Un po' di cose viste ultimamente...
- La stanza accanto (Pedro Almodovar 2024). Due vecchie amiche si incontrano a New York dopo tanti anni. Una è malata terminale di cancro, e chiede all'altra di esserle vicina quando deciderà di suicidarsi. Un tema importante trattato con umanità, razionalità ed un pizzico di ironia. Bello, anche se l'ambientazione tra la top class americana stona un po' con gli scombinati personaggi del primo Almodovar, ai quali io sono affezionato. Comunque da vedere.
- Anni facili (Luigi Zampa 1953, b&n): nell'Italia del dopoguerra un onesto insegnante si fa convincere da moglie e figlia a trasferirsi a Roma. Per vivere, dovrà accettare di diventare un (improbabile) faccendiere per conto di un nobile pseudo industriale farmaceutico che cerca di far registrare un precursore del Viagra. Finirà nei guai. Uno spaccato del paese reale del dopoguerra, che ci mostra come non fosse vero che si stava meglio quando si stava peggio...
- Flow - Un mondo da salvare (Gints Zibalodis 2024). Film di animazione lettone, senza parlato (solo suoni della natura), con protagonista un gatto che si trova nel bel mezzo di una specie di diluvio universale. Si salverà su una barca alla deriva, in compagnia di un cane, un capibara e un lemure. Molto carino e ben realizzato.
- Il prigioniero coreano (Kim Ki-duk 2016). Corea del Nord: un pescatore rimane in panne col motore della sua barca, che viene trasportata dalla corrente verso il Sud. Catturato dai 'nemici' che lo credono una spia, incarcerato ed interrogato, non accetta di rimanere perché ha come unico desiderio quello di tornare da sua figlia e sua moglie. Lo accontenteranno, ma dopo essere stato accolto trionfalmente dai compatrioti, verrà poi trattato da questi allo stesso modo che dai 'nemici'. Amaro, difficile non provare empatia nei confronti del povero pescatore.
- Benvenuti in casa Gori (Alessandro Benvenuti 1990). I Giancattivi senza Francesco Nuti: un velenoso Natale in famiglia, con liti tra sorelle, il cognato fervente cattolico amante dei filmini gay, la fidanzata del figlio stupido che dovrà confessare di essere incinta, ed un nonno (il magistrale Novello Novelli) che tutti vorrebbero tirasse le cuoia al più presto. Divertente e godibile ancora oggi, nonostante sia un po' difficile da seguire per chi non mastichi il toscano stretto...
- Vers la tendresse (Verso la tenerezza, Alice Diop 2016). L'amore nelle banlieue, tra giovani 'borderline', in un mediometraggio (una quarantina di minuti) della regista francese di origini senegalesi. Bello, fa scoprire come vivono i loro sentimenti quei giovani, spesso figli di immigrati ma non solo, le cui vite conosciamo poco.
- Il seme del fico sacro (Mohammad Rasoulof 2024). Nell'Iran di oggi, un padre di famiglia ottiene la promozione a giudice, ma il suo ruolo e la sua fedeltà al regime si scontrano con il desiderio di libertà delle due figlie. La madre cerca di mediare, ma verranno tutti travolti dagli eventi. Molto bello, fa capire cosa sia l'Iran di oggi. Dopo la realizzazione del film, il regista e tre delle quattro attrici protagoniste sono dovuti fuggire all'estero, mentre la quarta (che impersonava la madre) è stata arrestata per aver recitato a capo scoperto.
- Pacifiction - Un mondo sommerso (Albert Serra 2022). A Tahiti, l'incaricato di affari del governo francese in inappuntabile completo chiaro (a volte con le espadrillas...) si barcamena tra le voci un possibile test nucleare, la misteriosa presenza di un sottomarino, un bizzarro ammiraglio, degli strani indipendentisti ed una maitre d'hotel transessuale. Strano film, tra il grottesco ed il sospeso, non indulge a rappresentazioni da cartolina dei luoghi, e non ha un vero finale. Per chi vuol vedere qualcosa di diverso, senza aspettarsi colpi di scena conclusivi. A me è piaciuto.