Negli ultimi anni, una delle poche vere novità che hanno "scombinato" il mondo del ciclismo si riassume in una formula: vendita diretta online.
Dietro questa formula c'é un nome: Canyon.
Fino a pochi anni fa, in Europa, fuori dalla "Heimat" tedesca era un nome praticamente sconosciuto; ora basta farsi un giro per i vari forum europei per rendersi conto che i topic in tema sono numerosissimi e molto partecipati.
Senza entrare nel merito, la cosa che ci é sembrata migliore é togliersi i dubbi andando "a toccare con mano". Quindi zero chiacchere e direzione Koblenz, città sui "due fiumi" nella regione Rheinland-Pfalz, fino a raggiungere il quartier generale Canyon inaugurato recentemente.
L'ingresso ci proietta subito in un ambiente molto sobrio ed elegante, dove tutto é stato studiato per accogliere i clienti in un "mondo" più che in un semplice negozio o showroom.
Per prima cosa dando i riferimenti storici dell'azienda, fondata nel 1982 da Roman Arnold, una sorta di Mike Sinyard (Specialized) germanico (germanicità che si nota innanzitutto per i 2mt di statura...) che inizio' la sua carriera acquistando pezzi di ricambio dai migliori produttori per poi rivenderli e fare assistenza alle gare in Germania.
Roman Arnold, fondatore e proprietario di Canyon, di fronte al suo carrello-bike-shop per assistenza gare con cui cominciò a lavorare nel settore delle mountain bike
In seguito attraverso un giro "a tappe" dell'evoluzione tecnologica portata avanti da Canyon atttraverso alcuni prototipi in cui hanno cercato di sviluppare alcune idee innovative di cui ancora oggi si discute nei forum chiedendosi il perché del nessuno li proponga.
Fino ad arrivare allo showroom vero e proprio in cui fanno bella mostra di se le bici (road e mtb) in tutte le taglie disponibili per una prova (o sui rulli nel caso non splenda il sole); ed al Coffee-shop dove rilassarsi e meditare sul proprio acquisto.
Ma il "bello" arriva quando si passa nel "retrobottega", dove vengono stockati i telai ed i componenti che arrivano da Taiwan.
Migliaia di clienti - migliaia di telai e componenti pronti
Il magazzino é ciclopico. D'altronde da qui, lo scorso anno, sono partite circa 20-25.000 bici, più un numero imprecisato di accessori destinati ai vari paesi europei.
Taiwan, già, parola "caldissima" tra gli appassionati, da quando la globalizzazione ha toccato il mondo a pedali, ma che tra queste pareti non é goffamente nascosta sotto improbabili etichette made in... "che più che dire, spesso nascondono", ma esibita senza patemi e complessi. Il perché lo vedremo poi.
Made in Taiwan: la qualità sui grandi numeri ormai è in estremo oriente
L'organizzazione del lavoro a livello "qualità dell'ambiente" e razionalità, per noi italici, non puo' che essere definita "tedesca". Normalmente solo un cliché, tipo le salopette tirolesi ed i boccaloni di birra (a cui, da queste parti, si preferiscono jeans e bicchieri di riesling), ma che in effetti in questo caso rende bene l'idea.
Il turno di lavoro inizia alle 6.30 per finire alle 15.30.
I telai ed i componenti del relativo montaggio sono spacchettati e messi in casse per poi essere inviati alle varie postazioni di lavoro:
Telaio pronto per essere montato
chi si occupa di montare i reggisella e regolarne l'inclinazione; chi taglia i cavi a misura secondo la taglia, idem per i cannotti forcella; chi stringe tutta la bulloneria una volta completato il montaggio con chiavi dinamometriche. Il tutto con apparecchiature concepite appositamente, ed alcune direttamente dagli ingegneri di casa su cui vantano decine di brevetti.
L'inclinazione del tubo sella viene regolata con grande precisione
Componenti pronti al montaggio
Taglio guaine preciso a seconda del modello e della taglia
Area montaggio dopo una giornata di lavoro - 6:30am to 15:30pm
Il tutto avviene con strumenti dedicati, ma non in forma automatizzata, bensi' da manodopera specializzata che ne risponde personalmente. Come ad esempio per la tensionatura delle ruote, che viene fatta a mano e controllata rigorosamente.
Tutte le ruote vengono tensionate e controllate in Canyon
Il tutto in ambienti dove regna ordine, pulizia ed una ricerca di rendere il tutto più efficiente possibile, ad esempio con le lampade che simulano la luce solare in ogni postazione di lavoro.
La lampada sullo sfondo dà una luce naturale al posto di lavoro
Gli ultimi ritocchi riguardano il montaggio di camere e copertoni, il loro gonfiaggio ed un check-up generale prima di un breve test "pratico" nel piazzale antistante, a cui si accede a pedali tirando "al volo" una maniglia che fa aprire la porta, che poi si riaprirà al ritorno grazie ad una fotocellula in modo che nemmeno il primo test finisca "mettendo piede a terra" :-)
Test ride: le bici vengono provate nel parcheggio antistante
Altri reparti riguardano le riparazioni e gli interventi in garanzia
Centro assistenza: le bici che necessitano di riparazione e che vengono rispedite a Canyon sono riparate qui
Ma soprattutto il controllo qualità del materiale che arriva dal sol levante. Questi controlli sono effettuati per mezzo di strumenti che raramente si vedono nel settore: ben due endoscopi a fibra ottica (gioiellini da 25.000eu a pezzo) per il controllo visivo dell'interno dei telai in carbonio (di cui si vantano essere migliori dell'esterno di altri della concorrenza) ed uno scanner ad ultrasuoni per controllare lo spessore reale dei telai in alluminio, in modo che rispettino gli standard imposti dalla progettazione (cosa non facile visto che sono quasi tutti triple butted). Più altre dime speciali per controllare le dimensioni di passaggi ruota, allineamento forcellini e supporti freno a disco.
Endoscopia di un telaio
Uno stampo da 100 kg - la parte superiore ne pesa altrettanti
Test dello spessore del telaio
Test delle giuste misure del telaio
Ai piani superiori della sede si trova la parte amministrativa e R&D.
L'atmosfera resta la stessa: uffici enormi e luminosi che si aprono ognuno su una terrazza per poter fare delle pause all'aria aperta e persino dei barbeque d'estate; grandi "social rooms" dove poter rilassarsi; bagni con doccia e spogliatoi per rinfrescarsi dopo essere venuti al lavoro (in bici ovviamente!); un'enorme cucina iperattrezzata dove potersi cucinare il proprio pasto o farsi un caffé.
E naturalmente lo spazio dedicato alla vendita online, con postazioni separate da pannelli fonoassorbenti e persino un salottino insonorizzato dove bersi un caffé o fare 4 chiacchere tra una chiamata/email e l'altra:
Il rapporto coi clienti
Credo che le foto parlino da sole o cmq "materializzino" Canyon; un'entità che per molti utenti é solo un sito internet (almeno fino a che la bici arriva nel BikeGuard).
Ma soprattutto materializzano una realtà di cui é facile rimanere sorpresi.
Innanzitutto per il fatto che ogni cosa é ben pensata. Niente é lasciato al caso, ogni più piccolo dettaglio é preso in considerazione per permettere che l'idea di partenza possa esprimersi al meglio, a cominciare dal dare un ambiente di lavoro di qualità ai suoi dipendenti.
Nella seconda parte vedremo come anche i prodotti, ovvero le bici, non siano certo lasciati al caso.
Stay tuned!
foto: Marco Toniolo
testo: Ser pecora
Dietro questa formula c'é un nome: Canyon.
Fino a pochi anni fa, in Europa, fuori dalla "Heimat" tedesca era un nome praticamente sconosciuto; ora basta farsi un giro per i vari forum europei per rendersi conto che i topic in tema sono numerosissimi e molto partecipati.
Senza entrare nel merito, la cosa che ci é sembrata migliore é togliersi i dubbi andando "a toccare con mano". Quindi zero chiacchere e direzione Koblenz, città sui "due fiumi" nella regione Rheinland-Pfalz, fino a raggiungere il quartier generale Canyon inaugurato recentemente.
L'ingresso ci proietta subito in un ambiente molto sobrio ed elegante, dove tutto é stato studiato per accogliere i clienti in un "mondo" più che in un semplice negozio o showroom.
Per prima cosa dando i riferimenti storici dell'azienda, fondata nel 1982 da Roman Arnold, una sorta di Mike Sinyard (Specialized) germanico (germanicità che si nota innanzitutto per i 2mt di statura...) che inizio' la sua carriera acquistando pezzi di ricambio dai migliori produttori per poi rivenderli e fare assistenza alle gare in Germania.
Roman Arnold, fondatore e proprietario di Canyon, di fronte al suo carrello-bike-shop per assistenza gare con cui cominciò a lavorare nel settore delle mountain bike
In seguito attraverso un giro "a tappe" dell'evoluzione tecnologica portata avanti da Canyon atttraverso alcuni prototipi in cui hanno cercato di sviluppare alcune idee innovative di cui ancora oggi si discute nei forum chiedendosi il perché del nessuno li proponga.
Fino ad arrivare allo showroom vero e proprio in cui fanno bella mostra di se le bici (road e mtb) in tutte le taglie disponibili per una prova (o sui rulli nel caso non splenda il sole); ed al Coffee-shop dove rilassarsi e meditare sul proprio acquisto.
Ma il "bello" arriva quando si passa nel "retrobottega", dove vengono stockati i telai ed i componenti che arrivano da Taiwan.
Migliaia di clienti - migliaia di telai e componenti pronti
Il magazzino é ciclopico. D'altronde da qui, lo scorso anno, sono partite circa 20-25.000 bici, più un numero imprecisato di accessori destinati ai vari paesi europei.
Taiwan, già, parola "caldissima" tra gli appassionati, da quando la globalizzazione ha toccato il mondo a pedali, ma che tra queste pareti non é goffamente nascosta sotto improbabili etichette made in... "che più che dire, spesso nascondono", ma esibita senza patemi e complessi. Il perché lo vedremo poi.
Made in Taiwan: la qualità sui grandi numeri ormai è in estremo oriente
L'organizzazione del lavoro a livello "qualità dell'ambiente" e razionalità, per noi italici, non puo' che essere definita "tedesca". Normalmente solo un cliché, tipo le salopette tirolesi ed i boccaloni di birra (a cui, da queste parti, si preferiscono jeans e bicchieri di riesling), ma che in effetti in questo caso rende bene l'idea.
Il turno di lavoro inizia alle 6.30 per finire alle 15.30.
I telai ed i componenti del relativo montaggio sono spacchettati e messi in casse per poi essere inviati alle varie postazioni di lavoro:
Telaio pronto per essere montato
chi si occupa di montare i reggisella e regolarne l'inclinazione; chi taglia i cavi a misura secondo la taglia, idem per i cannotti forcella; chi stringe tutta la bulloneria una volta completato il montaggio con chiavi dinamometriche. Il tutto con apparecchiature concepite appositamente, ed alcune direttamente dagli ingegneri di casa su cui vantano decine di brevetti.
L'inclinazione del tubo sella viene regolata con grande precisione
Componenti pronti al montaggio
Taglio guaine preciso a seconda del modello e della taglia
Area montaggio dopo una giornata di lavoro - 6:30am to 15:30pm
Il tutto avviene con strumenti dedicati, ma non in forma automatizzata, bensi' da manodopera specializzata che ne risponde personalmente. Come ad esempio per la tensionatura delle ruote, che viene fatta a mano e controllata rigorosamente.
Tutte le ruote vengono tensionate e controllate in Canyon
Il tutto in ambienti dove regna ordine, pulizia ed una ricerca di rendere il tutto più efficiente possibile, ad esempio con le lampade che simulano la luce solare in ogni postazione di lavoro.
La lampada sullo sfondo dà una luce naturale al posto di lavoro
Gli ultimi ritocchi riguardano il montaggio di camere e copertoni, il loro gonfiaggio ed un check-up generale prima di un breve test "pratico" nel piazzale antistante, a cui si accede a pedali tirando "al volo" una maniglia che fa aprire la porta, che poi si riaprirà al ritorno grazie ad una fotocellula in modo che nemmeno il primo test finisca "mettendo piede a terra" :-)
Test ride: le bici vengono provate nel parcheggio antistante
Altri reparti riguardano le riparazioni e gli interventi in garanzia
Centro assistenza: le bici che necessitano di riparazione e che vengono rispedite a Canyon sono riparate qui
Ma soprattutto il controllo qualità del materiale che arriva dal sol levante. Questi controlli sono effettuati per mezzo di strumenti che raramente si vedono nel settore: ben due endoscopi a fibra ottica (gioiellini da 25.000eu a pezzo) per il controllo visivo dell'interno dei telai in carbonio (di cui si vantano essere migliori dell'esterno di altri della concorrenza) ed uno scanner ad ultrasuoni per controllare lo spessore reale dei telai in alluminio, in modo che rispettino gli standard imposti dalla progettazione (cosa non facile visto che sono quasi tutti triple butted). Più altre dime speciali per controllare le dimensioni di passaggi ruota, allineamento forcellini e supporti freno a disco.
Endoscopia di un telaio
Uno stampo da 100 kg - la parte superiore ne pesa altrettanti
Test dello spessore del telaio
Test delle giuste misure del telaio
Ai piani superiori della sede si trova la parte amministrativa e R&D.
L'atmosfera resta la stessa: uffici enormi e luminosi che si aprono ognuno su una terrazza per poter fare delle pause all'aria aperta e persino dei barbeque d'estate; grandi "social rooms" dove poter rilassarsi; bagni con doccia e spogliatoi per rinfrescarsi dopo essere venuti al lavoro (in bici ovviamente!); un'enorme cucina iperattrezzata dove potersi cucinare il proprio pasto o farsi un caffé.
E naturalmente lo spazio dedicato alla vendita online, con postazioni separate da pannelli fonoassorbenti e persino un salottino insonorizzato dove bersi un caffé o fare 4 chiacchere tra una chiamata/email e l'altra:
Il rapporto coi clienti
Credo che le foto parlino da sole o cmq "materializzino" Canyon; un'entità che per molti utenti é solo un sito internet (almeno fino a che la bici arriva nel BikeGuard).
Ma soprattutto materializzano una realtà di cui é facile rimanere sorpresi.
Innanzitutto per il fatto che ogni cosa é ben pensata. Niente é lasciato al caso, ogni più piccolo dettaglio é preso in considerazione per permettere che l'idea di partenza possa esprimersi al meglio, a cominciare dal dare un ambiente di lavoro di qualità ai suoi dipendenti.
Nella seconda parte vedremo come anche i prodotti, ovvero le bici, non siano certo lasciati al caso.
Stay tuned!
foto: Marco Toniolo
testo: Ser pecora