Ecco il racconto di una bellissima giornata.
Sveglia sabato mattina allalba delle 5,30. Buio pesto, mi muovo nel silenzio assoluto del Campeggio in riva al lago dIseo, rapida colazione, bisognini mattutini, vestizione e partenza verso Edolo dove arrivo dopo le 7,00. Ultimi preparativi, tra cui il montaggio della mia telecamerina sul manubrio della bici, carico di panini, acqua e via verso lavventura. Purtoppo sono solo ma la giornata fantastica mi mette di buon umore. Subito a freddo lAprica, 15km di facile salita con molti falsopiani, anzi direi un falsopiano unico con pochi pezzi di salita. Salgo facile sempre sopra i 25km/h a parte un km subito dopo Edolo ed un altro a 5 km dalla cima. La bassa temperatura intorno a 9-10° mi aiuta parecchio in quanto soffro terribilmente il caldo e lafa. Le gambe girano bene e in 45minuti sono in cima. Il ricordo và alla GF. Pantani di Giugno e passare sotto larco dove cera la partenza mi fa venire in mente quella bellissima giornata in quanto è stata lunica GF di questanno (tra laltro vinta nella categoria cicloturista
). Inizia la veloce discesa verso la Valtellina. Strada bella, ampia,scorrevole, scendo sempre intorno a 60km/H e in pochissimo tempo sono a Stazzona e dopo 4km di pianura arrivo a Tirano a 450mt. dove inizia la salita che mi porterà ai 2315m della Forcola di Livigno. Passata la dogana entro in Svizzera e inizio a salire uninterminabile scalata di 34km. Dopo circa 8km di salita costante intorno al 7-8% arrivo al lago di Poschiavo a 1000m di altitudine dove trovo un bel pezzo di falsopiano di 7km. La strada fiancheggia il lago e allimprovviso mi trovo a pedalare di fianco al trenino rosso delle Ferrovie retiche che sale da Tirano e porta a S.Moritz. Che spettacolo, allora testa bassa e pedalo a 40km/h e mi dico azz
.Alex stai andando come un treno anche piu forte quando il treno rallenta per la fermata. Arrivato a Poschiavo la musica cambia, fine della pacchia, si ricomincia a salire. Sono a 1100mt. e mi aspettano 18km di salita fino in cima. La salita è sempre costante intorno al 8-9% non molla mai ma non ci sono tratti sopra il 9% una regolarità tipicamente Schvizzera salgo sempre con il 34x23. Il paesaggio è bellissimo, cielo blu terso come ho visto raramente, un po di vento contro (pochissimo x la verità), pascoli di mucche lungo la strada, il sole che ora comincia a scaldare. Qualche tornante intorno ai 2000m ed ecco il bivio a destra x Livigno dove passo lennesima dogana. Inizia un tratto di falsopiano di quasi 1 km con anche una piccola discesa, ma gli ultimi 3km fino alla cima sono i piu impegnativi. Innesto il 34x26 e li supero agevolmente ed esattamente dopo 2h15 da Tirano sono in cima alla Forcola di Livigno dove cè lennesima dogana e un po di macchine in coda che supero prima di lanciarmi in discesa. Indosso il gilet (niente mantellina oggi) e giu verso Livigno su una strada un po trafficata. In un attimo sono a Livigno e qui 2 contrattempi. Il primo mi spaventa, in quanto il cambio posteriore è bloccato sul 12, lErgopower (maledetta Campagnolo) non funziona. Ogni tanto mi era già successo ma stavolta sembra proprio bloccato e adesso che faccio? Come c
o torno ad Edolo? Fortunatamente ho ancora circa 1 km di falsopiano prima di Livigno ed allimprovviso Tac sento la catena salire dal 12 al 13. Ahhh che sensazione di sollievo
.13-14-15 entrano di nuovo tutti, meno male la cosa mi rilassa notevolmente. Prima di girare a sx per iniziare la salita verso lEira cè un pezzo di strada dissestata ed una lunga fila di auto ferme. Sembra di essere in A4 quando cè unincidente, tutto bloccato perché stanno asfaltando la strada. Piano piano passo sulla parte dissestata e supero le auto ferme, rientrato sullasfalto mi accorgo che la telecamera non funziona piu. Mi fermo, provo a controllare, niente da fare è morta. Scopriro in Campeggio 3 viti allinterno, un pezzettino rotto, il nastro mezzo distrutto. Per fortuna almeno il nastro è recuperato ma la telecamera è da buttare. Le vibrazioni hanno distrutto la meccanica, fortunatamente è un modello vecchio e la usavo poco pero mi dispiace principalmente non essere riuscito a documentare per intero il giro. Sarà x la prossima volta. Comunque, riparto, dopo aver mangiato 2 dei 6 panini che avevo in saccoccia e via verso il Passo dEira. Salita lunga 6km, non difficile, intorno al 6-7% con la vista di Livigno che si allontana. In 25 sono in cima, il panorama è bellissimo e soprattutto pochissime auto. Rapida discesa di 3km e risalita verso i 2291m del Foscagno. Ancora 4 km di salita non difficile intorno al 6-8% immerso in un paesaggio veramente bello. In cima, ennesima (lultima) dogana dove inizia una bellissima discesa. La strada è bellissima, scorrevole, dritta, pochissimi tornanti e per 15km scendo alla media di 52km/h. che divertimento, certo la salita è tutto nel ciclismo ma il divertimento che si prova in discesa è unico, basta non esagerare. In fondo alla discesa mi trovo in Valdidentro e dopo 8km di pianura e 1km di discesa arrivo ai 1200m di Bormio. Ho fatto 120km sono in bici da 5 ore ma sono ancora fresco. Non sentire la fatica dopo molte ore è bellissimo, una sensazione unica, dovuta ad un Agosto di uscite quasi giornaliere di 100-120km. Purtoppo prima o poi la pacchia finirà ma finchè ne avrò continuerò a fare giri lunghi. Comunque a Bormio inizia il Gavia e dovrò salire fino a 2621m. La salita non mi spaventa, so che dovrò salire per 26km ma conosco la strada, avrò dei bei pezzi dove rifiatare. Subito alluscita di Bormio cè 1km duro ma subito dopo spiana per 3km. La salita riprende un po più dura e per 2km è intorno al 8% ma con il 34x23 la supero bene. Altro falsopiano e sono a S.Caterina Valfurva a 1735m di quota. Mangio, recupero, sparo lultimo tratto con il 50x17 e alluscita del paese ricomincia la salita verso il Gavia. Per 5km la salita è regolare intorno al 7-8% con molti tornanti e fino ai 2100mt. di quota non patisco mai. Improvvisamente una rampa dura sopra il 10% ma dura poco. Piu avanti un altro pezzo ripido, adesso la salita è impegnativa e sarà cosi per 4km fino ai 2500m di quota. Il paesaggio è incredibile, bellissimo, il sole splende ma non riesce a riscaldare più di tanto. Sulla strada delle piccolissime pozze di neve ma niente di preoccupante. Gli ultimi 4km sono facili anche se il freddo vento contro li rende impegnativi. Ecco il laghetto sulla sinistra, finalmente dopo 26km e 1h52 di salita sono in cima. Non mi fermo neanche unattimo (avevo indossato il gilet nellultimo km di salita) e giu in picchiata verso Ponte di Legno. La discesa dal Gavia è sconnessa, ripida, un po pericolosa ma conoscendola bene non rischio mai.
Prima della buia galleria cè un tratto sconnesso dove stanno facendo dei lavori, quindi rallento ed entro in galleria. E veramente buia e per 50m non vedo una mazza. Finalmente la luce quindi giu a tutta e tornante dopo tornante scendo verso Ponte di Legno. Cè un forte vento contro che mi rallenta e ogni tanto mi fa sbandare. Scendo un po prudente e arrivo in fondo.Mangio lultimo panino e ora mi aspettano gli ultimi 20km in leggera discesa e pianura verso Edolo. Nonostante il forte vento contro vado ancora bene e spesso sono a 50km/h nei tratti di discesa. La strada è sempre ampia e scorrevole ed in meno di 1h dallo scollinamento del Gavia sono a Edolo che raggiungo dopo 8h esatte ,182km e 4500m di dislivello. Che dire, ho pedalato in posti magnifici in una giornata fantastica come raramente mi è capitato, mi sono divertito soprattutto nella discesa dopo Aprica e quella giu dal Foscagno. Ho faticato in salita ma mai sofferto, insomma la giusta fatica. Lunico rammarico (oltre alla telecamerina distrutta) è di non aver avuto la compagnia di nessuno anche perché ciclisti lungo la strada non ne ho incontrati e alla partenza nessuno di Voi era presente. Spero di recuperare la cassettina DV e di riuscire a fare un DVD di circa 1h. Ancora un altro giro (lultimo giro di questestate appunto) è andato, i ricordi adesso che lAutunno è iniziato saranno frequenti man mano che il freddo e linverno inevitabilmente si avvicinerà. Il bello di queste imprese è avere il ricordo, con tutte le sensazioni annesse, di averle fatte e fantasticare di farne ancora tante altre in futuro. Gavia, Valcamonica, Valtellina, alla prossima estate per questanno lo spettacolo si chiude qui
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