«Giro» 2012 al via da Washington

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25 Ottobre 2008
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Bianchi
«Giro» 2012 al via da Washington
WASHINGTON - La partenza della prima tappa del Giro d'Italia 2012 è decisa: da Pennsylvania Avenue, a Washington, davanti agli Archivi nazionali, a poca distanza dalla Casa Bianca. Anche il percorso è deciso. Si scenderà davanti al palazzo dell'Fbi, Freedom Plaza, l'Ellisse, subito dietro la Casa Bianca, e poi via, lungo le strade della capitale americana, davanti al grande Obelisco, al Dipartiemento di Stato, Virginia Avenue, il Watergate, Rock Creek Park e ritorno. Ci sarà anche un prologo, davanti al Memorial Bridge che si apre sul Lincoln Circle, dietro al Monumento dedicato al grande presidente ucciso e che dall'altra parte del Potomac porta ad Arlington: un prologo molto simbolico, le due enormi statue di bronzo che segnano l'ingresso al ponte, "Valore" e "Sacrificio" di Leo Friedlander sono state commissionate nel 1925 e donate all'America dal popolo italiano nel 1951.

Già a dicembre c'erano state le prime indiscrezioni: si voleva dare maggiore risalto al Giro d'Italia che in America resta in secondo piano rispetto al Tour de France. E visto che gli addetti ai lavori e i milioni di ciclisti americani conoscono invece il Giro e soprattutto le meraviglie delle nostre biciclette, l'idea era quella di attirare l'attenzione del pubblico con qualcosa di forte: trasferire la partenza del Giro negli Stati Uniti, un migliaio di persone fra ciclisti e personale tecnico, partenza formale il sabato della «data x» del 2012, ritorno in Italia la domenica, il lunedì riposo e poi da martedì di nuovo il Giro sul nostro territorio.

Dall'idea all'annuncio: lo daranno domani all'Ambasciata d'Italia il sindaco di Washington Adrian Fenty e il nostro ambasciatore Giulio Terzi di Sant'agata, in compagnia del patron del Giro, Angelo Zomegnan, per cercare sponsor americani e pubblicizzare la notizia sui media nazionali.

Fenty, appassionato di ciclismo, deciso, energico, brillante, un atleta che concorre nel thriatlon, appena 40 anni e già da tre sindaco della Capitale è, come Barack Obama, il simbolo stesso del successo del "melting pot" americano. Con un tocco nostrano. È di padre afropanamense e di madre italiana. «I nonni erano di Frosinone. Uno dei nonni si chiamava Bianchi, come la marca di biciclette – ci dice a Washington, dove lo abbiamo incontrato – questo giro sarà fantastico, per me, poterlo avere nella mia città è un motivo di orgoglio».
MERCOLEDÍ 24 FEBBRAIO 2010
 

luc.ele

Pedivella
23 Novembre 2009
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«Giro» 2012 al via da Washington
WASHINGTON - La partenza della prima tappa del Giro d'Italia 2012 è decisa: da Pennsylvania Avenue, a Washington, davanti agli Archivi nazionali, a poca distanza dalla Casa Bianca. Anche il percorso è deciso. Si scenderà davanti al palazzo dell'Fbi, Freedom Plaza, l'Ellisse, subito dietro la Casa Bianca, e poi via, lungo le strade della capitale americana, davanti al grande Obelisco, al Dipartiemento di Stato, Virginia Avenue, il Watergate, Rock Creek Park e ritorno. Ci sarà anche un prologo, davanti al Memorial Bridge che si apre sul Lincoln Circle, dietro al Monumento dedicato al grande presidente ucciso e che dall'altra parte del Potomac porta ad Arlington: un prologo molto simbolico, le due enormi statue di bronzo che segnano l'ingresso al ponte, "Valore" e "Sacrificio" di Leo Friedlander sono state commissionate nel 1925 e donate all'America dal popolo italiano nel 1951.

Già a dicembre c'erano state le prime indiscrezioni: si voleva dare maggiore risalto al Giro d'Italia che in America resta in secondo piano rispetto al Tour de France. E visto che gli addetti ai lavori e i milioni di ciclisti americani conoscono invece il Giro e soprattutto le meraviglie delle nostre biciclette, l'idea era quella di attirare l'attenzione del pubblico con qualcosa di forte: trasferire la partenza del Giro negli Stati Uniti, un migliaio di persone fra ciclisti e personale tecnico, partenza formale il sabato della «data x» del 2012, ritorno in Italia la domenica, il lunedì riposo e poi da martedì di nuovo il Giro sul nostro territorio.

Dall'idea all'annuncio: lo daranno domani all'Ambasciata d'Italia il sindaco di Washington Adrian Fenty e il nostro ambasciatore Giulio Terzi di Sant'agata, in compagnia del patron del Giro, Angelo Zomegnan, per cercare sponsor americani e pubblicizzare la notizia sui media nazionali.

Fenty, appassionato di ciclismo, deciso, energico, brillante, un atleta che concorre nel thriatlon, appena 40 anni e già da tre sindaco della Capitale è, come Barack Obama, il simbolo stesso del successo del "melting pot" americano. Con un tocco nostrano. È di padre afropanamense e di madre italiana. «I nonni erano di Frosinone. Uno dei nonni si chiamava Bianchi, come la marca di biciclette – ci dice a Washington, dove lo abbiamo incontrato – questo giro sarà fantastico, per me, poterlo avere nella mia città è un motivo di orgoglio».
MERCOLEDÍ 24 FEBBRAIO 2010

La notizia stava sul "Sole24h" di oggi, non so se le gazzette sportive ne hanno parlato (non le leggo). Il testo qui sopra è proprio quello del "Sole24h". La cosa interessante di questo strano inizio di Giro è che così facciamo incazzare i Francesi (che non hanno pensato di partire da oltre Atlantico) e che gli Americani sapranno che esiste il Giro d'Italia, non una corsa a tappe tra le tante, e che sappiamo fare biciclette (Oriente alla pari) meglio di loro.
 

telesport

Pedivella
25 Ottobre 2008
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Bianchi
Il Giro 2012 fa già notizia
Si tratta il via negli Usa
La delegazione italiana di RCS Sport guidata da Zomegnan è diretta a Washington per colloqui con potenziali investitori che rendano possibile un via dell'edizione dalla capitale statunitense

Il Giro 2012 fa già notizia
Si tratta il via negli Usa
La delegazione italiana di RCS Sport guidata da Zomegnan è diretta a Washington per colloqui con potenziali investitori che rendano possibile un via dell'edizione dalla capitale statunitense
 

Gao

Apprendista Passista
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e chi glielo dice a mr fency che bianchi o ferrari come cognome è come smith o johnson? che dite ci resterebbe male?

io sarei contrario a ste partenze fuori confine, ma se proprio servono per questioni di marketing ed aumentano l'importanza del giro nel mondo va bene... anche se a riguardo riserbo MOLTI dubbi.

un esempio? i tour dei wrestler americani. nonostante siano ben conosciuti e osannati anche da alcuni qui da noi, gli unici biglietti che per i bagarini sono stati una fregatura sono stati quelli...

un altro esempio, magari nello specifico? la vuelta. nonostante ogni anno ci sia qualche italiano a puntare a posizioni importanti, quanta copertura mediatica c'è? e noi speriamo che un americano si svegli di notte per guardare il giro senza nemmeno uno straccio di americano da tifare? mah...
negli usa di notte hanno ben altro da guardare, hanno the weather channel!
 

micky

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Graziella Deluxe
Non sono un'organizzatore ne so i costi che possa avere un Giro od una semplice tappa.

Se come dici te si fa un Giro semplice, tappe "normali"= il ritorno mediatico rischia di essere basso= poco interesse internazionele=casse RCS in rosso?
Le mie sono solo supposizioni.

Posso solo capire da una parte che se l'RCS decide di andare in USA è perchè c'è un ritorno economico importante.
Poi che l'idea sia più o meno stupida non ci piove.
 

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
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BMC slr01 TREK Madone
Non rimaniamo ancorati a vecchie tradizione che di tradizione poi hanno poco......

Il giro in USA vuol dire:
Ritorno Economico
Ritorno d'immagine
Promozione del Giro
Competizione verso il tour e vuelta.
Certo nessun Americano si sveglierà x vedere il giro....ma amgari quache network USA puo acquistare i diritti in differita, etc etc insomma tutto ilcirco mediatico commerciale ed economico che giora introno ad un simile evento.
Spero non si campanilismo ma a mio avviso il giro rimane ancora molto piu bello del piuattume Tour e dell ancora acerba vuelta.
Dunque dal punto di vista Location siamo al top, da punto di vista della nomea (corridori, marchi etc etc ) siamo al top, purtroppo ci manca quel ritorno mediatico che fa del tour l evento principe del ciclismo forse sono dal punto di vista crnologico (e' piu vecchio), e fa si che poi tutti i migliori puntino al tour.
 

Gao

Apprendista Passista
2 Settembre 2008
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Non rimaniamo ancorati a vecchie tradizione che di tradizione poi hanno poco......

Il giro in USA vuol dire:
Ritorno Economico
Ritorno d'immagine
Promozione del Giro
Competizione verso il tour e vuelta.
Certo nessun Americano si sveglierà x vedere il giro....ma amgari quache network USA puo acquistare i diritti in differita, etc etc insomma tutto ilcirco mediatico commerciale ed economico che giora introno ad un simile evento.
Spero non si campanilismo ma a mio avviso il giro rimane ancora molto piu bello del piuattume Tour e dell ancora acerba vuelta.
Dunque dal punto di vista Location siamo al top, da punto di vista della nomea (corridori, marchi etc etc ) siamo al top, purtroppo ci manca quel ritorno mediatico che fa del tour l evento principe del ciclismo forse sono dal punto di vista crnologico (e' piu vecchio), e fa si che poi tutti i migliori puntino al tour.

io appunto mettevo in discussione il discorso "ritorno economico-> d'immagine -> ecc" appunto portandoti l'esempio wrestling...
forse washingston paga più di un capoluogo di regione italiano per far partire il giro, ma quanto costa rwimbarcare tutto sugli aerei e tornare indietro, per non parlare della boiata di fare 2gg di riposo dopo il primo giorno. allora (per assurdo) facciamo un giro promozionale con una tappa per continente intervallate da un paio di giorni per poi fare 2 settimane di giro in italia...

va beh, speriamo di far innamorare sti yankee, di riempire le casse e di ottenere così che con premi più alti arrivino anche i corridori migliori, non i soliti che quado vanno al tour le prendono
 

sepica

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io appunto mettevo in discussione il discorso "ritorno economico-> d'immagine -> ecc" appunto portandoti l'esempio wrestling...
forse washingston paga più di un capoluogo di regione italiano per far partire il giro, ma quanto costa rwimbarcare tutto sugli aerei e tornare indietro, per non parlare della boiata di fare 2gg di riposo dopo il primo giorno. allora (per assurdo) facciamo un giro promozionale con una tappa per continente intervallate da un paio di giorni per poi fare 2 settimane di giro in italia...

va beh, speriamo di far innamorare sti yankee, di riempire le casse e di ottenere così che con premi più alti arrivino anche i corridori migliori, non i soliti che quado vanno al tour le prendono
A parte il paragone non prorpio calzante direi, cmq credo di solito le spese dovrebbero esser a carico dell'organizzatore dell evento americano o insomma un accordo tra RCS e gli organizzatori USA, cmq diciamo che se stiamo a meditare riflettere ponderare tc etc il mondo non si evolverà mai in tal senso, puo esser un ottima mossa mediatica/commerciale, il mercato USA e' infinito tanti soldi tanta gente e tanta voja di spendere , avere in casa uno tra i 3 migliori eventi ciclistici del mondo credo possa solo esser una cosa positiva.Ad esempio guarda i mondiali di calcio del 94, in fiondo un po hanno fatto breccia ed ogggi gli appasionati del calcio in usa sono molti di piu, non credi?
 

Gao

Apprendista Passista
2 Settembre 2008
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tutto può essere, e me lo auguro che porti tanti soldi all'organizzazione che così alza i premi e attiriamo più campioni, ma permettimi di essere scettico. poi oh magari tutti i greci/belgi e tutti quelli da cui abbiamo fatto partire un prologo stanno li a guardare il giro e io pistola non lo so... ma dubito che una scampagnata di gruppo sulle strade di una città possano far innamorare gente ad una manifestazione.
poi ripeto, dal punto di vista sportivo, imho, far la scampagnata e poi 2gg di stop e si riprende è una cosa da ridere.
 
6 Dicembre 2009
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Vipera
Possono partire anche da Marte, non sono comunque contrario alla partenza dagli USA, ma basta che ci siano: Mortirolo, Gavia, Pordoi, 3 Cime di Lavaredo, Passo Sella, Stelvio, Marmolada, Zoncolan, Sestrier e cronoscalata del Monte Argentario!