Io francamente non ho memoria di cosa si fece per farla rispettare, ma il fatto che 80 su cento non fumassero credo c'entri poco. Credo che 99 su 100 non vadano a caccia, eppure la caccia non è stata vietata (non sto dicendo che dovrebbe esserlo, sto solo facendo una constatazione).È stata condivisa perché 4 italiani su 5 non fuma(va)no e non volevano essere avvelenati.
4 su 5, non uno su trenta che, nel migliore dei casi, è il rapporto dei ciclisti abituali sulla popolazione. Se i fumatori fossero stati l'80 per cento la legge non sarebbe mai stata neppure ideata, altro che discussa, approvata e rispettata.
Ecco, se vuoi che le cose funzionino bisogna convincere 29 italiani su 30 (diciamo 24,tanto per restare sullo stesso livello dei non fumatori) che devono rispettare quella minoranza di 1/30, anche se apparentemente crea un disagio. Questo in un paese in cui una fascia di popolazione non si fa problemi a dichiarare la propria indifferenza o peggio verso le vite di certi "altri".
Per questo, e solo per questo, dico che il paragone tra la legge antifumo e interventi culturali probici hanno poco o nulla in comune.
Questo è un paese umorale, di demagoghi, chissà cosa è scattato in testa alla gente a quel tempo. Fatto sta che è e rimane una eccezione.