La Bianchi ci ha messo a disposizione per un test la nuova Sempre, modello di gamma media della casa.
Si tratta di una bici con telaio monoscocca in carbonio che presenta alcune caratteristiche che ormai si sono imposte quasi come standard nel mercato, come i foderi alti del carro molto sottili, tubazioni del triangolo anteriore oversize, scatola movimento centrale massiccia per ospitare il BB30, forcella dritta e nanotecnologie nella composizione delle fibre.
Geometrie
Questo modello praticamente è la cugina della già nota Infinito, solo che in questo caso, al contrario delle C2C (Coast to Coast), le geometrie sono le B4P "Born for Performance", ovvero geometrie molto racing e meno granfondistiche della Infinito. Le stesse geometrie del nuovo top di gamma, la Oltre.
Montaggio
Questo modello viene proposto con un montaggio adatto al posizionamento in gamma media, quindi con un occhio al portafogli.
La gran parte della componentistica è della FSA. Dall'attacco manubrio, al manubrio, alla guarnitura al reggisella fino ai freni.
Tutta la componentistica è strettamente in alluminio. Quindi nessuna concessione al carbonio, anche se è tutta personalizzata con loghi e grafiche Bianchi.
Come le ruote che sono le Maddux di casa Bianchi, con dei vistosi cerchi bianchi in alluminio e dei mozzi a flangia alta marchiati Reparto corse e la cui raggiatura si ispira al G3 di Campagnolo.
Per le coperture la scelta è caduta su Vittoria con i solidi Rubino Pro in livrea rossa.
Per quanto riguarda il gruppo si è andati sul sicuro con il 105 di Shimano. Affidabile e dal comportamento impeccabile. Peccato che in questa sua ultima incarnazione l'aspetto lasci un po' a desiderare, con cambio e leve di un nero opaco non molto bello e con il logo relegato in piccolo in un angolo in alto delle comandi.
Il resto della bici presenta grafiche molto "racing" con i soliti ed un po' anonimi bianco/rosso/nero che si trovano un po' su tutte le bici. Bisogna dire pero' che nel complesso il risultato non è spiacevole, in quanto le grafiche sono ben posizionate ed anche la componentistica con grafiche custom si amalgama bene. E comunque la bici si puo' avere in una variante più originale con il celebre celeste Bianchi al posto del rosso.
Per quanto riguarda le finiture in generale le definirei buone, anche senza soluzioni che la impreziosiscano come pasasggi cavi interni, forcellini particolari o finiture del carbonio degne di nota.
Menzione particolare pero' va alla forcella a steli dritti. Pur essendo una forcella in carbonio con cannotto in alluminio, e quindi non una piuma, da un senso di solidità e precisione incredibile in discesa. Chiaramente in combinazione con le geometrie. Ma la sensazione è davvero di un componente eccellente.
Conclusioni
La bici ci è stata concessa per 15 giorni. Nei quali ho percorso a bordo della Sempre circa 700km per 12000mt di dislivello. Durante questo test ne ho potuto apprezzare soprattutto la geometria, davvero azzeccata. In particolare in discesa rende la bici un vero bisturi. Pur non essendo io un drago delle discese l'ho trovata rassicurante al massimo, tanto da far "mollare i freni" più del solito. In discesa non mento se dico che è la miglior bici da me provata.
Pur avendo geometrie racing la bici non è mai nervosa e neppure scomoda, anzi, assorbe bene ogni asperità, anche su discese un po' scassate, ed altra cosa rassicurante in questi frangenti è il rumore "sordo" che proviene dal telaio, che da una certa idea di affidabilità.
In effetti il telaio ha forme massicce. Anche se il peso dichiarato (del solo telaio) è di poco più di un kilo (in taglia media suppongo).
Sul montaggio niente da dire, a parte un dettaglio: i comandi 105, tenuti in presa alta, quando si frena espongono una parte del meccanismo nella parte interna con cui qualche volta mi sono pizzicato l'interno delle mani. Cosa mai successa con Durace e Ultegra.
Il vero punto debole lo identificherei nelle ruote pero'. Seppur solide ed abbastanze scorrevoli sono abbastanze pesanti. Il set completo di due ruote, con sganci, pacco pignoni 105 da 27, Vittoria Rubino e bloccaggi ha fermato l'ago della bilancia a 3kg. Portando il peso complessivo della bici a 8,5kg in taglia 61. Non male per una bici da 2000eu, ma nemmeno un dato con cui gridare al miracolo.
Altro dubbio i freni FSA. A parte uno strano e non molto estetico quadratino di qualcosa che sembra nastro americano di cui non ho capito la funzione sul corpo freno, sono corredati con pattini freno che si conusmano davvero in fretta. O forse è l'accoppiata con le piste frenanti delle Maddux, fatto sta che oltre a consumarsi abbastanza in fretta, nelle staccate violente ed un po' prolungate, a fine frenata fanno un rumore come di "carta vetrata" e allungano di poco la frenata. La sensazione è che si surriscaldano in fretta.
Niente di drammatico, comunque, ripeto che si tratta di una mia sensazione e che forse cambiando pattini la cosa potrebbe essere risolta.
Anche se l'accumulo di sporco sui cerchi bianchi e sull'interno della forcella, subito dietro il freno anteriore, un po' conferma la mia impressione di usura. Basti vedere le foto allegate, notando lo sporco di cui parlo soprattutto in relazione ai mozzi assolutamente puliti, quindi trattasi non di sporco della strada.
Nel complesso una buona bici con un rapporto qualità prezzo molto buono, con geometrie eccellenti, solo un po' pesantuccia, ma con un telaio ottimo nel caso di eventuali upgrades (ruote soprattutto), che ne migliorebbero sicuramente le prestazioni.
Telaio: carbonio monoscocca in carbonio
Forcella: Bianchi Alu/carbon 1 1/8""
Gruppo: Shimano 105 (12-27)
Guarnitura: FSA Gossamer 50x34
Attacco manubrio: FSA OS alu (130mm)
Curva manubrio: FSA Wing alu (44cm)
Reggisella: FSA alu
Ruote: Bianchi Maddux
Coperture: Vittoria Rubino Pro
Sella: Selle San Marco Ponza
Peso: 8,55kg (taglia 61)
Prezzo: 1999eu