Professione campione: Annemiek Van Vleuten
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la seguo su twitter, e devo dire che mi sembra una che abbia una grandissima passione per quello che fa.
dalla fine della stagione è già al secondo soggiorno in Colombia, dove macina dislivelli mostruosi ogni giorno.
la cosa che mi ha colpito di più della sua carriera (purtroppo costellata da numerosi infortuni: terribile quello di Rio 2016 dove si stava involando verso l'oro olimpico) è quel che fece nel 2018 ai mondiali di Innsbruck, dove cadde all'inizio, si fece un centinaio di chilometri ad inseguire, riuscì ad arrivare comunque settima, per scoprire dopo l'arrivo di essersi rotta la rotula...
dalla fine della stagione è già al secondo soggiorno in Colombia, dove macina dislivelli mostruosi ogni giorno.
la cosa che mi ha colpito di più della sua carriera (purtroppo costellata da numerosi infortuni: terribile quello di Rio 2016 dove si stava involando verso l'oro olimpico) è quel che fece nel 2018 ai mondiali di Innsbruck, dove cadde all'inizio, si fece un centinaio di chilometri ad inseguire, riuscì ad arrivare comunque settima, per scoprire dopo l'arrivo di essersi rotta la rotula...
I tempi di fermarsi a parlare con i contadini rimanendo ipervincenti, sono bell'e finiti. Una volta talento e motore erano molto più influenti e determinanti. Ora ci vogliono quelli e una dedizione quantomeno ottima...magari non necessariamente a livelli Froome/VanVleuten, ma non troppo di meno.
Numeri impressionanti della Van Vleuten paragonati a Bernal che oltre che uomo è anche 15 anni più giovane.
Indubbiamente i risultati di lei sono anche facilitati dal livello competitivo femminile non minimamente paragonabile a quello maschile, nel senso che le donne forti forti sono quelle poche e le altre notevolmente inferiori, mentre fra gli uomini i marginal gain sono molto più importanti per far la differenza in un contesto molto livellato.
Numeri impressionanti della Van Vleuten paragonati a Bernal che oltre che uomo è anche 15 anni più giovane.
Indubbiamente i risultati di lei sono anche facilitati dal livello competitivo femminile non minimamente paragonabile a quello maschile, nel senso che le donne forti forti sono quelle poche e le altre notevolmente inferiori, mentre fra gli uomini i marginal gain sono molto più importanti per far la differenza in un contesto molto livellato.
Gamba_tri
via col vento
- 29 Marzo 2005
- 8.141
- 2.028
- 48
- Bici
- Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Mi hanno stupito le critiche di alcune atlete dopo la sua vittoria mondiale: l'hanno accusata di essere troppo professionista! Un'Italiana, non ricordo il nome, ha affermato che lei ha un'altra idea di ciclismo, in pratica amatoriale dove la famiglia viene prima del ciclismo, per cui è stipendiata. Fossi uno sponsor mi terrei lontano da atlete così poco professionali, la Van Vleuten è una professionista con i fiocchi!
mi pare fosse Marta Bastianelli, che disse «Se corresse con gli uomini, rischierebbe di vincere anche con loro. La rispetto, ma lei a casa ha solo una bici, io una famiglia. E non cambierei la mia vita con la sua. La mia idea di ciclismo femminile non è la sua».
me le ricordo anch'io
penso si tratti di invidia
non ha senso tirare in ballo famiglia e situazioni di vita personali quando si parla di risultati sportivi e prestazioni.
La Bastianelli cmq ha vinto parecchio, non ho capito perché abbia rilasciato certe dichiarazioni.
Non mi sembra che la Bastianelli abbia detto nulla di che, al di là di una sua rispettabile opinione. Non la ha criticata. ha solo detto che vedere la vita diversamente, mi pare ci stia. E il riferimento alla famiglia è alla propria, non a quella altrui. E dice un dato di fatto. Quella vive per la bici, io (anche) per la famiglia. Trovo che sia una impostazione del tutto condivisibile....come lo è quella della Van Vleuten peraltro. Ognuna ragiona dal proprio punto di vista. Ci sono amatori che fanno altrettanto, per fini ben meno meritevoli.
Addirittura!!! Manco che la Bastianelli non vincesse nulla e andasse a bere in discoteca. Il vietare a una donna una famiglia (dei figli) per fortuna è un retaggio sempre più in via di scomparsa. Per gli uomini è più facile, se non altro perché qualsiasi lavoro facciano, la gravidanza per loro non è un impedimento (
).
La Van Vleuten ha stradominato il campionato del mondo, con 100 km di fuga solitaria e con 5 minuti di vantaggio sul gruppo e la prima cosa che dice la Bastianelli è che l'olandese non ha figli e che non farebbe mai a cambio con lei? il ragionamento ci sta (è legittimo, anche se dubito molto che una ciclista prof, per la vita che fa, possa essere paragonata alle altre mamme ) ma lo si può dire in altro modo e altro contesto...probabilemente era stanca morta dopo la gara e non ha pensato prima di parlare....
Tu conosci la domanda o comunque in che contesto sono state fatte quelle dichiarazioni?
Non credo che la Bastianelli sia scesa dalla bici, salita sul palco, rubato il microfono allo speaker e dichiarato quelle cose. Avrà risposto probabilmente ad una specifica domanda. Magari ha parlato mezz'ora lodando l'avversaria e concluso che una spiegazione al suo eccezionale rendimento è la dedizione di questa al ciclismo, cosa che lei non si sente in grado né condivide di fare. Ripeto, nemmeno estrapolando mi pare abbia detto alcunché di male. L'invidia non credo c'entri proprio nulla.
non ho detto che è salita sul palco, gridando che l'olandese non ha figli e vive 24 ore al giorno x la bici
ovviamente ha risposto a una domanda di un giornalista che chiedeva un commento della gara
e non ho nemmeno scritto che ne ha parlato male, infatti l'invidia per un collega bravo può essere uno stimolo a fare meglio
mi fa strano che lo dica una che vince e non fa certamente una vita da casalinga
inutile dialogare con chi ha sempre ragione e sa tutto
cmq Van Vleuten è una campionessa fenomenale, è migliorata molto con dedizione e allenamenti bestiali, non era così forte e nettamente superiore alle altre 10 anni fa
Tieni conto che ha iniziato relativamente tardi a correre, a 24 anni.
Comunque ha vinto il Fiandre già nel 2011; in nazionale, poi, è sempre stata 'sacrificata' al servizio della Vos, come del resto è accaduto a tutte le olandesi.
non sapevo avesse cominciato così tardi anche se 24 anni sono tanti. Forse è diventata prof a 24?
Grandi vittorie in passato ma era appunto il Fiandre
negli ultimi 4-5 anni è nettamente la più forte in salita (e di tanto)
si è appunto trasformata da passista/cronoman nella scalatrice più forte di sempre
....la due doti che fanno un grande campione sono talento e motivazione...a volte la motivazione può fare più del talento !!!! 
Ho avuto modo di conoscerla a livigno, la sua giornata di riposo annienterebbe un dilettante!!!! Guardate la caduta di Rio in fuga x la medaglia d’oro alle ultime olimpiadi fa veramente paura. Ha una determinazione impressionante, ed e’ anche molto simpatica.
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Penso ci sia differenza tra un lavoro normale e l'atleta. Ognuno fa le sue scelte, ampiamente legittime, ma é proprio la Bastianelli ha dare un'immagine della donna stereotipata e datata. Dopo la gravidanza e l'allattamento, esiste anche il compagno, che dovrebbe supportare le esigenze della atleta professionista. Se dopo un figlio, le motivazioni calano o cambiano le priorità, basta spostarsi nello sport amatoriale, o non lamentarsi se le altre sono professioniste. Sugli sponsor, la Bastianelli ha fatto la stessa polemica dell'amatore medio contro Elettrico, solo che nello sport professionistico non è concepibile. La sua polemica rischia di riportare indietro mille battaglie delle cicliste che vogliono un trattamento da professioniste perché, di fatto, le descrive come amatori con altre priorità che la bici. Ma gli amatori hanno un rimborso spese, non uno stipendio.Non mi sembra che la Bastianelli abbia detto nulla di che, al di là di una sua rispettabile opinione. Non la ha criticata. ha solo detto che vedere la vita diversamente, mi pare ci stia. E il riferimento alla famiglia è alla propria, non a quella altrui. E dice un dato di fatto. Quella vive per la bici, io (anche) per la famiglia. Trovo che sia una impostazione del tutto condivisibile....come lo è quella della Van Vleuten peraltro. Ognuna ragiona dal proprio punto di vista. Ci sono amatori che fanno altrettanto, per fini ben meno meritevoli.
Addirittura!!! Manco che la Bastianelli non vincesse nulla e andasse a bere in discoteca. Il vietare a una donna una famiglia (dei figli) per fortuna è un retaggio sempre più in via di scomparsa. Per gli uomini è più facile, se non altro perché qualsiasi lavoro facciano, la gravidanza per loro non è un impedimento (
Chi ha detto che motivazioni sono calate o sono cambiate le priorità? Non mi sembrano affatto calate. La Bastianelli aveva ottimi risultati e salvo l'inevitabile pausa, ha ripreso a ottenerli anzi ha fatto pure meglio di prima, quindi di che parliamo?. Verosimilmente il padre del bimbo farà il suo per permetterle tutto questo, visto che farà ore, giorni, mesi, di allenamenti, gare e trasferte. Ha semplicemente detto che l'altra vive x la bici, ha solo quella.
Su quello che le 2 scelte comportano, quando entrambe avranno smesso con la bici, non ci vuol molto a immaginarlo.
Ripeto, x fortuna i datori di lavoro (hai parlato di sponsor) che arrivano a vietare ad una donna che lavora la maternità, sono nel mondo civile in estinzione.
Magari a Teheran e dintorni ragionano ancora così.
Va da sè che l'una o l'altra scelta influiscono anche sul rendimento, quindi sulle vittorie, quindi sui guadagni. Normale. Come in tutti i lavori. Ma questo la Bastianelli non lo ha contestato.
Lei invero ha solo detto quel che oggettivamente è. Io ho fatto una scelta, lei un'altra.
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E chi ha parlato di impedire, essenzialmente se sei una professionista non puoi dire al tuo datore di lavoro, lo sponsor, mi alleno meno perché ho famiglia. E per gli atleti è un mondo a parte, puoi anche saltare le Olimpiadi per la recita del figlio, ma non è che le rimandano, come una pratica di ufficio che può essere fatta domani invece che oggi. Se salti troppi allenamenti non hai risultati, nessun collega può fare il lavoro per te."La mia idea del ciclismo FEMMINILE non è la sua", io da queste parole capisco che la Bastianelli vorrebbe un ciclismo femminile, non lo sport in generale, meno esasperato, che permetta di bilanciare lavoro e famiglia, scelte che ho sempre personalmente fatto, ma nello sport significa che vuoi una dimensione più amatoriale. Mi sembra che, invece, si voglia uno trattamento più professionistico per le ragazze. Sui datori di lavoro generici che ostacolano la maternità, non sono solo a Teheran, te l'assicuro.
forse in Svezia e Norvegia
Qui basta leggere i giornali o parlare con qualche sindacalista che conosce queste tematiche,
putroppo Teheran è dietro casa...