Opinione Secondo Wout van Aert una limitazione nei rapporti renderebbe il ciclismo più sicuro

mlv

Cronoman
29 Settembre 2013
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Monza e Brianza
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Specialized Venge SWorks - Colnago CT2 HP titanio
Come prima reazione ho pensato fosse una cavolata, pero' poi leggendo l'articolo e riflettendoci ho concluso che potrebbe anche non essere una sciocchezza, se si riuscisse a togliere la voglia di pedalare per guadagnare secondi sulle discese oltre una certa pendenza. Di fatto un limitatore di velocita' in discesa, che pero' non toglie la possibilita' di far la differenza in discesa a chi e' piu' aerodinamico e abile nella guida.
 
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golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Mah.. non mi pare che la maggior parte degli incidenti capitino in discesa, vero che in discesa loro raggiungono velocità folli ma a me pare di capire che gli incidenti più gravi sono accaduti nei centri abitati.. ma può essere solo una mia percezione.
 
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longjnes

Maglia Gialla
10 Luglio 2008
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Gianni / TCR SL
20 anni fa la corsa durava in genere il finale di tappa (50-80km) con una dinamica classica con fuga di outsider e dietro relativo relax. Oggi la gara parte dal km1 con i big che fanno la corsa e arrivano nel finale probabilmente con molta piu fatica accumulata e meno lucidi. Quindi la fase agonistica si è allungata e di conseguenza aumenta il rischio.
La velocità poi è un fattore di rischio esponenziale. Piu si va veloci, più limano per stare più attaccati possibile. Il tocco tra le ruote diventa fisiologico e più si va veloce più si sbanda più aumenta la probabilità di trasformare una limata in carambola.
Secondo me sono aumentati anche gli inviti radio dei ds a stare davanti, la tendenza a tenere la squadra compatta e vicino in gruppo.
Va detto che anche troppo relax è foriero di cadute di massa a centro gruppo.
Le strade sono sicuramente peggiorate, almeno da noi.
Le bici sono più stabili e veloci, le ruote in gruppo sono tutte over 60, delle lame, la frenata piu sicura ma deve fare i conti con il grip a disposizione. Ma tutto questo si ritorce contro in guidabilita' di emergenza. La posizione sempre piu race,aero,bassa davanti e manubrio stretto, non il massimo per un miglior controllo
Questi sono i fattori di aumentato rischio che vedo io dal divano.
I rapporti? Boh può essere ma alle gare juniores che avevano fino poco fa il 14 o il 15 dietro le medie erano comunque di 40.
Avrei detto che è l'ultimo posto dove cercare. Con questo non vorrei smentire WVA, avrà sicuramente le sue ragioni viste dalle gare e non dal divano, ma difficile trovino terreno fertile.
 
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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7
Ciclicamente viene fuori il problema della velocità e delle cadute, con ricerca/proposte di soluzioni per limitare velocità/prestazioni delle bici ma poi si è costantemente alla ricerca della maggior prestazione del complesso bici/componenti/abbigliamento/ciclista con l'utilizzo di gallerie del vento che fino a poco tempo fa erano riservati agli sport motoristici; le due cose sono agli antipodi e ad un certo punto mi viene da dire "cadete, vi fate male? Mi dispiace ma arrangiatevi!" Lo so è una frase forte e verrò sepolto da una valanga di critiche ma riflettete.....da una parte si vuole limitare la velocità e dall'altra si fanno studi in galleria del vento per aumentare le prestazioni!!!!!! In F1 c'è stata la volontà di migliorare la sicurezza a livelli tali che Senna è stato l'ultimo pilota a morire per un cedimento strutturale (il povero Bianchi è stata una fatalità/sconsideratezza della direzione gara) ricordo Barrichello che prese in pieno un bullone ai 300km/h ed è ancora tra noi......nel ciclismo, invece, si fanno correre con un caschetto di polistirolo e una tutina di lycra ragazzi lanciati ai 50km/h in pianura e anche ai 100km/h in discesa!!! Mi spiace tantissimo quando cadono e si fanno male seriamente ma se non è ancora cambiato nulla è perché non c'è la volontà!!!
 
23 Ottobre 2015
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Varese
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Cube, Specialized
Non é che limitando i rapporti si va automaticamente più adagio in discesa, nella gran parte dei casi non si pedala e la velocità é limitata solo per motivi aerodinamici, quindi, sfruttando la scia, si potrà sempre risalire posizioni.

Gran parte delle cadute, poi non avvengono in rettilineo a velocità elevate, quindi non ha senso limitare la velocità in discesa (per esempio) a 60 se poi alla prima curva si entra a cannone andando in terra magari a 50.
 
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Zugnajima#11

Strat Twelve in Pit Lane
14 Giugno 2010
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Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
Ciclicamente viene fuori il problema della velocità e delle cadute, con ricerca/proposte di soluzioni per limitare velocità/prestazioni delle bici ma poi si è costantemente alla ricerca della maggior prestazione del complesso bici/componenti/abbigliamento/ciclista con l'utilizzo di gallerie del vento che fino a poco tempo fa erano riservati agli sport motoristici; le due cose sono agli antipodi e ad un certo punto mi viene da dire "cadete, vi fate male? Mi dispiace ma arrangiatevi!" Lo so è una frase forte e verrò sepolto da una valanga di critiche ma riflettete.....da una parte si vuole limitare la velocità e dall'altra si fanno studi in galleria del vento per aumentare le prestazioni!!!!!! In F1 c'è stata la volontà di migliorare la sicurezza a livelli tali che Senna è stato l'ultimo pilota a morire per un cedimento strutturale (il povero Bianchi è stata una fatalità/sconsideratezza della direzione gara) ricordo Barrichello che prese in pieno un bullone ai 300km/h ed è ancora tra noi......nel ciclismo, invece, si fanno correre con un caschetto di polistirolo e una tutina di lycra ragazzi lanciati ai 50km/h in pianura e anche ai 100km/h in discesa!!! Mi spiace tantissimo quando cadono e si fanno male seriamente ma se non è ancora cambiato nulla è perché non c'è la volontà!!!
Era Felipe Massa...
 

Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Italia
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Colnago V3Rs
A me sta roba dei rapporti non sembra che risolva nulla, se limiti i rapporti ed è determinante andare a certe velocita’ si alleneranno per frullare, bypassando cosi’ il limite.

Dico una cosa provocatoria che pero’ tecnicamente sarebbe possibile: se il limite è la velocita’ troppo elevata perche’ non pensano a un limitatore da mettere sul mozzo che oltre una certa velocita’ assorbe una % sempre crescente di watt? In questo modo la competizione resterebbe equa perche’ chi ha piu’ watt va comunque piu’ veloce, ma la differenza oltre certe velocita’ diventerebbe non determinante.

Oppure meglio ancora un alettone sul tubo sterzo che oltre certe velocita’ si apre e crea resistenza aerodinamica.

Sono cavolate e lo so io per primo, ma il problema non è cosa fare, ma che non si vuol fare (per non togliere lo spettacolo e per non snaturare lo sport ovviamente) altrimenti di soluzioni ce ne sarebbero tantissime.
 

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
23 Luglio 2009
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Bugliano
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qualunquemente
Il problema di fondo, per me irrisolvibile, è che le strade oggi sono fatte per far andare più piano chi ci circola quotidianamente, mentre le gare ciclistiche sono fatte per premiare chi va più forte.
L'idea di mettere in sicurezza venti chilometri di una discesa alpina o pirenaica è semplicemente impensabile: chi potrebbe sostenere i costi e chi avrebbe la capacità organizzativa di mettere materassi da una parte e reti dall'altra in un giorno e toglierli subito dopo il passaggio della gara? E pensiamo che una tappa di montagna di un grande giro ne ha magari due o tre di discese di questo tipo...
L'unica soluzione per garantire una sicurezza quasi totale è far disputare le gare in circuiti appositamente attrezzati, come avviene per gli sport motoristici (anche loro, un tempo, si svolgevano su strade 'normali'... chi è diversamente giovane come me si ricorderà le gare di motociclismo sui circuiti stradali, come quello di Pesaro o di Abbazia).
Anche intervenire sulle protezioni da indossare è molto improbabile; lo stato dell'arte in materia è dato dal downhill, ma veramente pensiamo che si possano affrontare delle corse ciclistiche indossando tutta quella roba?
Si potrebbe intervenire sul numero di corridori per squadra e sul numero di squadre ammessi in ogni gara: un gruppo di centoventi corridori è meno pericoloso di uno di duecento (o quasi), ma questo diminuirebbe gli organici delle squadre ed aumenterebbe quello dei ciclisti disoccupati.
Altrimenti, si accetta il rischio, che nel 'nostro' sport è sempre stato parte del gioco.
 

Maiella

Biker Maiellensis
28 Gennaio 2015
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Abruzzo
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Focus Izalco Max
Analizzare le dinamiche delle cadute non è così difficile e, paradossalmente, mi sembra che si possa affermare anche in assenza di rilievi statistici che le cadute in discese superiori a pendenze del 5-8% sono esigue.
Mi sembrano molto più ricorrenti le cadute nei falsi piani in discesa o dove il gruppo riesce a guadagnare velocità impressionanti come è accaduto proprio a Van Aert nel 2024 o a Cataldo 2 stagioni fa giusto per citare degli esempi.
Per cui a mio modo di vedere la prima causa per le cadute è la velocità in determinate situazioni di gara col gruppo lanciato o comunque con un numero importante di corridori che viaggiano raggruppati a velocità sostenute.
Di certo incidono sul numero complessivo delle cadute le strutture del traffico, le bici e i materiali più performanti, le tappe più corte fatte a tutta in certe gare, e perché no anche la sfortuna...

 
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pianpianello

Pignone
19 Dicembre 2020
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zona gialla
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cancello a pedali
Limitare i rapporti non serve a nulla, perché poi ci sarà comunque chi imparerà ad aumentare la frequenza di pedalata anche chi rapporti corti, quindi ci ritroveremo comunque con grupponi lanciati a 60 km/h a 140 pedalate al minuto.

La vera soluzione è limitare la sorgente della velocità, cioè la potenza. Bisogna impedire che ci siano corridori con una FTP superiore a 300 watt. Se indroducessero una regola che mette il limite a 200 watt sarebbe l'ideale, così posso entrare nel World Tour pure io.
 

Maremonti76

Apprendista Velocista
20 Gennaio 2018
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Un po' dal mare e un po' dai monti
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Wilier GTR disc
Mah.. non mi pare che la maggior parte degli incidenti capitino in discesa, vero che in discesa loro raggiungono velocità folli ma a me pare di capire che gli incidenti più gravi sono accaduti nei centri abitati.. ma può essere solo una mia percezione.
Insomma: Vingegaard l'anno passato, Remco al Lombardia, quell'incidente mortale al giro di Svizzera e altri che non ricordo. Tutti in discesa.
 

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
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BMC slr01 TREK Madone
Ciclicamente viene fuori il problema della velocità e delle cadute, con ricerca/proposte di soluzioni per limitare velocità/prestazioni delle bici ma poi si è costantemente alla ricerca della maggior prestazione del complesso bici/componenti/abbigliamento/ciclista con l'utilizzo di gallerie del vento che fino a poco tempo fa erano riservati agli sport motoristici; le due cose sono agli antipodi e ad un certo punto mi viene da dire "cadete, vi fate male? Mi dispiace ma arrangiatevi!" Lo so è una frase forte e verrò sepolto da una valanga di critiche ma riflettete.....da una parte si vuole limitare la velocità e dall'altra si fanno studi in galleria del vento per aumentare le prestazioni!!!!!! In F1 c'è stata la volontà di migliorare la sicurezza a livelli tali che Senna è stato l'ultimo pilota a morire per un cedimento strutturale (il povero Bianchi è stata una fatalità/sconsideratezza della direzione gara) ricordo Barrichello che prese in pieno un bullone ai 300km/h ed è ancora tra noi......nel ciclismo, invece, si fanno correre con un caschetto di polistirolo e una tutina di lycra ragazzi lanciati ai 50km/h in pianura e anche ai 100km/h in discesa!!! Mi spiace tantissimo quando cadono e si fanno male seriamente ma se non è ancora cambiato nulla è perché non c'è la volontà!!!
penso che sia la tua una risposta sconsiderata, ...i ciclisti non sono quelli che decidono le regole ne tantomeno il mercato e ne tanto meno i test, i ciclisti so quelli che vanno forte...e veloci...vorresti limitarli a questo scopo che per loro si chiama lavoro? poi il paragone con la F1 e ancora piu insensato, vogliamo metter il casco integrale ai ciclisti o la tuta protettiva ?....
se cè il problema e magari cè le tue non sono le ricette giuste per me
 

sepica

Ammiraglia
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BMC slr01 TREK Madone
Limitare i rapporti non serve a nulla, perché poi ci sarà comunque chi imparerà ad aumentare la frequenza di pedalata anche chi rapporti corti, quindi ci ritroveremo comunque con grupponi lanciati a 60 km/h a 140 pedalate al minuto.

La vera soluzione è limitare la sorgente della velocità, cioè la potenza. Bisogna impedire che ci siano corridori con una FTP superiore a 300 watt. Se indroducessero una regola che mette il limite a 200 watt sarebbe l'ideale, così posso entrare nel World Tour pure io.
cioe la tua ricetta sarebbe snaturare l'essenza del cIclismo.... ovvero andar fore e limitare tutti a "200 watt" e chi vince ?
 

andy_g

biciclista nativo
14 Gennaio 2013
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www.mtb-forum.it
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MTB full, ciclocross e BdC
Può darsi che WVA abbia ragione, come può darsi che abbia completamente torto. Potrebbe anche succedere che i ciclisti continuino ad attaccare pedalando a cadenze più alte e pericolose.
Purtroppo sono anni che si parla di questo problema, ma nessuno raccoglie, aggiorna e pubblica dati consistenti sulle cadute in competizione, sulle loro circostanze e sulle loro conseguenze, quindi siamo sempre all'anno zero.
Sono molto scettico che si possa risolvere qualsiasi problema senza questo passaggio.
 
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Ammiraglia
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penso che sia la tua una risposta sconsiderata, ...i ciclisti non sono quelli che decidono le regole ne tantomeno il mercato e ne tanto meno i test, i ciclisti so quelli che vanno forte...e veloci...vorresti limitarli a questo scopo che per loro si chiama lavoro? poi il paragone con la F1 e ancora piu insensato, vogliamo metter il casco integrale ai ciclisti o la tuta protettiva ?....
se cè il problema e magari cè le tue non sono le ricette giuste per me
Immaginavo certe reazioni ma non hai compreso il senso, forse, tu hai pienamente ragione però da una parte ci si lamenta della velocità e relative conseguenze e aumenti delle cadute e dall'altra parte si è alla costante ricerca della prestazione del complesso bici/ciclista per far andare il tutto sempre più veloce, ammetti che le due cose stridono! Il paragone con la F1 era per la volontà di diminuire se non gli incidenti le conseguenze dovute agli incidenti e ci sono riusciti, poi è logico che non possono correre con tuta e casco integrale.....
 
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sepica

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Immaginavo certe reazioni ma non hai compreso il senso, forse, tu hai pienamente ragione però da una parte ci si lamenta della velocità e relative conseguenze e aumenti delle cadute e dall'altra parte si è alla costante ricerca della prestazione del complesso bici/ciclista per far andare il tutto sempre più veloce, ammetti che le due cose stridono! Il paragone con la F1 era per la volontà di diminuire se non gli incidenti le conseguenze dovute agli incidenti e ci sono riusciti, poi è logico che non possono correre con tuta e casco integrale.....
, guarda per me oltre a prevedere dei materessoni, che sappiamo benissimo andrebbero pero sparsi per 100 150km, al momento penso che l'unica soluzione sia quello di inserire supersegnalate chicane al fine di diminuire la velocità in discesa.
il paragone con la F! non ha senso perche inutile ricordarti che i ciclisti corrono a 100km ma anche a 70 manche a 50 su delle bici da 7kg con delle ruote strettissime, questo per dire che la possibilita di cadere è infinita e direi con pochi margini di miglioramento , mentre la F1 si è potuto lavorare su tanti aspetti, cella carbonio del pilota per primis, ma ricordiamoci che grocian (o come si chiama) per pura fortuna è sucito illeso dal terribile incidente e conseguente incendio altrimenti purtroppo saremo a contare un morto in piu
 

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