Gare I soliti pasticci

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Passista
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Giornata infuocata ieri per il Giro d'Italia, non tanto sulla strada in gara, ma via social e media vari, con l'ennesima polemica innescata dall'accorciamento del percorso della tappa Borgofranco d'Ivrea- Crans Montana. Il tutto chiaramente figlio di un periodo catastrofico dal punto di vista metereologico, come gli abitanti dell'Emilia Romagna...
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Teo66

Scavalcacavalcavia
4 Ottobre 2015
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La frittata è ormai fatta, l'importante è che da questi pasticci si impari la lezione e che le procedure vengano riviste ed affinate.
 
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Bordi

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Ser pecora

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La frittata è ormai fatta, l'importante è che da questi pasticci si impari la lezione e che le procedure vengano riviste ed affinate.

Le procedure ci sono.
E' che la tentazione dello scaricabarile pare troppo forte. Un modo poco professionale di tentare di esporsi sempre al minimo ottenendo il massimo per se.
Lo si vede ad es. ogni volta che c'è una caduta anche grave in volata e scatta il riflesso di dare la colpa all'UCI perché il percorso non è sicuro. Il delegato della CPA è responsabile tanto quanto. Lui non la fa la ricognizione? Non mette a verbale la propria opposizione?
Poi si sa che i vincoli (logistica, comune pagante, etc..) sono forti, ma rimpallarsi le colpe è pessimo. Il quadro che ne esce è sempre che siano tutti contro tutti nel difendere i propri interessi di parte.
 

ildoppingnonvincemai

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nome proprio "Morgana"
Le procedure ci sono.
E' che la tentazione dello scaricabarile pare troppo forte. Un modo poco professionale di tentare di esporsi sempre al minimo ottenendo il massimo per se.
Lo si vede ad es. ogni volta che c'è una caduta anche grave in volata e scatta il riflesso di dare la colpa all'UCI perché il percorso non è sicuro. Il delegato della CPA è responsabile tanto quanto. Lui non la fa la ricognizione? Non mette a verbale la propria opposizione?
Poi si sa che i vincoli (logistica, comune pagante, etc..) sono forti, ma rimpallarsi le colpe è pessimo. Il quadro che ne esce è sempre che siano tutti contro tutti nel difendere i propri interessi di parte.
A me sembra che non ci sia una procedura chiara ed oggettiva sul protocollo extreme weather. Mi sembra di ricordare che in Australia hanno posto delle temperature limite oltre le quali è giusto e doveroso applicarlo. Senza questo vincolo ci si trova a correre una Liegi sotto la neve salvo poi pretendere di salire in pulmann con 12 °C come ieri.
Le regole ci sono ma non il metodo corretto di farle applicare, o se volete le regole ci sono ma sono scritte in modo tale da essere interpretate alla bisogna.
 
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bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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A me sembra che non ci sia una procedura chiara ed oggettiva sul protocollo extreme weather. Mi sembra di ricordare che in Australia hanno posto delle temperature limite oltre le quali è giusto e doveroso applicarlo. Senza questo vincolo ci si trova a correre una Liegi sotto la neve salvo poi pretendere di salire in pulmann con 12 °C come ieri.
Le regole ci sono ma non il metodo corretto di farle applicare, o se volete le regole ci sono ma sono scritte in modo tale da essere interpretate alla bisogna.
Le regole ci sono e ieri non sono state rispettate...punto.
 

Ser pecora

Diretur
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A me sembra che non ci sia una procedura chiara ed oggettiva sul protocollo extreme weather. Mi sembra di ricordare che in Australia hanno posto delle temperature limite oltre le quali è giusto e doveroso applicarlo. Senza questo vincolo ci si trova a correre una Liegi sotto la neve salvo poi pretendere di salire in pulmann con 12 °C come ieri.
Le regole ci sono ma non il metodo corretto di farle applicare, o se volete le regole ci sono ma sono scritte in modo tale da essere interpretate alla bisogna.

Io parlavo i procedure e come applicarle. Nel senso che l'organizzazione non può dire "ditemelo 24h prima", perché la procedura può essere applicata anche durante (se si mette a nevicare a metà salita e poi c'è una discesa si può benissimo intervenire).

Il protocollo meteo è un po' vago, ma trovo ragionevole sia cosi. Mettere la temperatura precisa non serve a granché visto che un percorso, in montagna in particolare, è lungo, non localizzato come un campo da calcio, e la situazione può cambiare 50km in la o in qua o da un versante all'altro di una montagna. Quindi si lascia il margine per poter valutare in base alla situazione.
Magari alla base di una salita c'è la temperatura o la pioggia per annullare la tappa, ma la discesa è al sole...non avrebbe senso applicare rigidamente una regola.
 

sunboy

Maglia Gialla
15 Ottobre 2007
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Se le regole per il protocollo estremo sono quelle mostrate in TV, son molto aleatorie perché non specificano nulla. Nello sci di fondo es sotto -20 non si gareggia, anche se poi qualche volta hanno gareggiato con temperature reali inferiori.. con qualche escamotage ma almeno c'è un punto fermo e preciso . Quindi UCI stabilisca almeno i suoi parametri precisi
 
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bicilook

Ammiraglia
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Questo non si discute, dico che a volte il non farle rispettare puo' dipendere dal fatto che sono oggettivamente di difficile applicazione, in altri casi, come sembra essere questo, dal fatto che non si conoscono proprio o non conviene applicarle
Viene da un organizzazione senza palle...che doveva prenderli a cinghiate già dopo la tappa del gran sasso.
Se vieni al giro lo onori...non vieni a fare la cicloturistica Giro d'Italia con tratti in bus.
Sono saliti gli spettatori in bici al San Bernardo ieri.
Sembra un film grottesco...anche se non lo è,ha le sembianze di un boicottaggio al giro.
 
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longjnes

Maglia Gialla
10 Luglio 2008
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Questo non si discute, dico che a volte il non farle rispettare puo' dipendere dal fatto che sono oggettivamente di difficile applicazione, in altri casi, come sembra essere questo, dal fatto che non si conoscono proprio o non conviene applicarle
Questo è il modo di pensare all'italiana. Nei paesi dove si rispettano le regole i corridori nemmeno ci avrebbero provato a fare un azione simile. Avrebbero fatto la figura delle pottine incipriate nella richiesta, e poi da pottine avrebbero dovuto correre tutta la tappa. Ma sotto le Alpi siamo in Italia, un posto dove l'autorità non applica regole ma ha il potere di delegare decisioni a chi l'autorità non c'è l'ha.
Insomma dopo ieri qual'e la regola di come si applica la regola? Nessuno lo sa, dipende. E sarà così anche negli anni a venire, quando le regole scritte saranno le stesse, ma le teste che ci girano attorno diverse.e diverse saranno le decisioni prese. Il giro è una corsa alla buona.
 

martin_galante

Nel Gruppetto
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cletta
Analisi condivisibile.

Secondo me il Giro rischia molto grosso nei decenni a venire, perche' non e' riconosciuto a livello globale come il Tour, l'UCI chiaramente (e forse non erroneamente) favorisce il lancio di competizioni fuori dall'Europa (e quindi per forza di cose le WT in Europa dovranno diminuire), e in futuro potrebbe diventare una corsa via via meno importante. Nel ranking UCI, vincere tre tappe al giro vale meno che arrivare terzo al GP del Quebec o a quello di Montreal (entrambe gare da un giorno che si corrono da 10 anni).

In verita', l'UCI ne ha gia' (forse involontariamente) fermato il declino quando ha reso obbligatoria la partecipazione delle WT ai vari eventi (tra cui il giro), con atleti di livello garantito (stipendio minimo e soprattutto giorni di gare minimi, per cui una squadra non puo' prendere un brocco tanto per mandarlo a qualche gara). Pero' e' chiaro che col tempo gli eventi organizzati peggio, che attraggono meno interesse etc, saranno quelli tagliati fuori. Il Giro sembra stia facendo di tutto per essere tra i primi della lista. Diciamocelo, da diversi anni non attrae i migliori corridori -certo con dovute eccezioni. PCS tiene una statistica della 'startlist quality' delle varie gare (basata sui punti nel ranking dei partecipanti). Il Tour e' sempre primo, il Giro da svariati anni fuori dalla top ten, ormai superato pure dalla Vuelta. Anche quando sono andati al Giro 'grossi nomi' (partecipazioni per altro incoraggiate con obolo), come quest'anno, il totale del gruppo e' rimasto ben sotto la Vuelta: le squadre non mandano i corridori migliori al giro anche se magari partecipa un capitano di alto livello che non fara' il Tour.

Se a questi segnali preoccupanti aggiungiamo 'i soliti pasticci' a rovinare un'annata piena di stelle che poteva segnare una piccola riscossa della corsa rosa, si inizia a delineare una situazione poco piacevole. Mi sembra che un paio di anni fa la Jumbo avesse mostrato un po' di mal di pancia proprio verso l'obbligo di partecipazione al giro. Certo non domani, e neppure dopodomani, ma se si continua cosi' con gli anni rischia di finire dietro ad eventi 'esotici'.
 

Ser pecora

Diretur
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Certo non domani, e neppure dopodomani, ma se si continua cosi' con gli anni rischia di finire dietro ad eventi 'esotici'.

In linea di principio condivido, ma non siamo troppo disfattisti e scriviamo già l'epigrafe: alla fine il Giro è uno dei 3 GT.
E' uno status che non ti fai in poco tempo né che perdi in tempo tempo.

Se si riuscisse a prescindere dal fantamegacomplesso italico nei confronti del Tour (che è il format originale, piaccia o no, gli altri 2 sono scopiazzature) si vedrebbe anche che il Giro è un patrimonio importante. Certo, la presenza del Tour lo castrerà sempre, ma basta anche farsene una ragione una volta per tutte e lavorare per renderlo ottimo per quello che è.
Ci sono decine di corse che lavorano per rendere la propria appetibile senza curarsi del fatto che ce ne siano altre "migliori" o più importanti.

Alla fine il Giro attuale è molto meglio organizzato e confezionato di quelli di 30 anni fa, che si erano rinchiusi in una dimensione totalmente provinciale.
Ed il Tour de GuanXi o l'UAE ne devono comunque mangiare tante di patate prima di diventare un GT. In particolare in uno sport tradizionalista come il ciclismo.

:-o

ps
ASO è una macchina da guerra, ma obiettivamente il Giro in questi ultimi anni è stato anche veramente molto sfortunato in quanto a ritiri e meteo. Ma ricordiamoci che l'organizzazione è la stessa che ha reso in pochi anni la Strade Bianche (non una corsa esotica con alle spalle miliardi di budget) una delle corse più apprezzate del calendario, tanto da far nascere il mantra della nuova classica monumento.
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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Udine
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Viene da un organizzazione senza palle...che doveva prenderli a cinghiate già dopo la tappa del gran sasso.
Se vieni al giro lo onori...non vieni a fare la cicloturistica Giro d'Italia con tratti in bus.
Sono saliti gli spettatori in bici al San Bernardo ieri.
Sembra un film grottesco...anche se non lo è,ha le sembianze di un boicottaggio al giro.
Lo è, è una battaglia squadre organizzatori probabilmente. Ai corridori hanno raccontato di lastre di ghiaccio, figurati. Lo sciopero mascherato sul Gran Sasso (rimane l'immagine di Ganna che se la ride all'ultimo km...), Le ripetute richieste di accorciare le tappe ogni volta che piove.
Non sembra tutto lineare e chiaro comunque: ieri Haig si è scagliato contro la discesa della croix de coer, i suoi compagni verso Viareggio si sono buttati in una discesa bagnata e pericolosa in un attacco senza senso che solo per pura fortuna non è costata la spalla a Milan.
Faccio fatica a capire cosa stia realmente succedendo,ma credo che almeno la Ineos abbia il dente avvelenato contro RCS.
 

dromos

Apprendista Scalatore
24 Febbraio 2009
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Bassa Comasca
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Questo è il modo di pensare all'italiana. Nei paesi dove si rispettano le regole i corridori nemmeno ci avrebbero provato a fare un azione simile. Avrebbero fatto la figura delle pottine incipriate nella richiesta, e poi da pottine avrebbero dovuto correre tutta la tappa. Ma sotto le Alpi siamo in Italia, un posto dove l'autorità non applica regole ma ha il potere di delegare decisioni a chi l'autorità non c'è l'ha.
Insomma dopo ieri qual'e la regola di come si applica la regola? Nessuno lo sa, dipende. E sarà così anche negli anni a venire, quando le regole scritte saranno le stesse, ma le teste che ci girano attorno diverse.e diverse saranno le decisioni prese. Il giro è una corsa alla buona.
L’organizzazione del Giro doveva invertire le posizioni, io ti dico che ci sono le condizioni per correre poi se vuoi scioperare te ne assumi tu corridore la responsabilità di fronte agli spettatori e agli sponsor.
 

Ser pecora

Diretur
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Inutile girarci attorno,al Giro manca un mese piu' caldo ( andrebbe bene anche settembre come la Vuelta) e tanti piu' soldi.....poi state certi che il divario con il Tour sarebbe minore

Maggio potrebbe essere un mese perfetto, molto meglio che il caldo di luglio.
Sulla questione soldi: perché il Tour ne ha di più? E' nato prima l'uovo o la gallina?
 
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