Visita Visita a Pinarello e dettagli della Dogma X

  • Volete sfondarvi di cenoni, pranzoni, aperitivi e gozzoviglie varie? Allora ecco un ottimo modo per bruciare le calorie prima che si trasformino in adipe: la
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Rone69

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Sicurissimo,ne ho vista una in negozio,e sotto la scatola del movimento centrale era scritto made in china,e sul tubo orizzontale è scritto assemblato a mano in Italia,che non equivale a dire costruita,in Italia fanno solo le ruote(prodotte da Marchisio per bianchi)
Oh, allora mi hanno perculato ....... che va beh, io non sono nessuno, ma a loro non gli fa buona pubblicità .....
 

Lumi

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Speriamo che queste gravi crisi degli ultimi anni ci inducano a ripensare le politiche di esternalizzazione e riportare le produzioni in Italia, delle bici ma non solo. Solo cosi’ si puo’ risviluppare un ceto medio che dia slancio all’economia italiana, perche’ oltre a chi produce serve anche chi compra.

Per lo sviluppo delle competenze e di una manodopera specializzata non lo vedo un problema insormontabile, si puo’ importare quella per iniziare, e poi svilupparla qui. Certo ci vuole tempo.
 

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Per lo sviluppo delle competenze e di una manodopera specializzata non lo vedo un problema insormontabile, si puo’ importare quella per iniziare, e poi svilupparla qui. Certo ci vuole tempo.
Concordo.
Almeno Bianchi sta realizzando il nuovo stabilimento italiano, Colnago sembra che produca la C68 in Italia, Pirelli ha un nuovo stabilimento già funzionante in Italia (anche se super automatizzato).
Il video al minuto 7 " .. qui nella sede produttiva il core vero è la verniciatura ..." che tristezza, la realizzazione è effettuata in Cina e mi viene da chiedermi chi di fatto progetti i telai ...
 
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Speriamo che queste gravi crisi degli ultimi anni ci inducano a ripensare le politiche di esternalizzazione e riportare le produzioni in Italia, delle bici ma non solo. Solo cosi’ si puo’ risviluppare un ceto medio che dia slancio all’economia italiana, perche’ oltre a chi produce serve anche chi compra.

Per lo sviluppo delle competenze e di una manodopera specializzata non lo vedo un problema insormontabile, si puo’ importare quella per iniziare, e poi svilupparla qui. Certo ci vuole tempo.

Ti riporto un commento ad un'altra visita che ho fatto questa settimana per farti capire quanto sia utopico quello che hai scritto:

La globalizzazione è un dato di fatto, tornare indietro lo si può fare solo a suono di bombe quando qualche vecchio trombone crede di porter riportare tutto al 1980 sotto Breznev.
 

Lumi

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Ti riporto un commento ad un'altra visita che ho fatto questa settimana per farti capire quanto sia utopico quello che hai scritto:

La globalizzazione è un dato di fatto, tornare indietro lo si può fare solo a suono di bombe quando qualche vecchio trombone crede di porter riportare tutto al 1980 sotto Breznev.
Il termina globalizzazione è un po’ generico ed e’ diventato un dogma per chi e’ a favore e per chi e’ contro, io banalmente credo che si tratti di avere una politica saggia che guardi agli effetti di medio lungo periodo, altrimenti per vantaggi di breve ci giochiamo il futuro.

Ovvio che la bici forse non è il settore piu’ strategico fra tutti, ma io credo che importare prodotti che tengono basso il prezzo solo perche’ vengono prodotti con metodi e normative che in Italia non potrebbero mai essere accettati sia una c…ata micidiale. Poi si comincia cosi’ e si arriva che il know how in Italia non c’e’ piu’ e dobbiamo importare gli stessi prodotti a costi superiori a quanto costerebbe farli qui perche’ non sappiamo piu farli noi. A me non sembra una cosa saggia.

In sintesi penso che ci dovrebbero essere dazi e limiti per compensare i vantaggi di costi derivanti da leggi sul lavoro e sulla sicurezza (ad esempio) piu’ lasche.
 

marco

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Il termina globalizzazione è un po’ generico ed e’ diventato un dogma per chi e’ a favore e per chi e’ contro, io banalmente credo che si tratti di avere una politica saggia che guardi agli effetti di medio lungo periodo, altrimenti per vantaggi di breve ci giochiamo il futuro.

Ovvio che la bici forse non è il settore piu’ strategico fra tutti, ma io credo che importare prodotti che tengono basso il prezzo solo perche’ vengono prodotti con metodi e normative che in Italia non potrebbero mai essere accettati sia una c…ata micidiale. Poi si comincia cosi’ e si arriva che il know how in Italia non c’e’ piu’ e dobbiamo importare gli stessi prodotti a costi superiori a quanto costerebbe farli qui perche’ non sappiamo piu farli noi. A me non sembra una cosa saggia.

In sintesi penso che ci dovrebbero essere dazi e limiti per compensare i vantaggi di costi derivanti da leggi sul lavoro e sulla sicurezza (ad esempio) piu’ lasche.

sono della tua identica opinione, ma ormai i cavalli sono scappati dal recinto. Riportare l'industria qui è fattibile solo se l'automazione diventa così elevata da sopperire ai costi del lavoro più elevati, altrimenti c'è la fila dietro la Cina per prendere il suo posto come fabbrica del mondo, a cominciare dall'India.
 
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Lumi

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sono della tua identica opinione, ma ormai i cavalli sono scappati dal recinto. Riportare l'industria qui è fattibile solo se l'automazione diventa così elevata da sopperire ai costi del lavoro più elevati, altrimenti c'è la fila dietro la Cina per prendere il suo posto come fabbrica del mondo, a cominciare dall'India.
Si’ sono d’accordo, fare qualcosa ora è molto difficile, soprattutto perche’ l’italia è un paese comunque esportatore e se ci muoviamo da soli cominciando a mettere dazi mandiamo gambe all’aria l’industria che ci rimane.
 
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Sono da considerare anche altri fattori, sopratutto di natura geopilitica, ad esempio i costi di trasporto da e verso l'oriente per via dei conflitti è aumentato in maniera esponenziale, tanto che molte merci non passano più dal canale di Suez ma dal Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento di tempi oltre che di costi.
Questo è uno dei fattori che sta portando alcuni marchi a produrre in Europa, se non ricordo male, anche Mavic e mi sembra Ridley si stanno muovendo in tal senso.
 

Lumi

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Sono da considerare anche altri fattori, sopratutto di natura geopilitica, ad esempio i costi di trasporto da e verso l'oriente per via dei conflitti è aumentato in maniera esponenziale, tanto che molte merci non passano più dal canale di Suez ma dal Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento di tempi oltre che di costi.
Questo è uno dei fattori che sta portando alcuni marchi a produrre in Europa, se non ricordo male, anche Mavic e mi sembra Ridley si stanno muovendo in tal senso.
Io credo che il futuro sia incerto dal punto di vista geopolitico, oltre alle crisi gia’ in atto c’e’ latente quella di Taiwan, se si verifichera’ un conflitto li’ molte filiere verranno interrotte. Ora le aziende possono fare delle scommesse sul verificarsi di questi eventi e decidere se riportare alcune produzioni in Italia, ma questo è difficile per i singoli perche’ per farlo servono investimenti e sacrificio di margini. Per questo motivo servono azioni dei governi, tipo quelle che stanno facendo negli USA, per riportare sul loro territorio la produzione di chip.

L’altro aspetto della medaglia è che queste interconnessioni cosi’ forti rendono sconveniente per la Cina aprire un conflitto che metterebbe in difficolta’ la sua stessa economia, ma dimentichiamo a volte che quello è un paese nazionalista e non democratico, dove la priorita’ non è l’economia ma la continuazione del sistema di potere, quindi io non credo tanto a questo ragionamento ottimistico.
 

martin_galante

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Sono da considerare anche altri fattori, sopratutto di natura geopilitica, ad esempio i costi di trasporto da e verso l'oriente per via dei conflitti è aumentato in maniera esponenziale, tanto che molte merci non passano più dal canale di Suez ma dal Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento di tempi oltre che di costi.
Questo è uno dei fattori che sta portando alcuni marchi a produrre in Europa, se non ricordo male, anche Mavic e mi sembra Ridley si stanno muovendo in tal senso.
Se il transito nel mar rosso resta incerto e pericoloso negli anni a venire, il ritardo sulle consegne delle bici è l'ultimo dei problemi per l'italia!



Tornando a Pinarello, mi sembra noto non da anni ma da decenni che i telai si producano altrove. Non vedo dove sia la sopresa, e mi sembra che i produttori siano chiari su questo fatto. Eccetto forse Trek che per aiutare la carriera politica del suo presidente J. Burke iniziò una ambigua campagna sul fatto che avesse fabbriche e desse lavoro in America. Poi venne fuori che di fatto la sola verniciatura era effettuatoa in USA, ma a quel punto Burke aveva già deciso di non candidarsi presidente.
 

Claro

Pignone
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Molti colleghi lo hanno citato, e mi associo completamente; per me non è possibile che un telaio prodotto a Taiwan (Vietnam per i telai meno pregiati), e verniciato in Italia costi 4 o 5000€; il verniciatore dovrebbe possedere una Ferrari!
Ho avuto 4 Pinarello, una Paris, una Prince SL e due Dogma 2. Il telaio dell’ultima Dogma costava 2500€, dopo 10 anni la Dogma (o F) costa il doppio, nessun bene è raddoppiato negli ultimi 10 anni, il salario men che meno.
Sicuramente non vale solo per Pinarello, ma per altre marche blasonate.
Dopo 20 anni di Pinarello lo scorso anno ho preso una Cube, non è la stessa cosa, ne sono cosciente. Ma per 6500€ ho preso il loro telaio top, montato Sram red e cerchi Mavic cosmic carbon SLR. Pochi me la guardano, ed io continuo ad ammirare le Pinarello, ma i tempi sul giro sono uguali…..ed ho speso la metà.
Personalmente a tutto vi è un limite, soprattutto pensando che un telaio saranno 100€ di materiale, forse 200€ di produzione, facciamo anche 500€ di verniciatura e pochi € di trasporto…..anche lo sviluppo va pagato, ma qui siamo ai livelli delle industrie dei medicinali….
 
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Molti colleghi lo hanno citato, e mi associo completamente; per me non è possibile che un telaio prodotto a Taiwan (Vietnam per i telai meno pregiati), e verniciato in Italia costi 4 o 5000€; il verniciatore dovrebbe possedere una Ferrari!
Ho avuto 4 Pinarello, una Paris, una Prince SL e due Dogma 2. Il telaio dell’ultima Dogma costava 2500€, dopo 10 anni la Dogma (o F) costa il doppio, nessun bene è raddoppiato negli ultimi 10 anni, il salario men che meno.
Sicuramente non vale solo per Pinarello, ma per altre marche blasonate.
Dopo 20 anni di Pinarello lo scorso anno ho preso una Cube, non è la stessa cosa, ne sono cosciente. Ma per 6500€ ho preso il loro telaio top, montato Sram red e cerchi Mavic cosmic carbon SLR. Pochi me la guardano, ed io continuo ad ammirare le Pinarello, ma i tempi sul giro sono uguali…..ed ho speso la metà.
Personalmente a tutto vi è un limite, soprattutto pensando che un telaio saranno 100€ di materiale, forse 200€ di produzione, facciamo anche 500€ di verniciatura e pochi € di trasporto…..anche lo sviluppo va pagato, ma qui siamo ai livelli delle industrie dei medicinali….
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Molti colleghi lo hanno citato, e mi associo completamente; per me non è possibile che un telaio prodotto a Taiwan (Vietnam per i telai meno pregiati), e verniciato in Italia costi 4 o 5000€; il verniciatore dovrebbe possedere una Ferrari!
Ho avuto 4 Pinarello, una Paris, una Prince SL e due Dogma 2. Il telaio dell’ultima Dogma costava 2500€, dopo 10 anni la Dogma (o F) costa il doppio, nessun bene è raddoppiato negli ultimi 10 anni, il salario men che meno.
Sicuramente non vale solo per Pinarello, ma per altre marche blasonate.
Dopo 20 anni di Pinarello lo scorso anno ho preso una Cube, non è la stessa cosa, ne sono cosciente. Ma per 6500€ ho preso il loro telaio top, montato Sram red e cerchi Mavic cosmic carbon SLR. Pochi me la guardano, ed io continuo ad ammirare le Pinarello, ma i tempi sul giro sono uguali…..ed ho speso la metà.
Personalmente a tutto vi è un limite, soprattutto pensando che un telaio saranno 100€ di materiale, forse 200€ di produzione, facciamo anche 500€ di verniciatura e pochi € di trasporto…..anche lo sviluppo va pagato, ma qui siamo ai livelli delle industrie dei medicinali….
Concordo pienamente.
Da anni ho approfondito il tema "Cina" in ambito ciclistico, ho un telaio, ruote e componenti cinesi, ho visto telai di produttori cinesi da 7/900 euro rivenduti da brand italiani a 2500 e più.....
 
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Lumi

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Nel margine dell’azienda non va messo solo il costo di produzione, e inoltre per arrivare al vero profitto bisogna nettarlo degli investimenti (ricerca e sviluppo, impianti, ecc…) e infine delle tasse che per le aziende italiane sappiamo essere rilevanti. In particolare gli investimenti (e tutti i costi fissi in generale, ad esempio gli stipendi), se produci solo bici top, si spalmano su un numero ridotto di telai e incidono molto. Inoltre se sbagli i conti e produci 100 telai ma ne vendi solo 90, i costi ci sono anche per i 10 che non hai venduto. Infine brand come Pinarello o Colnago o Trek sono considerati top anche perche’ investono molto in marketing e sponsorizzazioni di atleti, squadre ed eventi.

Leggendo certi commenti sembra che i telai nascano sugli alberi e basti raccoglierli e portarli al mercato per venderli.
 
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Maldito

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19 Giugno 2015
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Bianchi Infinito CV / Bianchi Kuma 29.1
La nuova specialissima è montata in Italia,ma prodotta a Taiwan

Si. A quanto ne so i capannoni non sono ancora finiti. Mi dicono che stanno facendo un mare di colloqui di lavoro in zona Bergamo per i nuovi stabilimenti. Di certo, se Bianchi continua con questo andazzo, vendere una Specialissima (o altro) ad un prezzo inferiore alla concorrenza con un telaio, ruote etc PRODOTTI in Italia, a mio avviso, per tanti concorrenti, può essere una mazzata mica da ridere.

Oramai con i vari problemi geopolitici il "reshorting" è inevitabile. Ovviamente non lo fanno "perchè loro sono buoni" (super cit!!) ma perchè gli costa meno produrli in territori che anni fa sono stati abbandonati e, soprattutto, avere la certezza di avere il materiale "fatto in casa" quindi bypassando tutti i problemi geopolitici e di trasporti.
Pensate solo al (nuovo) aumento dei noli dei container, le miliardi di tonnellate di navi imbottigliate prima del Mar Rosso a causa dei ribelli Yementi che si divertono con il tiro al bersaglio contro ne navi in transito e ultimo, ma non per ultimo, la delicata situazione di Taiwan,

Parlando del poco interessante video; praticamente, a parte lo spazio espositivo ed i cartoni con dentro i telai, che fanno vedere oltre una grossa sala verniciatura/pretrattamento?
 

Claro

Pignone
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Nel margine dell’azienda non va messo solo il costo di produzione, e inoltre per arrivare al vero profitto bisogna nettarlo degli investimenti (ricerca e sviluppo, impianti, ecc…) e infine delle tasse che per le aziende italiane sappiamo essere rilevanti. In particolare gli investimenti, se produci solo bici top, si spalmano su un numero ridotto di telai e incidono molto. Inoltre se sbagli i conti e produci 100 telai ma ne vendi solo 90, i costi ci sono anche per i 10 che non hai venduto. Infine brand come Pinarello o Colnago o Trek sono considerati top anche perche’ investono molto in marketing e sponsorizzazioni di atleti, squadre ed eventi.

Leggendo certi commenti sembra che i telai nascano sugli alberi e basti raccoglierli e portarli al mercato per venderli.
Sicuramente non nascono sugli alberi, ma restano pur sempre due triangoli messi assieme, con una forcella inserita ad un'estremità. Naturalmente ho semplificato assai, ma sinceramente a parte i materiali questa grande evoluzione non l'hanno avuta. Geometrie leggermente variate di qua e di la, ma a parte i materiali ed il peso...sono così dai nostri nonni.
Diverso pensando invece ad un'automobile, anche lì sono rimaste le 4 ruote, ma l'evoluzione subita per tutto il resto ö nettamente maggiore che non un telaio di una bicicletta. Se guardo il costo di un'automobile di 40 anni orsono, paragonata alle odierne con tutto il valore aggiunto che hanno ricevuto, posso quasi affermare che il prezzo é rimasto invariato.
Ho acquistato la stessa automobile (marca e tipo) a 10 anni di distanza allo stesso prezzo, naturalmente il nuovo modello é ibrido ricaricabile, quindi maggior potenza e peso, maggiori costi di sviluppo ma come detto allo stesso prezzo!!
Nello stesso tempo, i nuovi telai delle Pinarello costano il doppio del telaio della mia Dogma 2 di 12 anni fa, a parte l'estetica saranno veramente così diversi?
Dalla F7 (mi sembra si chiamasse) di 10 anni fa, ai nuovi telai poi non mi sembra ci sia così tanta differenza, sicuramente le piccole modifiche non hanno richiesto milioni di Euro di sviluppo.
Ogni industria poi é confrontata con spese di sviluppo, obsolescenza e marketing, sponsorizzazioni le fanno in tanti....ma pochi raddoppiano il prezzo in 10 anni.
Ne approfittano perché in nessuno sport si comperano emozioni come nel ciclismo. Ognuno di noi acquista la bicicletta per le emozioni che sente, non certo per la convenienza o per le prestazioni che vuole ottenere, sicuramente non con lo stesso criterio razionale con il quale facciamo la spesa o acquistiamo un martello, perfino con l'automobile siamo più razionali.
Questo é il motivo per cui le marche blasonate fatturano 5-6'000.- Euro per un kg di carbonio (manco fosse coca), e quelle meno IN si limitano ad un prezzo molto più abbordabile, anche loro però partecipano ai tour e vincono tappe.
Questo é solo il mio pensiero, sicuramente non da tutti condiviso....ma queste sono le stesse emozioni che i produttori usano.
 
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Sicuramente non nascono sugli alberi, ma restano pur sempre due triangoli messi assieme, con una forcella inserita ad un'estremità. Naturalmente ho semplificato assai, ma sinceramente a parte i materiali questa grande evoluzione non l'hanno avuta. Geometrie leggermente variate di qua e di la, ma a parte i materiali ed il peso...sono così dai nostri nonni.
Diverso pensando invece ad un'automobile, anche lì sono rimaste le 4 ruote, ma l'evoluzione subita per tutto il resto ö nettamente maggiore che non un telaio di una bicicletta. Se guardo il costo di un'automobile di 40 anni orsono, paragonata alle odierne con tutto il valore aggiunto che hanno ricevuto, posso quasi affermare che il prezzo é rimasto invariato.
Ho acquistato la stessa automobile (marca e tipo) a 10 anni di distanza allo stesso prezzo, naturalmente il nuovo modello é ibrido ricaricabile, quindi maggior potenza e peso, maggiori costi di sviluppo ma come detto allo stesso prezzo!!
Nello stesso tempo, i nuovi telai delle Pinarello costano il doppio del telaio della mia Dogma 2 di 12 anni fa, a parte l'estetica saranno veramente così diversi?
Dalla F7 (mi sembra si chiamasse) di 10 anni fa, ai nuovi telai poi non mi sembra ci sia così tanta differenza, sicuramente le piccole modifiche non hanno richiesto milioni di Euro di sviluppo.
Ogni industria poi é confrontata con spese di sviluppo, obsolescenza e marketing, sponsorizzazioni le fanno in tanti....ma pochi raddoppiano il prezzo in 10 anni.
Ne approfittano perché in nessuno sport si comperano emozioni come nel ciclismo. Ognuno di noi acquista la bicicletta per le emozioni che sente, non certo per la convenienza o per le prestazioni che vuole ottenere, sicuramente non con lo stesso criterio razionale con il quale facciamo la spesa o acquistiamo un martello, perfino con l'automobile siamo più razionali.
Questo é il motivo per cui le marche blasonate fatturano 5-6'000.- Euro per un kg di carbonio (manco fosse coca), e quelle meno IN si limitano ad un prezzo molto più abbordabile, anche loro però partecipano ai tour e vincono tappe.
Questo é solo il mio pensiero, sicuramente non da tutti condiviso....ma queste sono le stesse emozioni che i produttori usano.
Il raddoppio del prezzo non dipende dall'offerta ma dalla domanda. Cioè progettano e vendono biciclette a 15.000 € perchè ci sono persone disposte a pagarle così.

Anche una borsa di Luis Vuitton sono solo 4 pezzi di pelle e plastica cuciti e incollati, ma costa quello che costa.

Il valore della bici si è spostato dal costo per produrla al valore del brand, per motivi che si possono approfondire, ma questo non significa che potrebbero vendertela ad una frazione del suo prezzo di listino, perchè anche tenere alto il valore del brand costa (e se compri una Trek o una Pinarello sei tu stesso a volere quel brand per il valore che gli riconosci).

Se questo non sta bene si va da un artigiano bravo, meglio se non famoso, altrimenti anche lui ti vende il suo brand personale con il dovuto sovrapprezzo, adeguandosi al mercato.
 

Claro

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Il raddoppio del prezzo non dipende dall'offerta ma dalla domanda. Cioè progettano e vendono biciclette a 15.000 € perchè ci sono persone disposte a pagarle così.

Anche una borsa di Luis Vuitton sono solo 4 pezzi di pelle e plastica cuciti e incollati, ma costa quello che costa.

Il valore della bici si è spostato dal costo per produrla al valore del brand, per motivi che si possono approfondire, ma questo non significa che potrebbero vendertela ad una frazione del suo prezzo di listino, perchè anche tenere alto il valore del brand costa (e se compri una Trek o una Pinarello sei tu stesso a volere quel brand per il valore che gli riconosci).

Se questo non sta bene si va da un artigiano bravo, meglio se non famoso, altrimenti anche lui ti vende il suo brand personale con il dovuto sovrapprezzo, adeguandosi al mercato.
Grazie Lumi, quindi il prezzo non è dato dal valore, ma dal valore che molti di noi vi riconoscono.
Quindi nascono sugli alberi, e chi lo sa regola il mercato di conseguenza.
un caro saluto
 
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Ci sono altri elementi da considerare, non solo il costo di produzione del telaio, ma anche la costanza nel fornire al commitente un prodotto che risponde alle specifiche tecniche/qualitative prefissate e il rispetto delle tempistiche programmate.
 

Claro

Pignone
31 Marzo 2017
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Ci sono altri elementi da considerare, non solo il costo di produzione del telaio, ma anche la costanza nel fornire al commitente un prodotto che risponde alle specifiche tecniche/qualitative prefissate e il rispetto delle tempistiche programmate.
Ciao Rone, non afferro completamente il tuo messaggio. So però che le Pinarello sinora avute le ho aspettate più di sei mesi, ora saranno tempistiche più o meno simili. Rispondeva a quanto atteso? Si, come altre biciclette avute, come può essere un telaio. Secondo me non sono elementi che giustificano un prezzo cosi elevato.
 

Classifica generale Winter Cup 2024