Secondo me le xbionic socks sono superiori. Poi ognuno ha i suoi piedi e le proprie percezioni del freddo.
In ogni caso utilizzo le solette riscaldanti.
ed i calzini, ovviamenteper quanto mi riguarda a temperature più basse di 5 gradi, la miglior protezione è quella di starsene a casa a fare le divaniadi
dai 5 ai 10 gradi, balaclava, intimo compressivo, giacca, guanti, pantaloni lunghi e copriscarpe il tutto adatto per temperature più basse, perché quello che conta è la temperatura percepita
Esatto !!
Mi hanno letteralmente cambiato la vita... le ho prese così tanto per sfizio (ne ho di ogni tipo dalle castelli merinos, craft, etc etc) ma queste sono decisamente un altro pianeta
Ah per la cronaca ho anche calze che uso per sciare, come consigliato nell'articolo, e negli anni ho fatto varie prove con calze di tutti i tipi... ma queste non so come e perchè ma oltre che comodissime tengono la punta del piede molto più calda di ogni altro calzino che abbia mai provato.
Qui tralaltro si trovano anche a buon prezzo (visto che le ho pagate sopra i 30 euro)
https://www.assos-onlineshop.de/epa...ectPath=/Shops/61803937/Products/13.60.661.18
Chiaro che ognuno ha la propria percezione... eppure, visto che ho provato varie soluzione (passando appunto anche dalle calze dedicate al freddo intenso tipo lo sci) con queste socks con punta rinforzata e molto morbida il piede si accomoda in maniera molto libera nella scarpa e dirò di più... essendo fini nella parte del collo piede si riesce a stringere la scarpa senza avere la tipica compressione usando calze di lana dallo spessore consistente bloccando poi in parte la circolazione con ovvie conseguenze, per di più ho notato che con queste calze il piede ha una sorta di micro scorrimento nella calza e questo crea un effetto riscaldante.Così, così. Le ho anch'io, sono consigliate per l'autunno inoltrato, in caso di freddo intenso dovrebbero essere abbinate con le fugu.
Secondo me le xbionic socks sono superiori. Poi ognuno ha i suoi piedi e le proprie percezioni del freddo.
In ogni caso utilizzo le solette riscaldanti.
No... per niente, anzi a vederle, se si esclude la punta, paiono fin troppo fini... ma credo sia proprio questo il loro vantaggio, con queste calze invernali riesco a stringere le scarpe uno scatto in più rispetto a tutte le altre calze invernali che posseggo nonostante il piede non soffra nessun tipo di costrizione... anzi ho la netta impressione che la scarpa fasci molto meglio il piede ma nello stesso tempo il piede ha una sorta di frizione e secondo me questo è il motivo per cui si riesce ad avere una percezione riscaldante.Ciao ma sono molto spesse?
Per la pioggia invece di quei bruttissimi copriscarpe da ospedale/studio medico, basta mettere la pellicola trasparente fra la soletta rimovibile e la suola e l'acqua dai buchi della tomaia non passa.
Ah ok. Non avevo capito. Comunque specie per chi come me ha Speedplay, che come hai detto si romperebbero, è preferibile uno strato di pellicola sotto la suola interna.Vanno messo sotto i copriscarpa
Ah beh... questa è una cosa non di poco conto, vestirsi nella stagione invernale è e resta cmq sempre un terno al lotto, non credo ci sia qualcuno che può dire di sapersi vestire sempre e cmq sapendo che le temperature e l'umidità cambiano anche repentinamente oltre al fatto che bisogna anche saper considerare il percorso che si andrà a fare e non ultimo l'intensità con cui si porterà a termine... un conto è passeggiare un altro è spingere... ecco perchè diventa difficile centrare alla perfezione la vestizione.Personalmente trovo che molti cicloamatori si vestano male e si vestano troppo,
Percorso, variabilità del clima in itinere, impegno fisico e altimetrico del giro....sono tutte cose che chi sa vertirsi a dovere sa tenere in conto. Non è affatto un terno al lotto....salvo casi particolari, più che altro legati un esempio per tutti alla variabilità estiva in montagna che puoi partire col sole e 25 gradi e trovarti sotto la grandine con 5. Ma anche qui, lo sai che può accadere e un abbigliamento di emergenza lo hai sempre appresso. D'estate sulle Dolomiti, anche con sole pieno, quasi mai esco senza almeno un antipioggia quantomeno leggero. E il cielo è sempre sotto osservazione.Ah beh... questa è una cosa non di poco conto, vestirsi nella stagione invernale è e resta cmq sempre un terno al lotto, non credo ci sia qualcuno che può dire di sapersi vestire sempre e cmq sapendo che le temperature e l'umidità cambiano anche repentinamente oltre al fatto che bisgna anche saper considerare il percorso che si andrà a fare e non ultimo l'intensità con cui si porterà a termine... un conto è passeggiare un altro è spingere... ecco perchè diventa difficile centrare alla perfezione la vestizione.
Domenica scorsa con un range di temperatura ccompresa tra i 5 e 10-11 gradi sono uscito mediamente coperto e stavo abbastanza bene (fatto salvo certe piccole discese in zona d'ombra... però al bar dove mi sono fermato per il classico caffè ho incrociato dei giovani di una squadra locale vestiti primaverili (giacche leggerissime e con intimo traforato pergiunta) ed erano sudati... chiaro segno di un impegno ben diverso dal mio.
Beh... questa è una tua personale opinione rispettabilissima ci mancherebbe ma purtroppo i fatti, di chi è capace di ammettere la realtà, non collimano con le tua personale impressione e non lo dico io... me lo dicono pro e altri che di questo sport ne fanno una professione, tant'è che se mi dici che si sanno vestire com'è che arrivi al bar sudato ? (esempio citato nel mio post precedente)Percorso, variabilità del clima in itinere, impegno fisico e altimetrico del giro....sono tutte cose che chi sa vertirsi a dovere sa tenere in conto.
Quei 5 minuti spesso sono anche più di 15... e poi voglio vederti dopo una trenata al passo quando cali l'intensità rientrando e defaticando come te la passi se la temperatura è addirittura diminuita nel mentre della tua uscita.Ovvio che chi non sa vestirsi non sa interpretare nemmeno le variabili che possono esserci. Una per tutte chi esce e non ha almeno un pò freddo nei primi 5 minuti, ha già sbagliato tutto.
Percorso, variabilità del clima in itinere, impegno fisico e altimetrico del giro....sono tutte cose che chi sa vertirsi a dovere sa tenere in conto. .....
Ovvio che chi non sa vestirsi non sa interpretare nemmeno le variabili che possono esserci. Una per tutte chi esce e non ha almeno un pò freddo nei primi 5 minuti, ha già sbagliato tutto.
Beh... questa è una tua personale opinione rispettabilissima ci mancherebbe ma purtroppo i fatti, di chi è capace di ammettere la realtà, non collimano con le tua personale impressione e non lo dico io... me lo dicono pro e altri che di questo sport ne fanno una professione, tant'è che se mi dici che si sanno vestire com'è che arrivi al bar sudato ?
In questo c'è una parte di verità è una parte aleatoria quindi variabile, vero che se esci e stai bene come vai sotto sforzo rischi di avere troppo caldo e sudare ma è pur anche vero che determinare la sensazioni di freddo dei primi 5 minuti (io dico almeno 15 forse anche abbondanti a meno di non partire a palla) non è cosa così semplice... nel senso che puoi percepire il freddo e poi superarlo perchè ti riscaldi e hai centrato l'abbigliamento... così come puoi percepire il freddo e ottenere la giusta temperatura solo quando sarai sotto sforzo intenso... ma non è che in un uscita vai solo ed esclusivamente sotto sforzo o sempre quasi a tutta (poi è chiaro che se uno ha delle tabelle da seguire la cosa è un filo più facile ma non così scontata)Un po' a malincuore eh ... ma questa volta mi tocca essere d'accordo con te ...
Questo sicuro... ma da qui a dire che chi si sa vestire non va mai incontro a brividi di freddo o sudate oltre il dovuto... ce ne corre, se ti vesti poco dopo la trenata quando rallenti il freddo lo percepisci, se ti vesti troppo dopo la trenata sei in un lago di sudore e ne consegue che puoi percepire altrettanto freddo così come rischi anche di beccarti un accidenti, si sa in medio stat virtus ma saper trovare sempre quel medio non è semplice a meno che uno faccia sempre lo stesso percorso e lo conosca a menadito ivi comprese le zone dove il freddo è più pungente.Beh ma un conto è sudare per lo sforzo che stai facendo ... un'altro è sudare perchè hai addosso 42 strati di vestiario ...
Concordo in linea di massima... però se dovessi scegliere non saprei con esattezza cosa scegliere... se avere freddo per non essermi coperto a dovere (ed è una gran brutta sensazione) o sudare oltremodo per essermi coperto troppo... forse tra le due è meglio la seconda, pedalare percependo freddo è assai spiacevole... cosa tra l'altro che mi è successa non molto tempo fa (fine novembre) quando partito con 8-9 gradi e dopo aver fatto del dislivello è salita aria gelida che ha portato nel giro di poche ore a temperature polari... arrivato a casa con 2 gradi talmente ghiacciato che faticavo perfino nella svestizione.Mi pare che qui il livello della discussione e la consapevolezza su come sia corretto vestirsi sia più elevata della media del cicloamatore.
E anche se il problema non è facile, qui sappiamo come affrontarlo al meglio.
Poi l'esperienza mi dice che gli errori più comuni non sono fatti da chi si veste poco ma di chi si veste troppo. Sarà il principio di precauzione che prevale nel ciclista medio, ma gli errori più clamorosi sono solo in un'unica direzione.