Oggi dopo parecchio tempo mi sono deciso di fare questa mitica accoppiata...
Levataccia mattutina con 2h di macchina.
Arrivato presto presto a Comeglians da dove inizio il giro, alle 8:30 circa ero sullo Zoncolan (affrontato da Ovaro): salita dura come già è stato deto e ridetto, certo è che io ho trovato bruttissime le gallerie (a mia sorpresa non illuminate). Fortunatamente era presto e sapevo che difficilmente sarebbe passato qualcuno in macchina, ma io le ho fatte in totale apnea... se incrociavo qualcuno in macchina non so cosa avrei fatto...
In cima un'atmosfera irreale: zero nuvole in cielo e vista 360°, spettacolo... non c'era anima viva... mi sono sentito solo... sapere che nei giorni del Giro quel posto è una bolgia con centinaia di migliaia di persone e un casino infernale ma che in quel momento c'ero solo io, mi ha dato una strana sensazione... come stare da solo in mezzo ad uno stadio olimpico vuoto...
Quindi discesa verso Sutrio, primi 3km ripidi e stretti e poi stradone a due corsie fino alla fine.
Da lì verso Ravascleto, che avevo preventivato come salitella pedalabile di "trasferimento" ma che in realtà saliva spesso con pendenza a doppia cifra.
A Comeglians sosta caffettino, e via verso il Crostis... all'inizio mi ha un po' deluso, i primi 10km gli ho trovati un po' monotoni, sempre sotto gli alberi, noioso nonostante le pendenze fossero le mie preferite. Poi compare il cartello che indica -3km alla vetta e lì si apre il bosco e lascia intravedere la fine della salita che sembra ancora lontanissima... e difatti lo è. Una mazzata psicologica se si hanno finito le energie... I cartelli seguenti non lasciano scampo a scalatori improvvisati: 13% pendenza media per un buon km e mezzo, con tornanti che si aprono sul vuoto in stile Salto della Capra del Grappa... anche qui viste panoramiche mozzafiato che danno finalmente un senso a tanta fatica. Bellissima poi la conca prativa con la malga in mezzo, tagliata dalla Panoramica delle Vette.
Mi sarebbe piaciuto scendere da quella parte, purtroppo ero da solo e lontano da casa e non me la sono sentita di andare in cerca di guai.
Scendo quindi per la stessa strada, un 'agonia come avevo previsto: strada stretta e trafficata, quasi tutta a freni tirati (l'asfalto è a tratti sporco e ancora umido dal temporale della sera prima), devo fermarmi un paio di volte per sgranchirmi braccia e schiena e per evitare di surriscaldare troppo le piste frenanti. Alla fine mi distrugge di più la discesa che la salita!
Chiudo il giro con una settantina di km e 3000D+ netti e media finale da mtb.
Probabilmente non lo rifarò mai più, ma credo che sia un must per tutti gli amanti delle salite estreme
Complimenti, che rapporto più corto avevi? Vorrei farlo anch'io, ma col 36x28 non so se sia sofferenza disumana