«Giro» 2012 al via da Washington
WASHINGTON - La partenza della prima tappa del Giro d'Italia 2012 è decisa: da Pennsylvania Avenue, a Washington, davanti agli Archivi nazionali, a poca distanza dalla Casa Bianca. Anche il percorso è deciso. Si scenderà davanti al palazzo dell'Fbi, Freedom Plaza, l'Ellisse, subito dietro la Casa Bianca, e poi via, lungo le strade della capitale americana, davanti al grande Obelisco, al Dipartiemento di Stato, Virginia Avenue, il Watergate, Rock Creek Park e ritorno. Ci sarà anche un prologo, davanti al Memorial Bridge che si apre sul Lincoln Circle, dietro al Monumento dedicato al grande presidente ucciso e che dall'altra parte del Potomac porta ad Arlington: un prologo molto simbolico, le due enormi statue di bronzo che segnano l'ingresso al ponte, "Valore" e "Sacrificio" di Leo Friedlander sono state commissionate nel 1925 e donate all'America dal popolo italiano nel 1951.
Già a dicembre c'erano state le prime indiscrezioni: si voleva dare maggiore risalto al Giro d'Italia che in America resta in secondo piano rispetto al Tour de France. E visto che gli addetti ai lavori e i milioni di ciclisti americani conoscono invece il Giro e soprattutto le meraviglie delle nostre biciclette, l'idea era quella di attirare l'attenzione del pubblico con qualcosa di forte: trasferire la partenza del Giro negli Stati Uniti, un migliaio di persone fra ciclisti e personale tecnico, partenza formale il sabato della «data x» del 2012, ritorno in Italia la domenica, il lunedì riposo e poi da martedì di nuovo il Giro sul nostro territorio.
Dall'idea all'annuncio: lo daranno domani all'Ambasciata d'Italia il sindaco di Washington Adrian Fenty e il nostro ambasciatore Giulio Terzi di Sant'agata, in compagnia del patron del Giro, Angelo Zomegnan, per cercare sponsor americani e pubblicizzare la notizia sui media nazionali.
Fenty, appassionato di ciclismo, deciso, energico, brillante, un atleta che concorre nel thriatlon, appena 40 anni e già da tre sindaco della Capitale è, come Barack Obama, il simbolo stesso del successo del "melting pot" americano. Con un tocco nostrano. È di padre afropanamense e di madre italiana. «I nonni erano di Frosinone. Uno dei nonni si chiamava Bianchi, come la marca di biciclette ci dice a Washington, dove lo abbiamo incontrato questo giro sarà fantastico, per me, poterlo avere nella mia città è un motivo di orgoglio».
MERCOLEDÍ 24 FEBBRAIO 2010
WASHINGTON - La partenza della prima tappa del Giro d'Italia 2012 è decisa: da Pennsylvania Avenue, a Washington, davanti agli Archivi nazionali, a poca distanza dalla Casa Bianca. Anche il percorso è deciso. Si scenderà davanti al palazzo dell'Fbi, Freedom Plaza, l'Ellisse, subito dietro la Casa Bianca, e poi via, lungo le strade della capitale americana, davanti al grande Obelisco, al Dipartiemento di Stato, Virginia Avenue, il Watergate, Rock Creek Park e ritorno. Ci sarà anche un prologo, davanti al Memorial Bridge che si apre sul Lincoln Circle, dietro al Monumento dedicato al grande presidente ucciso e che dall'altra parte del Potomac porta ad Arlington: un prologo molto simbolico, le due enormi statue di bronzo che segnano l'ingresso al ponte, "Valore" e "Sacrificio" di Leo Friedlander sono state commissionate nel 1925 e donate all'America dal popolo italiano nel 1951.
Già a dicembre c'erano state le prime indiscrezioni: si voleva dare maggiore risalto al Giro d'Italia che in America resta in secondo piano rispetto al Tour de France. E visto che gli addetti ai lavori e i milioni di ciclisti americani conoscono invece il Giro e soprattutto le meraviglie delle nostre biciclette, l'idea era quella di attirare l'attenzione del pubblico con qualcosa di forte: trasferire la partenza del Giro negli Stati Uniti, un migliaio di persone fra ciclisti e personale tecnico, partenza formale il sabato della «data x» del 2012, ritorno in Italia la domenica, il lunedì riposo e poi da martedì di nuovo il Giro sul nostro territorio.
Dall'idea all'annuncio: lo daranno domani all'Ambasciata d'Italia il sindaco di Washington Adrian Fenty e il nostro ambasciatore Giulio Terzi di Sant'agata, in compagnia del patron del Giro, Angelo Zomegnan, per cercare sponsor americani e pubblicizzare la notizia sui media nazionali.
Fenty, appassionato di ciclismo, deciso, energico, brillante, un atleta che concorre nel thriatlon, appena 40 anni e già da tre sindaco della Capitale è, come Barack Obama, il simbolo stesso del successo del "melting pot" americano. Con un tocco nostrano. È di padre afropanamense e di madre italiana. «I nonni erano di Frosinone. Uno dei nonni si chiamava Bianchi, come la marca di biciclette ci dice a Washington, dove lo abbiamo incontrato questo giro sarà fantastico, per me, poterlo avere nella mia città è un motivo di orgoglio».
MERCOLEDÍ 24 FEBBRAIO 2010