Testa, impegno, talento e fortuna sono assolutamente necessari per raggiungere buoni risultati nello sport e nella vita in genere.Si Amstrong ha vinto il mondiale da giovane, quando era uno da corse da un giorno e nelle corse a tappe o si ritirava o arrivava dopo diverse ore: a Oslo se non ricordo male.
Perfetto Zener ci siamo chiariti e condivido che le vittorie di un Pantani o le imprese di un Coppi, Bartali o Hinoult, per non menzionare gli Ocana, sulle montagne sono molto "più belle" rispetto a vincere a cronometro e poi controllare la corsa. L'uomo solo al comando, o la maglia gialla (o rosa) che attacca hanno qualcosa in più: oltre alla bravura e alla classe c'è il "coraggio" dell'impresa. Non a caso milioni di persone stavano incollate alla tv durante le tappe di montagna di Tour o Giro quando c'era Pantani: prima o poi scattava ed era spettacolo.
Non sono d'accordo sul fatto dei prefessionisti: per me chi riesce a diventarlo ha dei numeri senza dubbio. Poi che ci siano ciclisti dotati, ma che non hanno la testa (come nel calcio) e non riescono a passare al professionismo questo può capitare: ma infatti per me i prof sono già fenomeni perchè oltre alle doti fisiche hanno la testa per farlo (lascio dapparte i discorsi sul doping). Sai, il calciatore più forte d'Italia (e forse del Mondo), non faccio nomi, non è stato ne Baggio, ne Rivera, ne Del Piero. Ma un signore mio coetaneo che, seppur dotato di tecnica straordinaria, sprecò il suo talento per "scappare" in discoteca....1 volta 2 poi alla terza vai a casa a certi livelli....oggi fà il portantino all'aspedale (ometto la città) ma io c'ho giocato contro e ti assicuro che con altra "testa" avrebbe fatto ben altre cose. Lo stesso può capitare nel ciclismo.....
Certo dispiace che molti giovani abbandonino lo sport gli studi o si precludano una buona carriera lavorativa per rincorrere il niente.