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TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 6)
Testo
<blockquote data-quote="Darius" data-source="post: 7530692" data-attributes="member: 3105"><p>Fino a che non ho lasciato il nuoto mangiavo di tutto senza alcuno schema, ero ben definito e avevo le vene da fuori tipo acquedotto, dopo i cinquanta il mio metabolismo ha iniziato un rallentamento progressivo che oggi è ben percepibile.</p><p></p><p>Il metabolismo dopo gli anta cambia inesorabilmente rallentando, è non è una mia convinzione ma un fatto scientifico, mangi nello stesso modo di prima ma non riesci a mantenere il peso, anche facendo sport con costanza, ma il vero problema è che, anche se riduci e regoli l'alimentazione, non perdi peso facilmente come prima, ovviamente come tutti i fatti metabolici c'è sempre la variabilità individuale, se eri una mazza prima degli anta probabilmente lo rimarrai anche dopo, per strada vedo runners ultrasessantenni che sembrano mummificati.</p><p></p><p>La verità è che sei anche meno propenso a regolarti, e a meno che tu non sia un talebano della vita, cioè uno che fa del sacrificio alimentare la sua esistenza, cedi a tante piccole tentazioni credendo che siano innocue; nell'immaginario collettivo l'errore alimentare è mangiare mezzo ruoto di parmigiana o una carbonara ben fatta, questi invece (se eventi estemporanei tipo la cena con gli amici) non sono il reale problema, insomma è difficile che una persona normale mangi una pizza o una matriciana al giorno.</p><p></p><p>Gli errori alimentari più pericolosi invece sono quelli che avvengono in un regime apparentemente corretto, ovvero il pezzo di pane in più, un bicchiere di vino in più, il biscottino, il tarallino, il cicchetto dopo cena etc., in gergo sportivo li potremmo chiamare "marginal gain" perché singolarmente valgono poco, ma sommandosi nel tempo fanno il loro effetto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Darius, post: 7530692, member: 3105"] Fino a che non ho lasciato il nuoto mangiavo di tutto senza alcuno schema, ero ben definito e avevo le vene da fuori tipo acquedotto, dopo i cinquanta il mio metabolismo ha iniziato un rallentamento progressivo che oggi è ben percepibile. Il metabolismo dopo gli anta cambia inesorabilmente rallentando, è non è una mia convinzione ma un fatto scientifico, mangi nello stesso modo di prima ma non riesci a mantenere il peso, anche facendo sport con costanza, ma il vero problema è che, anche se riduci e regoli l'alimentazione, non perdi peso facilmente come prima, ovviamente come tutti i fatti metabolici c'è sempre la variabilità individuale, se eri una mazza prima degli anta probabilmente lo rimarrai anche dopo, per strada vedo runners ultrasessantenni che sembrano mummificati. La verità è che sei anche meno propenso a regolarti, e a meno che tu non sia un talebano della vita, cioè uno che fa del sacrificio alimentare la sua esistenza, cedi a tante piccole tentazioni credendo che siano innocue; nell'immaginario collettivo l'errore alimentare è mangiare mezzo ruoto di parmigiana o una carbonara ben fatta, questi invece (se eventi estemporanei tipo la cena con gli amici) non sono il reale problema, insomma è difficile che una persona normale mangi una pizza o una matriciana al giorno. Gli errori alimentari più pericolosi invece sono quelli che avvengono in un regime apparentemente corretto, ovvero il pezzo di pane in più, un bicchiere di vino in più, il biscottino, il tarallino, il cicchetto dopo cena etc., in gergo sportivo li potremmo chiamare "marginal gain" perché singolarmente valgono poco, ma sommandosi nel tempo fanno il loro effetto. [/QUOTE]
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