dalla gazzetta
POLEMICA — Il sudafricano Robbie Hunter della
Garmin-Transitions attacca gli organizzatori appena sceso di sella: “Non capisco perché siamo da queste parti: nessun grande giro ha affari in questi stati del nord. Non è bello cadere a 60 all’ora. Ci sono stati tre grandi giri ultimamente da queste parti e il gruppo ne è sempre uscito massacrato. Non si tratta di correre veloce e cadere, ma di strade strette, rotonde e isole pedonali. C’è grande stress per stare davanti perché le strade fanno schifo (l’espressione è molto più colorita, ndr) e immancabili arrivano le cadute. Nelle classiche del nord sono abituati a queste strade, ma nel gruppo del Tour in molti non hanno mai fatto le classiche. E domani c’è il pavé. Sarà una tappa spettacolare solo davanti alla Tv”. A domani guarda invece con curiosità David Zabriskie, statunitense della Garmin: “E’ proprio vero che domani c’è il pavé… E’ fantastico! Non ci avevo mai corso sopra prima d’ora! Che bello”.