché l'ho fatto più volte qualche mese fa. Fortunatamente nel weekend riesco sempre a uscire con il gruppo e i 100km li porto a casa tranquillamente e brillantemente anche meglio di qualche mio coetaneo in gruppo che fa 20000 km all'anno.
Ecco la cosa che manca nel mio gruppo sono quegli "elementi allegri" che si inventano gli scatti, le fughe, anche solo per divertirsi. Diciamo che abbiamo un passo veloce ma regolare.
Intanto sei fortunato, qui da noi il gruppo non esiste più, non so cosa sia successo nei 12 anni di mia assenza, ma non importa. Se siete almeno una dozzina di persone potreste concordare un' andatura in doppia fila, si va forte e si fa tanta strada....... qui si usava fare il giro tutti insieme, si aspettavano i più lenti in cima alle salite e gli ultimi 15-20 km chi voleva faceva fuoco e fiamme. Se vuoi fare qualche cambio di ritmo mentre sei con i tuoi colleghi puoi semplicemente sfilarti e staccarti, poi tenti di rientrare. In questo modo non rompi i coglioni a nessuno e ti alleni. Se invece cominci a scattare davanti creerai soltanto dei malumori, perchè qualcuno ti verrà dietro e darai fastidio a chi vuole fare il giro senza fare dei versi.
Avvisali prima, può darsi che trovi qualche compagno interessato a fare quel tipo di lavoro.
 

Bullxr4

Pedivella
8 Settembre 2018
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La Gatta
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Trek
Si discute, all' inizio ho scritto che i nuovi metodi mi piacciono poco e sono d' accordo con @Bullxr4 .
Ho letto le altre discussioni riguardanti l' allenamento polarizzato, l' Hiit, le varie discussioni sull' alimentazione, se vuoi puoi dare un consiglio a @franc3sco su come porre rimedio alle sue carenze, ma se non si fida a stare in gruppo secondo me deve imparare a fare quello, a entrare negli spazi che si creano e, se necessario, aprire i gomiti.
Che serva il fondo lo si può notare anche all' interno di questa discussione https://www.bdc-mag.com/forum/t/allenamento-neofita.268712/ dove l' autore, non avendo il tempo materiale da dedicare al fondo e concentrandosi solo su esercizi specifici e test, fino ad ora ha ottenuto ben poco.
Riporto brevemente la mia esperienza, sbagliata o giusta che sia.
Ho provato diverse preparazioni (sempre seguito da un preparatore) e mi sono trovato sempre meglio ad allenarmi a relativamente bassa intensità in settimana ossia esercizi anche intensi ma sempre rimanendo a un livello di sforzo di 7-8/10, così facendo arrivo alla domenica più fresco e rendo meglio.
Poi una settimana ogni tanto magari faccio un allenamento più pesante oppure lo stesso discorso vale se non corro la Domenica.
Il tutto ovviamente inserito nel contesto di una preparazione fatta come si deve a partire da novembre.
Sul discorso correre, secondo me è tanto più importante quanto più la corsa è scorrevole e serve ritmo, più la corsa diventa dura più magari può essere utile migliorare la tenuta e ftp a casa per conto proprio; però in questo thread parlando di circuito la seconda casistica non la ho neanche presa in considerazione.
Inoltre penso che correre faccia bene anche alla testa, allenarsi a casa lo ho sempre trovato pesante mentre in corsa è più semplice fare grandi sforzi senza faticare troppo di testa, nell'economia di una stagione è importante secondo me.
 

VADABRUT

Ammiraglia
7 Aprile 2006
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Bici
Tecnotrat
Riporto brevemente la mia esperienza, sbagliata o giusta che sia.
Ho provato diverse preparazioni (sempre seguito da un preparatore) e mi sono trovato sempre meglio ad allenarmi a relativamente bassa intensità in settimana ossia esercizi anche intensi ma sempre rimanendo a un livello di sforzo di 7-8/10, così facendo arrivo alla domenica più fresco e rendo meglio.
Poi una settimana ogni tanto magari faccio un allenamento più pesante oppure lo stesso discorso vale se non corro la Domenica.
Il tutto ovviamente inserito nel contesto di una preparazione fatta come si deve a partire da novembre.
Sul discorso correre, secondo me è tanto più importante quanto più la corsa è scorrevole e serve ritmo, più la corsa diventa dura più magari può essere utile migliorare la tenuta e ftp a casa per conto proprio; però in questo thread parlando di circuito la seconda casistica non la ho neanche presa in considerazione.
Inoltre penso che correre faccia bene anche alla testa, allenarsi a casa lo ho sempre trovato pesante mentre in corsa è più semplice fare grandi sforzi senza faticare troppo di testa, nell'economia di una stagione è importante secondo me.
Siamo d' accordo anche se io un preparatore non l' ho mai avuto e infatti, prima di trovare la quadra, ho fatto diversi errori.
Il consiglio che hai dato a @franc3sco sopra è valido, dovrebbe insistere su circuiti pianeggianti per fare esperienza, acquisire sicurezza e, perchè no, provare a entrare in qualche fuga se ce la fa.

Però aspetto anche una proposta alternativa da @TheLordofBike che terrò in considerazione anche per le mie esigenze personali, visto che se adesso mi presentassi al via di una gara verrei seminato dopo pochi km. C' è sempre qualcosa da imparare.......
 
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TheLordofBike

Passista
4 Ottobre 2007
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Il discorso è sempre molto più complesso di quello che può sembrare. Ognuno ha il proprio "caso", la propria disponibilità di tempo, la propria esperienza e la propria "capacità intrinseca" (per farla breve, io non credo potrei mai ambire ai numeri di Vergallito nemmeno se facessi 35.000km all'anno).
  • In gara la capacità di stare in gruppo fa un'enorme differenze, ho visto gare con persone rimaste in gruppo e arrivate assieme con differenze in termini di potenza media sconvolgenti (190w il buon limatore e 260w chi non riesce a stare in pancia al gruppo...dopo 2h capirete che la fatica è totalmente diversa)...per cui difficilmente l'allenamento e l'aumento delle prestazioni personali riuscirà a compensare questo gap "tecnico"
  • Il volume di tempo a disposizione è il traino principale che detta le "regole" sul tipo di allenamento da applicare
  • Lato pratico, un buon allenamento porta a raggiungere almeno l'80% del proprio "massimo potenziale" con circa 6/7000km all'anno...la costanza ovviamente è determinante...recuperare l'altro 20 diventa via via più complesso e lungo come processo (tanto che dubito ne valga la pena a livello amatoriale)
  • A livello statistico allenarsi da solo rende ciclisti "migliori" sempre SE si riesce ad essere focalizzati sull'allenamento
  • Ogni risultato è strettamente correlato alla propria capacità (io posso fare dei cambi di ritmo 40-20 alternando 40sec a 400-420w e 20sec a 220-230w...se lo faccio in salita mando fuori giri in 3 min probabilmente almeno l'85% degli amatori....se con me c'è Pogacar finisce che prendo 15sec di distacco ogni minuto di salita nonostante io salga 66% del tempo fatto in Z6...dopo 12min io "stacco"...mentre probabilmente lui potrebbe continuare altri 40min).....PER ASSURDO, guardando il primo post, le medie complessive sono qualcosa che arriverei vicino (considerando il dislivello mi ci dovrei impegnare un bel po) a fare "da solo" se il percorso lo permette. Capisci che se in gruppo trovi qualcuno del mio livello o, probabilmente più forte diventa complicato gareggiare.

Ad oggi, gli allenamenti possono essere cosi mirati e coordinati che di fatto alla gara ci si può arrivare già "in condizione". Come detto, il problema semmai è farlo per un normale amatore. Specie se questo non ha avuto un'esperienza da ciclista agonista "di livello" (più che altro per una questione mentale, predisposizione alla fatica/sofferenza ed infine focalizzazione sull'allenamento.....viceversa chi ha corso tra gli under ad esempio magari con qualche risultato sa benissimo che questi arrivano dopo che, sulla bici, sei morto almeno 4-5 volte durante la gara....e nonostante questo non hai mollato...e quella stessa sensazione di "asfissia" riesci a cercartela in allenamento....il che fidatevi, ha del masochismo)
 

zanzara

Apprendista Passista
27 Maggio 2010
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una falsa magra...
In gara la capacità di stare in gruppo fa un'enorme differenze, ho visto gare con persone rimaste in gruppo e arrivate assieme con differenze in termini di potenza media sconvolgenti (190w il buon limatore e 260w chi non riesce a stare in pancia al gruppo...dopo 2h capirete che la fatica è totalmente diversa)...per cui difficilmente l'allenamento e l'aumento delle prestazioni personali riuscirà a compensare questo gap "tecnico"
Potrebbe anche essere utile per @franc3sco, dopo aver disputato delle gare in circuito, controllare i progressi riguardo il parametro "Coasting" in intervals.icu, in modo da capire se riesce effettivamente a risparmiare energie.
 

VADABRUT

Ammiraglia
7 Aprile 2006
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Bici
Tecnotrat
Il discorso è sempre molto più complesso di quello che può sembrare. Ognuno ha il proprio "caso", la propria disponibilità di tempo, la propria esperienza e la propria "capacità intrinseca" (per farla breve, io non credo potrei mai ambire ai numeri di Vergallito nemmeno se facessi 35.000km all'anno).
Certo, ognuno ha le proprie possibilità, fisiche, mentali, di tempo ecc. ecc.
  • In gara la capacità di stare in gruppo fa un'enorme differenze, ho visto gare con persone rimaste in gruppo e arrivate assieme con differenze in termini di potenza media sconvolgenti (190w il buon limatore e 260w chi non riesce a stare in pancia al gruppo...dopo 2h capirete che la fatica è totalmente diversa)...per cui difficilmente l'allenamento e l'aumento delle prestazioni personali riuscirà a compensare questo gap "tecnico"
Non avendo usato un misuratore di potenza non posso dare i numeri, ma vedevo un amico molto più forte di me fisicamente che faceva molta più fatica proprio perchè aveva paura a stare in mezzo al gruppo......di tanto in tanto risaliva di lato, poi tornava indietro.
  • Il volume di tempo a disposizione è il traino principale che detta le "regole" sul tipo di allenamento da applicare
  • Lato pratico, un buon allenamento porta a raggiungere almeno l'80% del proprio "massimo potenziale" con circa 6/7000km all'anno...la costanza ovviamente è determinante...recuperare l'altro 20 diventa via via più complesso e lungo come processo (tanto che dubito ne valga la pena a livello amatoriale)
Molto interessante questa parte, ognuno poi dovrà capire e interpretare "buon allenamento"
  • A livello statistico allenarsi da solo rende ciclisti "migliori" sempre SE si riesce ad essere focalizzati sull'allenamento
Beh, io mi alleno da solo, ma mi rendo conto che mi manca molto l' uscita in gruppo, lo stimolo dato dagli altri, la velocità e, perchè no, la sofferenza che provavo in salita.......da solo non è facile per me insistere oltre un certo limite.
  • Ogni risultato è strettamente correlato alla propria capacità (io posso fare dei cambi di ritmo 40-20 alternando 40sec a 400-420w e 20sec a 220-230w...se lo faccio in salita mando fuori giri in 3 min probabilmente almeno l'85% degli amatori....se con me c'è Pogacar finisce che prendo 15sec di distacco ogni minuto di salita nonostante io salga 66% del tempo fatto in Z6...dopo 12min io "stacco"...mentre probabilmente lui potrebbe continuare altri 40min).....PER ASSURDO, guardando il primo post, le medie complessive sono qualcosa che arriverei vicino (considerando il dislivello mi ci dovrei impegnare un bel po) a fare "da solo" se il percorso lo permette. Capisci che se in gruppo trovi qualcuno del mio livello o, probabilmente più forte diventa complicato gareggiare.
Certo, capisco benissimo, ognuno di noi trova sempre qualcuno più forte, ma si corre anche per il semplice gusto di farlo, per mettersi alla prova, la corsa tira sempre fuori il meglio e il peggio di ognuno di noi.
Ad oggi, gli allenamenti possono essere cosi mirati e coordinati che di fatto alla gara ci si può arrivare già "in condizione". Come detto, il problema semmai è farlo per un normale amatore. Specie se questo non ha avuto un'esperienza da ciclista agonista "di livello" (più che altro per una questione mentale, predisposizione alla fatica/sofferenza ed infine focalizzazione sull'allenamento.....viceversa chi ha corso tra gli under ad esempio magari con qualche risultato sa benissimo che questi arrivano dopo che, sulla bici, sei morto almeno 4-5 volte durante la gara....e nonostante questo non hai mollato...e quella stessa sensazione di "asfissia" riesci a cercartela in allenamento....il che fidatevi, ha del masochismo)
Oggi le metodologie di preparazione e gli strumenti a disposizione sicuramente aiutano chi ne fa buon uso a ottenere risultati migliori, bisogna vedere se ne vale la pena, bisogna vedere che obbiettivi ha @franc3sco
 
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canserbero

Fremen
17 Settembre 2017
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Per fare gare a circuito c’è poco da fare: bisogna sapere stare in gruppo, cercare di limitare le sparate e avere visione della corsa.
Per capire l’importanza del sapere stare in gruppo in termini di risparmio, basta guardare qualche video su YT di gare criterium negli USA e vedere le differenze tra potenze medie e normalizzate chi corre in categoria 1 e categoria 5.

Pertanto, sebbene sia un fautore dell’allenarsi da soli, in questo caso specifico allenarsi in gruppo e/o gareggiare è fondamentale per costruire abilità necessarie alle richieste della corsa.
 

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