125 anni fa inizio' tutto da qui
In
via Nirone 7, a Milano. In questo stabile in ristrutturazione nel centro "chic" di Milano, che da molti anni è stato adibito a scuola tecnica statale e fa parte del complesso del museo archeologico del capoluogo lombardo.
Fu questo signore che inizio' in un piccolo negozietto a questo indirizzo:
Edoardo Bianchi. L'uomo che fondo' quella che in breve tempo diventerà una delle prime industrie di produzione di biciclette in Italia, e poi di motociclette, automobili (Autobianchi) e mezzi militari, blindati compresi.
Già da prima della 2^guerra le biciclette Bianchi erano costruite in vari stabilimenti sparsi per Milano, alcuni dei quali in quello che ora è il centro storico regno della moda.
Sono passati moltissimi anni, molte vicissitudini, cambi di proprietà e da molti anni lo stabilimento principale è stato spostato in provincia di Bergamo, a Treviglio
Oggi è questo lo stabilimento "storico" della Bianchi.
-La più anziana ditta costruttrice di biciclette in attività-
In questo stabilimento, di dimensioni veramente enormi, nell'epoca "d'oro" si costruivano e uscivano circa 2000 biciclette al giorno (!).
Biciclette di tutti i tipi. Perchè la vocazione della Bianchi è sempre stata quella di fare biciclette di tutti i tipi e per tutte le utenze: da quelle da bambino fino alle specialissime per i Tour de France
E cosi' è ancora oggi.
Oggi la Bianchi fa parte di un gruppo industriale enorme, uno dei più grandi nel settore ciclo, il quale comprende molti marchi diversi, tra cui una "nemica" storica, la
Legnano di Bartali:
[url]http://www.cycleurope.com/index.html[/URL]
La proprietà del gruppo è svedese. Come una delle guide della mia visita, il gentile (e fortissimo pedalatore) Lars.
Le biciclette Bianchi (e quelle degli altri marchi del gruppo) vengono oggi fabbricate fisicamente in 3 stabilimenti: 2 di proprietà del gruppo ed uno di un fornitore. La bassa e media gamma viene prodotta in Francia, mentre l'alta gamma in carbonio a Taiwan
(questo dovrebbe far riflettere chi crede ancora che si delocalizzi certa produzione in oriente solo per contenere i costi...).
E nello stabilimento di Treviglio?
Oltre che gli stock di bici da distribuire ai negozianti, vi è la sede del famoso
Reparto Corse.
Ovvero qui vengono costruiti e verniciati i telai su-misura in acciaio, alluminio e titanio (eggià
)
e vengono assemblate le bici di alta gamma.
Vengono anche forniti servizi "particolari" come il restauro e la riverniciatura delle vecchie glorie celesti.
Sono molti infatti i clienti che mandano qui le vecchie biciclette (o quelle nuove un po' graffiate) a cui sono affezionati per dargli una rinfrescata, farle riverniciare nel celebre celeste o trovare le decals adatte.
In particolare il montaggio dell'alto di gamma viene curato attentamente con l'utilizzo di componentistica dedicata "aftermarket" per dare da subito alle bici quel tocco di "tuning" molto apprezzato dagli appassionati; come guaine e copricomandi in tinta o la viteria in titanio anodizzato
Altro settore che si trova nello stabilimento di Treviglio è il cosidetto "laboratorio tecnologico", ovvero una sala in cui si trovano le macchine per i test d'impatto e di fatica per le omologazioni, ed i test a campione della produzione o per lo sviluppo dei nuovi prodotti
In questo laboratorio si trovano pero' anche una macchina dedicata ai test sulle
ruote ed un vecchio mobile in cui vengono conservati gli
attrezzi per gli standard presenti e passati
A qualche metro di distanza si trova il laboratorio di biomeccanica, necessario per fornire il "su-misura". Regno del signor Giacomo: 52 anni di esperienza nel settore. L'uomo che ha messo in sella tutti i campioni e non che hanno cavalcato Bianchi in questo lasso di tempo; da Bugno a Pantani passando per Ullrich. Una persona che potrebbe riempire un volume di aneddoti sul tema :-)
Scendendo al grande piano seminterrato si entra invece nel reparto ricerca e sviluppo.
Qui vengono concepiti e sviluppati tutti i prodotti del marchio.
Grandi lavagne sulle mura a scandire il piano dei lavori, le idee da sviluppare; componentistica di tutti i tipi sulle mensole per valutare compatibilità, accostamenti cromatici, etc.. e grandi monitor sui cui girano i programmi CAD su cui lavorano gli ingegneri per sviluppare i telai e le bici nel complesso.
Particolarmente interessante per capire in cosa consista la "ricerca e sviluppo" è una speciale "stampante 3D" collegata ai pc
Questa macchina assomigliante ad un distributore di
caffè, in realtà consente di realizzare fisicamente i pezzi progettati al computer.
Nei due slot in basso vengono inserite delle tavolette di plastica, su cui viene fatto colare un filo di resina fusa (quello blu in alto sul tavolo che potete vedere in foto) millimetro per millimetro fino a comporre il pezzo finito
In questo modo i progettisti in breve tempo possono avere in mano i pezzi singoli che compongono il telaio o il telaio intero e provare su di esso, realmente, i componenti che vi saranno montati.
Questa resina non è abbastanza solida per permettere di creare un telaio che possa sopportare il peso di un ciclista o un uso "pedalato", ma è abbastanza robusta da permettere il montaggio dei componenti reali. In questo modo si possono verificare passaggi cavi, adattatori, compatibilità dimensionali dei componenti o la loro ergonomia
Molta strada è stata evidentemente fatta in 125 anni partendo da quel piccolo negozietto in via Nirone 7.
E probabilmente ancora di più ne è stata fatta in sella alle bici uscite in 125 anni dai vari stabilimenti Bianchi.
Una lunga corsa che continua :-)