Di fatto se non si è sopra la temperatura di transizione vetrosa, cioè quando la termoplastica si può plasmare, non cambia una beneamata sega rispetto a un qualunque termoindurente, la struttura resta rigida e semicristallina.
Se parlano di termoplastica che assorbe gli urti meglio magari la temperatura di transizione è vicina a quella ambientale, non 200°, in tal caso mi lascerebbe poco tranquillo una ruota del genere
La cosa non e' cosi' semplice, la transizione di fase per materiali termoplastici la devi vedere quantomeno sul piano temperatura pressione, o se vuoi la temperatura critica e' una funzione della pressione e di sicuro scende con l'aumentare della pressione. Per cui di fatto la ruota si puo' deformare se sottoposta a pressione anche a temperature non elevatissime. In bici, la cosa diviene piu' complessa in quanto non si e' in un regime statico, e piu' che una pressione ci sono delle sollecitazioni dinamiche, ma il problema resta anche se diventa difficile prevedere esattamente in che condizioni si abbia una deformazione permanente.
Infatti anche per i telai in carbonio, inclusi i piu' recenti, e' sconsigliato utilizzarli se si sono surriscaldati. Mettere il telaio vicino al termosifono o in auto sotto il sole, e poi utilizzarlo subito senza lasciarlo raffreddare, potrebbe danneggiarlo irreparabilmente. In principio, tale problema e' presente ed anzi critico anche per materiali termoplastici. Di fatto comunque c'e' molta attivita' negli ultimi anni sulle nuove applicazioni per questi materiali specie in ambito prepreg.
Trek avra' trovato un fornitore che gli procurera' comunque dei materiali idonei, certo non credo sia la scelta migliore per chi va a fare gare in estate portandosi la bici in auto.