premetto che il mio punto di vista, come di molti qui dentro, è "limitato" a ciò che vediamo, ovvero "solo" ciclismo su strada o al massimo di MTB, e nelle ns zone.
detto ciò, credo che le aziende abbiano pensato (come molti utenti eh) che il Covid portasse anche ad un cambio di mentalità e di abitudini (più movimento all'aria aperta, mobilità sostenibile....) con un ampliamento della base "ciclistica". ecco, qui stà l'errore. la base si è allargata per restringersi immediatamente dopo.
ciò è da attribuire, sò di essere ripetitivo, però, anche ad una "classe dirigenziale" che non ne ha approfittato per sensibilizzare su questi temi, e non ha fatto nulla per dare una vera inversione di marcia a riguardo (non poteva essere un bonus una tantum a far cambiare abitudini, ci volevano, in quello stesso frangente, investimenti in infrastrutture, campagne di sensibilizzazione....), anche perchè voleva dire impegnarsi e sbattersi, molto più facile fare propaganda fine a se stessa.
ora, se proviamo a guardare più in là di pochi anni, non vedo roseo il futuro prossimo. di giovani che si avvicinano a questo sport/passione ne vedo sempre meno, e se con "noi" che invecchiamo.......