Torna... torna tutto, anche senza le foto
:-)
E allora.. partiamo dall'inizio:
Per il 2004 il Professional Cycling Team ALESSIO-BIANCHI diede in uso allo svedese Magnus Backstedt ben 12 biciclette, 3 RC XL EV3/ZFS (la bici ufficiale del Team), 5 RC XL Carbon, 2 da crono e 2 RC XL Titanium SuperLite. In sella ad una di queste in taglia 61 equipaggiata con Vittoria CG 28/24mm e
ruote Campagnolo Nucleon radial, "Magnus-MAXIMUS" il 14 'Aprile del 2004 è salito sul gradino più alto del podio nella 102esima edizione della Parigi -Roubaix. (Per avere un paragone restando in casa Bianchi per il 2010 Riccardo Riccò ha avuto a corredo dal Team Ceramica Flaminia-Bossini Docce 'solo' 8 bici, cinque da strada, due da crono, una mtb, contro le 4 dei suoi compagni, tre da strada e una da crono).
Autografo originale su cartolina, collezione privata
La bici di Backstedt e la Cervélo R2.5 carbon di Tristan Hoffman (Team CSC) saliti sul podio.
Stefano Viganò, allora Manager Marketing e Communications di Bianchi International Italia (alias Reparto Corse), racconta ai giornalisti di Cyclingnews che anche se nelle ultime 10 edizioni della Roubaix, almeno 5 erano stati vinti su telai in carbonio (Ernesto Colnago dovrebbe saperne qualcosa
), il Team Alessio-Bianchi era orgogliosamente stato uno dei pochi a credere nel titanio in tutta la storia della Parigi-Roubaix (forse la scelta fu anche dovuta al fatto che nonostante l'addizionata robustezza dei telai grazie al fresco brevetto Structural Foam Injection i 5 telai carbon in uso al campione, sotto i suoi 95kg x 193cm di stazza fecero brutta fine, così come accadde ai telai carbon
TIME di Boonen del team Quick-Step che pesava meno del gigante buono, solo 172 libbre, ma quì parliamo di titanio, queste cose non diciamole a nessuno :rosik:). Viganò continua: "Il telaio in titanio è interamente saldato e lavorato in Italia e per il 2005 si ha in progetto un telaio realizzato con questo eccellente materiale completamente nuovo da affiancare al modello XL Titanium SL del vincitore, anche perchè la domanda per questo tipo di telai è in aumento". La "S9-Matta" infatti vede la luce nel 2005, contemporaneamente si assiste al rinnovamento di buona parte della gamma in occasione del 120esimo anno di fondazione della Edoardo Bianchi. Su questa scia per identificare i modelli si abbandonano sigle e acronimi e si passa ai nuovi nomi che evocano date e luoghi storici del marchio. Il 2005 vede anche un avvicendamento per quanto riguarda il Team ufficiale che passa alla Liquigas-Bianchi, BIANCHI in quell'anno faceva da co-sponsor come aveva fatto per la Alessio-Bianchi e per questo motivo non erano disponibili altre livree se non quella ufficiale. Lo stesso Backstedt (diventato compagno di Cioni, Cipollini, DiLuca, Garzelli, Pellizzotti etc.) correva con i colori Liquigas e la nuova arrivata S9-Matta per il 2005 adottò necessariamente questa livrea
Solo nel 2006 la S9-Matta può indossare la maglia della vittoria del 2004 (e comunque il telaio in titanio di Treviglio con i colori Liquigas si piazzò al 4° posto nella edizione Roubaix del 2005), viene proposta appunto come Special-Edition (codice colore TB) e una decal sul telaio lo ricorda con fierezza.