20 anni fa la corsa durava in genere il finale di tappa (50-80km) con una dinamica classica con fuga di outsider e dietro relativo relax. Oggi la gara parte dal km1 con i big che fanno la corsa e arrivano nel finale probabilmente con molta piu fatica accumulata e meno lucidi. Quindi la fase agonistica si è allungata e di conseguenza aumenta il rischio.
La velocità poi è un fattore di rischio esponenziale. Piu si va veloci, più limano per stare più attaccati possibile. Il tocco tra le
ruote diventa fisiologico e più si va veloce più si sbanda più aumenta la probabilità di trasformare una limata in carambola.
Secondo me sono aumentati anche gli inviti radio dei ds a stare davanti, la tendenza a tenere la squadra compatta e vicino in gruppo.
Va detto che anche troppo relax è foriero di cadute di massa a centro gruppo.
Le strade sono sicuramente peggiorate, almeno da noi.
Le bici sono più stabili e veloci, le ruote in gruppo sono tutte over 60, delle lame, la frenata piu sicura ma deve fare i conti con il grip a disposizione. Ma tutto questo si ritorce contro in guidabilita' di emergenza. La posizione sempre piu race,aero,bassa davanti e manubrio stretto, non il massimo per un miglior controllo
Questi sono i fattori di aumentato rischio che vedo io dal divano.
I rapporti? Boh può essere ma alle gare juniores che avevano fino poco fa il 14 o il 15 dietro le medie erano comunque di 40.
Avrei detto che è l'ultimo posto dove cercare. Con questo non vorrei smentire WVA, avrà sicuramente le sue ragioni viste dalle gare e non dal divano, ma difficile trovino terreno fertile.