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Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
compito del biomeccanico è mettermi in sella correttamente non indirizzarmi da nessuna parte!!

diversamente consiglio una brugola in tasca e andare a sensazione, ovvio, avendo come almeno base i dati statici presi con le misure antropometriche.

le misure antropometriche statiche non servono a molto, ogni soggetto ha gradi e livelli di flessibilità che sono diversi. Se io e te abbiamo la stessa altezza cavallo pensi che dobbiamo avere la stessa altezza sella? Questo si chiama essere geometri non fornire un servizio utile e funzionale (perchè fatto sulla funzionalità del singolo).

Il BIOmeccanico non deve e non può avere solo nozioni MECCANICHE.
 

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
20.714
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Roma Eur
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BMC slr01 TREK Madone
Roberto non perder tempo con altri o-o (skerzo è) pensa a me.
I miei dolori son prelevantemente sul vastomediale e vasto laterale e retto femorale , questi sono a mio avviso asti cavolo di Doms che qualsiasi allenamnto faccio piu o meno escono sempre ,e quelle rare volte che non li avverto veramente non ne riescono a capire il motivo ! cert poi con il msucolo che si scalda in molta parte non li avverto e l'allenaento va a buon fine....
Mentre dolori sul bicipide femorale quelli si potebbero essere di origine biomeccanica oltre probabilmente ad una o pi contratture che ho avute negli anni a mai sciolte ma quelle sono minori escono solo in un allenamnto molto intenso (gara o mtb rtimo gara) e spariscono poche ore dopo.
ovvimante la mia domanda e' come faccio ad "eliminarli" problema di allenamnti forse tropo intensi ??
leggevo potrebbe essere anche un problema di dieta ipoproteica, io seinceramnte non sono un fissato dell'aimentazione,al solito un po di bcca o whey prima o dopo uscita.
possibile che il problema lo risconrto solo io , o e' un problema diffuso.
in altre parole io piu che stanchezza nei giorni aseguire ho appunto questi dolori che nel giro di 24 36 ore in gran parte scompaiono.
 

SistOne

Apprendista Velocista
19 Giugno 2008
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Palse drioalNiuBar
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Ciao Roberto, approfitto anche io della tua grande disponibilità.

Che cosa se ne pensa (se se ne pensa) in ambito ciclistico del preatletismo generale/specifico nei mesi invernali o a ridosso dell' attività agonistica per quanto riguarda giovani atleti fino alle categorie juniores?

E' un'attività controproducente, obsoleta? Perchè e poco considerata dalle società e dai "preparatori" in generale?
Oppure è un ottimo strumento ma poco diffuso?

Grazie!
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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Bici
n+1
Il problema DOMS nel ciclismo è relativamente ristretto e limitato rispetto ad altri sport (vedi podismo, atletica).
Un problema nei distretti da te indicati mi fa comunque sospettare una causa multifattoriale
- Alimentare, ma c'è chi non integra per nulla a livello proteico mantenendo semplicemente un'alimentazione adeguata. Anzi spesso, ma è un trend in decremento, avviene esattamente il contrario (alimentazione iperproteica)
- Posturale aspecifica: un problema in sella...non è sempre e solo causato dalla posizione in sella...non pedaliamo 12h/gg 365 gg/anno. Posture quotidiane, sul lavoro possono influire (E NON VANNO ESCLUSE, chi lo fa è per pura ignoranza in materia). In tal senso atteggiamenti e posture sul lavoro, abitudine, o meglio disabitudine ad effettuare stretching possono influire.
Stretching in condizioni di DOMS è stato valutato in maniera opposta e discordante.
Lo stretching deve essere una componente di routine nell'allenamento, non un tampone quando ormai il problema è presente (e magari cronicizzato).
- Postura specifica in sella: anche problemi relativi agli estensori del ginocchio (quadricipiti) sono da imputare a questo fattore. Statisticamente (IL CHE NON VUOL DIRE CHE PER TUTTI E' COSI', il biomeccanico con la tabellina in mano è un geometra...) la causa è da ricercare nell'appoggio e relazione piede/pedale/attivazione gastrocnemio (coadiuva l'azione del quadricipite).
Ovviamente un carico eccessivo per il soggetto e//o non assimilato eleva "esponenzialmente" il problema di causa posturale.
Il carico in sè, in presenza di funzionalità e postura corretta no, o comunque in maniera molto marginale.
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
Ciao Roberto, approfitto anche io della tua grande disponibilità.

Che cosa se ne pensa (se se ne pensa) in ambito ciclistico del preatletismo generale/specifico nei mesi invernali o a ridosso dell' attività agonistica per quanto riguarda giovani atleti fino alle categorie juniores?

E' un'attività controproducente, obsoleta? Perchè e poco considerata dalle società e dai "preparatori" in generale?
Oppure è un ottimo strumento ma poco diffuso?

Grazie!

Non lo reputo importante solo per le categorie formative (che a maggior ragione hanno necessità di un approccio quanto più vasto e polivalente all'attività sportiva) ma anche per il resto della "popolazione sportiva": http://www.massarob.info/2010/10/inverno-tempo-di-cross-training.html

Sinceramente non so interpretare l'opinione di altri ma è indubbio che una precoce specializzazione (anche nel periodo invernale per l'attività ciclismo) è controproducente, anche a livello motivazionale. A maggior ragione in atleti di giovane età, più propensi spesso a lasciare l'attività per eccessiva e precoce avvio ad un solo sport, è un aspetto da non sottovalutare.

Atleti di alto livello provenienti da altre specialità ciclistiche che hanno ottenuto e ottengono grani risultati poi in età adulta sono un esempio concreto del fatto che (spesso) un'iperspecializzazione può potenzialmente creare più danni che benefici e ridurre il bacino di praticanti.

Chi vede di mal occhio il fatto che un proprio atleta/i svolga/no anche per brevi periodi altre attività collaterali ha spesso la sola ed unica paura di perdere il controllo su quell'atleta/i che andrà a fare un attività in cui spesso, per mancanza di formazione, deve delegare l'allenamento ad altri.

PS La mia tesi di laurea ha toccato anche questo tema, se interessato contattami.
 

mik19

Pedivella
17 Gennaio 2011
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mac
Roberto non perder tempo con altri o-o (skerzo è) pensa a me.
I miei dolori son prelevantemente sul vastomediale e vasto laterale e retto femorale , questi sono a mio avviso asti cavolo di Doms che qualsiasi allenamnto faccio piu o meno escono sempre ,e quelle rare volte che non li avverto veramente non ne riescono a capire il motivo ! cert poi con il msucolo che si scalda in molta parte non li avverto e l'allenaento va a buon fine....
Mentre dolori sul bicipide femorale quelli si potebbero essere di origine biomeccanica oltre probabilmente ad una o pi contratture che ho avute negli anni a mai sciolte ma quelle sono minori escono solo in un allenamnto molto intenso (gara o mtb rtimo gara) e spariscono poche ore dopo.
ovvimante la mia domanda e' come faccio ad "eliminarli" problema di allenamnti forse tropo intensi ??
leggevo potrebbe essere anche un problema di dieta ipoproteica, io seinceramnte non sono un fissato dell'aimentazione,al solito un po di bcca o whey prima o dopo uscita.
possibile che il problema lo risconrto solo io , o e' un problema diffuso.
in altre parole io piu che stanchezza nei giorni aseguire ho appunto questi dolori che nel giro di 24 36 ore in gran parte scompaiono.

Per il bicipite dome dici te magari si sei un pò alto o arretrato (può esser anche basso parecchio, ma non avresti la sensazione che i quadricipiti lavorino bene senon solo il laterale)
Vai di agilità e recupero attivo per 1 settimana.. off a chi non succedono ste cose almeno 1 volta nella stagione..
Non forzare per nulla per 1 sett sciolto 39 davanti e via agile alle 95/105 rmp cuore al 70% massimo ma quando trovi lo strappetto o roba simile.o-o
 

looping

Scalatore
7 Settembre 2007
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Tuscany
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in costruzione ...
compito del biomeccanico è mettermi in sella correttamente non indirizzarmi da nessuna parte!!
Se ho la scogliosi ho 1 arto più corto, ho lombaggia non mi serve il biomeccanico che mi dica di andare dall ortopedico o dal fisioterapista, quello so so da me, mi serve che mi metta in sella senza alcun dolore o nella maniera migliore, cioè che mi spieghi esempio questa è la tua posizione ideale ma con i tuoi problemi avrai dolore per X motivi, allora andiamo a correggerla in funzione delle tue "disfunzioni2 e dal li si trova un buon compromesso tra prestazione e comodità.
diversamente consiglio una brugola in tasca e andare a sensazione, ovvio, avendo come almeno base i dati statici presi con le misure antropometriche.

ti diro' ... il mio mi fa una testa come un cesto :mrgreen::mrgreen: ogni volta dicendo che devo andare da ... ( non ricordo esattamente il nome ) per controllare la rotazione del bacino e postura.Nonostante lui consideri la posizione in bici un compromesso corretto non gli piace del tutto come ci pedalo.
 

mik19

Pedivella
17 Gennaio 2011
314
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mac
ti diro' ... il mio mi fa una testa come un cesto :mrgreen::mrgreen: ogni volta dicendo che devo andare da ... ( non ricordo esattamente il nome ) per controllare la rotazione del bacino e postura.Nonostante lui consideri la posizione in bici un compromesso corretto non gli piace del tutto come ci pedalo.


siccome il corpo umano non è simmetrico e tuuti ma proprio tutti abbiamo delle piccole diseguaglianze che ci portano ad una scogliosi inevitavile anche solo piccolissima ma l abbiamo tutti, il bacino ruotato è una conseguenza di tale evento.
Mettere il nostro corpo a pedalare 10000km o più in un anno su di un mezzo simmetrico il nostro corpo si adegua all esercizio richiesto ed ecco che si accentuano tali eventi.
Non serve nessun (in caso di persona in buona salute prima di mettersi in sella) osteopata o roba simile, solo alcuni piccoli esercizi posturali, o il semplice camminare un pò..
Certo che se uno fa ufficio seduto, bici divano letto..
avrà sicuramente più risentimenti a parità di ""disfunzioni"" di uno che al posto di stare in ufficio si muove come la macchina umana è stata creata per fare.o-o
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
7.256
2.198
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Bici
n+1
siccome il corpo umano non è simmetrico e tuuti ma proprio tutti abbiamo delle piccole diseguaglianze che ci portano ad una scogliosi inevitavile anche solo piccolissima ma l abbiamo tutti, il bacino ruotato è una conseguenza di tale evento.
Mettere il nostro corpo a pedalare 10000km o più in un anno su di un mezzo simmetrico il nostro corpo si adegua all esercizio richiesto ed ecco che si accentuano tali eventi.
Non serve nessun (in caso di persona in buona salute prima di mettersi in sella) osteopata o roba simile, solo alcuni piccoli esercizi posturali, o il semplice camminare un pò..
Certo che se uno fa ufficio seduto, bici divano letto..
avrà sicuramente più risentimenti a parità di ""disfunzioni"" di uno che al posto di stare in ufficio si muove come la macchina umana è stata creata per fare.

Giusto il primo punto.
Sul grado di adattamento che il corpo (asimmetrico) dà come risposta ad un mezzo (simmetrico) la riposta non è uguale per tutti ma relativa alla funzionalità del soggetto (retrazioni, posture, flessibilità, mobilità).
Stretching ed esercizi per mantenere (o migliorare) la funzionalità sono spesso trascurate, specie in atleti con poco tempo a disposizione. invece sarebbero fondamentali non solo per una miglio resa sulla bicicletta (che coinvolge una minima % di ore) ma nella vita quotidiana.

Il semplice camminare non è sufficiente e le indicazioni generali sono sempre e solo generiche.

Es pratico: uno degli ultimi atleti che ho visto aveva un atteggiamento cifotico: ovviamente è stato messo in sella ma ho ANCHE spiegato e fatto eseguire alcuni esercizi per, quantomeno, mantener e se possibile ridurre il problema di scarsa funzionalità. Starà poi al soggetto aver recepito l'IMPORTANZA e la NECESSITA' di svolgere tali esercizi.
Il mal di schiena (e collo) che accusava era latente e acuito dalla posizione in sella, non viceversa.
 

mik19

Pedivella
17 Gennaio 2011
314
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mac
Giusto il primo punto.
Sul grado di adattamento che il corpo (asimmetrico) dà come risposta ad un mezzo (simmetrico) la riposta non è uguale per tutti ma relativa alla funzionalità del soggetto (retrazioni, posture, flessibilità, mobilità).
Stretching ed esercizi per mantenere (o migliorare) la funzionalità sono spesso trascurate, specie in atleti con poco tempo a disposizione. invece sarebbero fondamentali non solo per una miglio resa sulla bicicletta (che coinvolge una minima % di ore) ma nella vita quotidiana.

Il semplice camminare non è sufficiente e le indicazioni generali sono sempre e solo generiche.

Es pratico: uno degli ultimi atleti che ho visto aveva un atteggiamento cifotico: ovviamente è stato messo in sella ma ho ANCHE spiegato e fatto eseguire alcuni esercizi per, quantomeno, mantener e se possibile ridurre il problema di scarsa funzionalità. Starà poi al soggetto aver recepito l'IMPORTANZA e la NECESSITA' di svolgere tali esercizi.
Il mal di schiena (e collo) che accusava era latente e acuito dalla posizione in sella, non viceversa.

condivido appieno..o-o
 

RicziO

Apprendista Passista
5 Marzo 2009
883
55
54
Appennino Emiliano
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Canyon Ultimate CF SLX 9.0 SL 2014
Approfittiamo troppo poco di quest'importantissima discussione e a volte lasciamo andare anche di settimane...
Riprendo quindi io con una domanda riguardo al performance manager di Golden cheeetah.
In realtà la mia domanda è un pò articolata e riguarda in generale il quadro complessivo che tale strumento genera.
Ammettendo che tutti gli allenamenti vengano svolti con il misuratore di potenza, e che le ftp(o cp come gc chiama) siano sempre correttamente inserite, come ci si deve comportare con l'allenamento e il carico a lungo e breve termine in base agli output che tale grafico e dati annessi genera?
Ovvero si può dai dati STS e LTS e Stress Balance definire situazioni di eccessivo/insufficente( o sovrallenamento) carico?
Per esempio con il bikescore in rete ho trovato una tabella dove in base al bikescore dell'esercizio stimava i tempi (in ore) di recupero, riguardo però al pm ho trovato meno dati su come intrpretarlo al meglio, e visto che emette dei numeri, mi piacerebbe anche dare un senso a questi numeri.
So che sicuramente con due righe la risposta non può essere data, ma mi piacerebbe una interpretazione generale di tutti questi dati che il pm emette.
Già che ci sono metto in allegato il mio, non per avere valutazioni personalizzate su di esso:mrgreen:, ma per poter usare a livello generale, considerando che praticamente da un anno a questa parte ci sono registrati i dati di tutti i miei esercizi, al massimo ne avrò perso un paio ma non di più quindi ritengo sia un campione significativo.
Grazie.
 

Allegati

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Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
Ovvero si può dai dati STS e LTS e Stress Balance definire situazioni di eccessivo/insufficente( o sovrallenamento) carico?

Sovrallenamento non sempre, ma la progressione di carico si.
La teoria in sintesi ma estremamente completa è qui= http://home.trainingpeaks.com/articles/cycling/what-is-the-performance-management-chart.aspx con anche diverse casistiche. Oltre a questo ci sono casi singoli e la valutazione più importante= Quanto cresce settimanalmente il carico cronico.

Nel tuo caso specifico hai avuto una buona progressione di carico ma forse una fase troppo lunga oltre i 100 punti (limite per molti entro il quale è difficile incrementare sostanzialmente la performance e il livello acquisito senza incappare in stagnazione).
Stagnazione un pò marcata nel periodo a cavallo di aprile-maggio
 

Claudio1982

Gregario
10 Aprile 2010
610
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Cuneo
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Bici
CBT Astral Plus
Domanda: Ci stiamo avvicinando all'inverno! Dunque si andrà molto meno in bici! (Peccato) Dunque: cosa fare per tenersi in forma??

Gli scorsi anni facevo corsa e pesi sulle gambe in palestra! Dei consigli per fare queste attività al meglio? Vanno bene? Altre attività utili???
Ti ringrazio se vorrai rispondermi! :mrgreen:
 
S

stefano59

Guest
Bell'articolo Roberto; approvo molto la camminata in salita, che effettivamente, se fatta di buon passo, è davvero allenante sia per il fiato che per il tono muscolare delle gambe e non si rischiano infiammazioni tendinee come la corsa.
Tra l'altro amo molto di più camminare che correre.

Mmmm...Devo studiarmi un bel percorso invernale da fare a piedi.
 

valverde76

Novellino
20 Ottobre 2008
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Ciao. Quali sono i mezzi allenanti che ritieni più produttivi per allenare la forza muscolare, e con quali tempistiche li inserisci nel corso della preparazione? Ho letto nei tuoi messaggi che non ritieni utile la palestra e le SFR classiche (a cui preferisci dei lavori a rpm un po' più alte), posizione con cui concordo pienamente per esperienza personale. Con quali mezzi le sostituisci? Pensi che le partenze da fermo e simili siano utili per lo sviluppo della forza già nel periodo di preparazione generale? Insomma, come imposteresti un ciclo di allenamento mirato soprattutto a migliorare la forza muscolare?
P.S. Ritieni che delle SFR a 55-60 rpm, come mi pare di aver capito le imposti tu, possano essere svolte anche alternando posizione in sella e fuorisella, oppure pensi che le modalità di esecuzione classiche, seduti senza tirare di braccia, restino più produttive?
Grazie.
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
1) la forza in sè non è un fattore limitante la prestazione ciclismo (a meno di determinate e specifiche discipline: es km da fermo). La capacità di resistenza a carichi mediamente bassi (inferiori alla massa corporea dell'atleta stesso) per tempi prolungati in ambito aerobico o per tempi brevi e ripetuti (anche e spesso in ambito anaerobico) sono i 2 fattori limitanti.
La discriminante tre gli atleti, a parità di efficienza, non è la forza (massimale o esplosiva) che riescono ad esprimere ma la massima capacità di utilizzo dell'ossigeno.
2) le SFR classiche sono nate prima dell'avvento e delle possibilità di analisi di coppie torcenti applicate: si presupponeva che riducendo di molto la cadenza si potesse in qualche modo compensare con una maggior componente "forza". Ciò è solo parzialmente vero perchè l'applicazione di cadenze "fuori range" comporta anche un cambiamento sensibile dell'applicazione delle componenti di forza nella pedalata (es accentuando i punti morti). Il valore netto di forza finale può anche essere superiore. Il "come" però non è funzionale agli intervalli di pedalata usualmente applicati (a meno che qualcuno prediliga pedalare a 40-50 rpm).
Applicare cadenze sia pure basse (55-60 rpm) avvicina l'esercizio di forza ad un ambito più reale sia nella dinamica di pedalata che nel raggiungimento di forze di picco superiori. Più si diverge da questi valori (con cadenze eccessivamente basse) e più ci si allontana dalle esigenze specifiche della pedalata. Questi fattori ed elementi non sono valutabili neppure con un mis di potenza ma con un mis di forza e componenti di forza applicate.
3) la forza ha diverse sfaccettature e componenti: massimale, esplosiva, rapida, con componenti di resistenza alla forza.
Partenze da fermo, allunghi da seduti, partenze con lunghi rapporti, la combinazione di queste o altre situazioni sono esercizi specifici (perchè svolti sul mezzo) utili a sviluppare potenza neuromuscolare. Spesso qui si legge di forza e di "farsi la gamba" con concetti da palestra di 30 anni fa (ad essere gentili): come se il muscolo fosse un compartimento stagno isolato dal resto...senza controllo nervoso (coordinazione, reclutamento). Con lavori in tal senso non si hanno miglioramenti diretti nel gesto specifico. Se volete avere masse toniche MA poco specifiche (e/o funzionali all'attività ciclismo) esistono svariati esercizi da fare.. e che molti continuano, imperterriti, a consigliare e far svolgere.
4) l'impostazione del carico è soggettiva, non posso darti quindi una definizione generica su densità e mezzi allenanti, sicuramente userei quelli del punto 3, se necessario anche altri ma aspecifici, senza escludere anche esercizi con macchine e se il soggetto non ha problemi articolari anche applicando sessioni di pliometria (piccola).
5) non c'è alcuna dimostrazione scientifica che le SFR a bassa cadenza siano, come definisci "più produttive" da seduti: quella è solo una necessità per non accentuare carichi (già presenti a livello articolare, vd ginocchio) anche al tratto lombare
 
Stato
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