Confermo, la Terre dei Varano va a dx.Allora: oggi ho fatto Sassotetto.
Il tratto più duro sono i 3 km dall'ottavo al decimo della numerazione della strada, dove i cartelli indicano una pendenza media del 10%. Direi che, comunque, ho sofferto meno che negli ultimi 3 km di forca di Presta. Con il 34/25 e la mia VAM di circa 900 m/h si riesce ancora a pedalare.
Ho fatto 48' 48" a 12 km/h di media sul segmento di Strava dalla fontana all'incrocio e 1h 01' 47" sul segmento Sassotetto full, fino allo svalicamento della Maddalena.
Una volta caricato su Strava, penso di avere capito che la GF Terre dei Varano, all'incrocio di Sassotetto, va a destra; io, invece, sono andato a sinistra seguendo l'indicazione Sassotetto.
Adesso tocca a Prati di Tivo che, però, temo un po' di più.
sono tutte salite che conosco bene (e apprezzo molto), ecco la mia opinione:
- prati di tivo è la più facile in quanto abbastanza regolare e senza mai pendenze eccessive
- forca di presta (dal bivio) è una salita particolare: relativamente breve, ma con un finale decisamente impegnativo; valutata in sé è comunque - in ragione della modesta lunghezza e dislivello - decisamente facile; le cose si complicano in funzione di dove si parte, perché logicamente se si è iniziati a salire da roccafluvione o da trisungo distanza e dislivello diventano importanti (anche se scema notevolmente la pendenza media), senza dimenticare che si passa da tratti in cui bisogna spingere il rapporto per fare velocità a momenti in cui si incontrano pendenze a doppia cifra
- sassotetto (classica da sarnano) è complessivamente la più dura perché da sarnano al valico non lascia praticamente respiro e presenta diversi passaggi estremamente faticosi; c'è però da dire che vi sarebbe un meno noto versante (quello della laminox o s.liberato) che ha una parte iniziale ancora più dura del finale di forca di presta
in conclusione è opportuno precisare che la "durezza" di una salita per un cicloamatore allenato non è data tanto dalle caratteristiche intrinseche, ma dalle condizioni in cui la si affronta: distanza complessiva del giro, solitaria, compagnia, bagarre, gf, cronoscalata ect
questa è la mia personalissima opinioneDici che Prati di Tivo è la più facile? L'avevo lasciata per ultima perché pensavo che fosse la più difficile.
no, io non parlo di salite simili, ma anche il confronto tra mortirolo fatto a passeggio ed una salitella fatta però in corsa dovendo tenere gente che cammina ......
Perfettamente d'accordo quando dici che, tra salite più o meno simili, conta di più la condizione in cui si affronta la salita che la salita stessa.
in conclusione è opportuno precisare che la "durezza" di una salita per un cicloamatore allenato non è data tanto dalle caratteristiche intrinseche, ma dalle condizioni in cui la si affronta: distanza complessiva del giro, solitaria, compagnia, bagarre, gf, cronoscalata ect
no, io non parlo di salite simili, ma anche il confronto tra mortirolo fatto a passeggio ed una salitella fatta però in corsa dovendo tenere gente che cammina ...
Molte cose entrano in gioco in questo tipo di discorso .... per esempio - anche supponendo un ritmo standard - non è detto che una salita affrontata ad inizio giro, con pochi km nelle gambe, sia meno nociva di una affrontata dopo n decine di km ... a me sembra di dover percorrere almeno 30-40km per rendere bene su ascese lunghe e d+ impegnative... viceversa se le affrontassi subito, anche a ritmo blando, mi rovinerebbero la resa complessiva del giro...
34x21 sugli ultimi km di forca di presta sei uno che arriva nei 10 alle gf o stai facendo le sfr da mandar in acido le gambe
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