Guillaume Martin perplesso su Nadal

mashiro2004_ao

Gregario
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La mia
.... Anche perché detta come letta dall'articolo, e da ignorante in medicina mi viene da dire: ma un farmaco così forte che non fa sentire l'arto non è che riduca se non elimini la sensazione di fatica, dolore muscolare ecc....?? non sarà EPO per la carità.... però....
 

samuelgol

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Il principio no però.
Penso cambi anche il principio. Un farmaco ammesso è lecito, quindi si fa una cosa lecita. Un farmaco vietato è vietato, quindi si imbroglia. La differenza fra lecito e vietato sta, suppongo, negli effetti dannosi che quel farmaco può fare al fisico quanto negli effetti modificativi della prestazione. Nadal ha una patologia ed ha preso un farmaco lecito, mediante una pratica ammessa, per lenire una patologia (sebbene senza guarirla, anzi lenendo il dolore per giocarci sopra, probabilmente peggiorandola).
Martin ci rosica e sotto un certo punto di vista ha ragione, perchè la caccia alle streghe di cui a turno ci si lamenta salvo cavalcarla, specie verso i ciclisti che non ci sono simpatici, ha portato a un livello di proibizione probabilmente esagerato.
 
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Passista
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Olmo Link Pro
La questione è abbastanza semplice in realtà.
Nadal ha preso sotto prescrizione medica uno dei medicinali presenti nella lista delle esenzioni terapeutiche stabilita dalla WADA?
- Sì, il problema non esiste,
- No, va squalificato.
A dirla tutta non mi sembra che sia tutta sta novità: mi vengono in mente piloti di moto, calciatori, etc. e ricordo che le esenzioni terapeutiche esistono anche nel ciclismo. insomma mi sa che il buon Guglielmo voleva un po' attirare l'attenzione, visto che in bici non è che gli riesca granché...
 

jan80

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Colnago
Anche con il Tue nel ciclismo si possono assumere addirittura farmaci dopanti.......in questo caso Nadal non fa' niente di poco lecito,ma il messaggio che con dolori tu giochi perchè imbottito di farmaci non può essere un bel messaggio
 

leandro_loi

Velocista
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mia
Il principio no però.
Beh dipende. Se il ciclismo ha una lista di sostanze proibite che è più lunga di quella del tennis, che colpa ne ha il tennis?
Nessun ciclista straniero che si lamenti del fatto che i colleghi italiani non possono dormire con la camera ipobarica, e dire: "eh, poverini, non è giusto che ci siano queste differenze, anche gli italiani dovrebbero poterla usare, facciamo una petizione diamo le stesse possibilità anche a loro". Sempre a protestare quando gli sono concesse meno sostanze o metodi condizionanti che ad altri sportivi.
 
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EliaCozzi

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Concordo sulla considerazione riguardo all'opinione pubblica del ciclismo (sport di drogati) rispetto al tennis, ma vale anche per automobilismo, motociclismo, calcio, ecc. (sport di eroi) in cui a seguito di un trauma/problema si prendono medicinali per alleviare dolori e consentire una buona prestazione.
E' veramente difficile esprimere un giudizio che sia scientificamente inequivocabile perché non basta dire "per me anche quello è doping" perché sconfinerei nel mero giudizio personale, che è un'opinione di un individuo non un elemento comprovato dalla scienza.
Ricordo che l'elenco dei medicinali (e pratiche) proibite nel ciclismo si allunga ogni anno di più proprio per il tentativo di contrastare i reali (o presunti) effetti vantaggiosi di queste sostanze.

Faccio un esempio assurdo: ho dolore al piede, che mi serve per giocare a tennis, allora con una serie di infiltrazioni/iniezioni/ecc, faccio sparire quel dolore in modo da poter giocare normalmente. Sarà anche consentito (per ora), ma mi pare palese che sia un trucco per migliore la prestazione, che altrimenti con una caviglia dolorante non potrei avere.
Dai, non è un mal di denti dove certamente mi farebbe giocare male, ma la causa del mal di denti non è, almeno direttamente, il tennis.
Che differenza ci sarebbe con un ciclista che alla terza settimana di un grande giro, con emoglobina/globuli rossi al limite dell'anemia si facesse un'iniezione di epo o un'autotrasfusione?
La differenza è solo perché è proibita dalla WADA!
E' qui che secondo me sta la vera differenza: in uno sport sono proibite, mentre nell'altro no.
Io ci vedo questo nella lamentela di Martin. Il ciclismo è abbastanza compresso dalla normativa antidoping mentre altri sport lo sono moooolto meno. Non significa che si dovrebbero allentare le maglie da una parte, ma forse andrebbero strette n po' di più sugli altri sport.
 

Doppiomisto

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Alcune...
Martin però sbaglia quando dice questa cosa: la gente incensa Nadal per essere stato capace di fare quello che ha fatto oltre il dolore.

Nadal durante tutto il torneo non aveva dolore al piede malato (non infortunato ma malato, sindrome di Muller-Weiss), perché con il "trattamento" che ha fatto direttamente sui due nervi, il piede non lo sentiva più, non aveva più sensibilità. E al termine delle partite a detta sua faticava a reggersi in piedi.

A parte questo, condivido totalmente i pensieri del buon Guillaume.
 

samuelgol

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Concordo sulla considerazione riguardo all'opinione pubblica del ciclismo (sport di drogati) rispetto al tennis, ma vale anche per automobilismo, motociclismo, calcio, ecc. (sport di eroi) in cui a seguito di un trauma/problema si prendono medicinali per alleviare dolori e consentire una buona prestazione.
E' veramente difficile esprimere un giudizio che sia scientificamente inequivocabile perché non basta dire "per me anche quello è doping" perché sconfinerei nel mero giudizio personale, che è un'opinione di un individuo non un elemento comprovato dalla scienza.
Ricordo che l'elenco dei medicinali (e pratiche) proibite nel ciclismo si allunga ogni anno di più proprio per il tentativo di contrastare i reali (o presunti) effetti vantaggiosi di queste sostanze.

Faccio un esempio assurdo: ho dolore al piede, che mi serve per giocare a tennis, allora con una serie di infiltrazioni/iniezioni/ecc, faccio sparire quel dolore in modo da poter giocare normalmente. Sarà anche consentito (per ora), ma mi pare palese che sia un trucco per migliore la prestazione, che altrimenti con una caviglia dolorante non potrei avere.
Dai, non è un mal di denti dove certamente mi farebbe giocare male, ma la causa del mal di denti non è, almeno direttamente, il tennis.
Che differenza ci sarebbe con un ciclista che alla terza settimana di un grande giro, con emoglobina/globuli rossi al limite dell'anemia si facesse un'iniezione di epo o un'autotrasfusione?
La differenza è solo perché è proibita dalla WADA!
E' qui che secondo me sta la vera differenza: in uno sport sono proibite, mentre nell'altro no.
Io ci vedo questo nella lamentela di Martin. Il ciclismo è abbastanza compresso dalla normativa antidoping mentre altri sport lo sono moooolto meno. Non significa che si dovrebbero allentare le maglie da una parte, ma forse andrebbero strette n po' di più sugli altri sport.
Si ritorna ai soliti discorsi. Qualsiasi medicinale modifica lo stato dell'essere umano, dall'aspirina in su. La legislazione sportiva consente l'uso dei medicinali a scopo curativo e trovo che non ha senso dire "Tizio senza il raffreddore curato dall'aspirina è andato meglio che se fosse stato raffreddato". C'è un confine fra ciò che è lecito prendere, ciò che pur non essendo lecito si può prendere con autorizzazione e ciò che non si può in ogni caso prendere. Questo confine è chiaro, sancito da una lista e almeno per quanto riguarda le sostanze conosciute e vale per tutti, quindi sulla carta tutti sono nelle stesse condizioni. Tutti possono prendere una aspirina (che non fa male o poco poco) nessuno può prendere epo (che dicono faccia male male, io non lo so) per alzarsi l'emoglobina o l'ematocrito bassi.
 

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Bravo Martin
Un pensiero che condivido in toto.
Sopratutto i passaggi che riguardano le vicende di cronaca legate al Ciclismo e di come in nome di queste.
Mondo del Ciclismo abbia accettato di tutto..
 

samuelgol

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Anche Pinot la pensa come Martin.

Vedi l'allegato 348118
Il commento di Pinot è quantomai fuoriluogo detto da un atleta verso un altro (grande) atleta. Almeno Martin ha motivato la sua opinione misurando le parole e non rivolgendole a Nadal, quanto ad un sistema che lui ritiene iniquo.
Pinot non ha vinto nulla nella sua carriera (in confronto a Nadal) e forse dovrebbe farsi qualche domanda.
 
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marco

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Il commento di Pinot è quantomai fuoriluogo detto da un atleta verso un altro (grande) atleta. Almeno Martin ha motivato la sua opinione misurando le parole e non rivolgendole a Nadal, quanto ad un sistema che lui ritiene iniquo.
Pinot non ha vinto nulla nella sua carriera (in confronto a Nadal) e forse dovrebbe farsi qualche domanda.

si starà chiedendo se non si è fatto troppe poche punture
 

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