Voglio raccontare la mia storia affinché sia utile a tutti i ciclisti che dovessero vivere disavventure simile alla mia.
Nel settembre 2010, ad appena 5 mesi dallacquisto, la mia Bianchi 928 C2C necessita di essere sostituita per delle crepe,dopo che già la mia prima C2C del 2008 aveva dovuto essere cambiata per il medesimo difetto. Dietro richiesta della Bianchi di 500 euro, compro una Infinito (il modello Centostrade alu-carbon che era subentrato al 928 è di caratteristiche inferiori, non pari alla 928).
Dopo solo un anno, nel settembre 2011, ancora per delle crepe intorno al movimento centrale e sui foderi orizzontali, richiede la sostituzione pure lInfinito; il nuovo telaio (siamo a 3) spedito dalla Bianchi arriva, però, con degli evidenti difetti di verniciatura, tali che non lo porto neanche a casa, lo lascio direttamente al negoziante nella scatola. Nellattesa dellennesimo cambio, il 4° in 3 anni, per scrupolo di documentazione ripercorro tutte le fasi delle biciclette precedentemente avute e sostituite, e mi accorgo che il sovraprezzo di 500 euro da me pagato un anno prima, non corrisponde alle differenze dichiarate nel listino ufficiale. Difatti un telaio C2C del 2008 costava 1500 euro, lInfinito, nel 2010, quando io lho comprato, invece costava 1790 euro.
Chiedo spiegazioni al negoziante che si era occupato della transazione, e mi dice che consulterà la Bianchi, ma che, dopo un anno, sarà difficile ottenere una risposta, e cerca di giustificarsi parlandomi di percentuali di guadagno che cambiano nei casi di sostituzioni rispetto alla vendita diretta. La Bianchi, ovviamente, non si prende alcuna responsabilità, interloquisco direttamente anche col signor Leonardi, che blatera qualcosa a proposito di fatture commerciali non più reperibili, senza darmi alcuna spiegazione sul perché io abbia pagato un sovraprezzo maggiore di 200 euro rispetto alla differenza di listino dei due telai, e rifiuta ogni tipo di accordo per un eventuale rimborso.
Consulto lAssoconsumatori, e mi rispondono che il comportamento della Bianchi, e del negoziante, è stato assolutamente scorretto, in particolar modo perché la legge prevede, per le questioni allinterno del periodo di garanzia, che il consumatore abbia diritto alla sostituzione del prodotto senza nessun sovrapprezzo, e se ciò non è possibile, alla restituzione della somma pagata. La mia ingenuità, mi dicono, è stata quella di aver accettato la proposta iniziale della Bianchi e del negoziante, dunque di aver acconsentito di procedere alle loro condizioni.
Conclusioni: ho cambiato marca, ho venduto il nuovo Infinito arrivato in sostituzione, (il 5° telaio in 3 anni!), di Bianchi non comprerò più neanche una borraccia, e il negoziante-complice che si è pappato i soldi in modo truffaldino (ovvero Cicli Franchi di Roma) non mi vedrà più neanche per prendere una camera daria.
Ai membri del forum ribadisco: se avete disavventure durante un periodo di garanzia, non date un soldo a chi vi chiede di pagare per fantomatiche sostituzioni del telaio (e di qualsiasi altro oggetto), se il componente che avevate voi è andato fuori produzione, lazienda deve sostituirvelo con uno di pari valore o superiore, mai inferiore, altrimenti deve rimborsarvi la spesa dacquisto. E nel dubbio, affidatevi sempre a un garante, non fidatevi né di negozianti, né delle case produttrici, come ho fatto stupidamente io.
Maurizio B.
Nel settembre 2010, ad appena 5 mesi dallacquisto, la mia Bianchi 928 C2C necessita di essere sostituita per delle crepe,dopo che già la mia prima C2C del 2008 aveva dovuto essere cambiata per il medesimo difetto. Dietro richiesta della Bianchi di 500 euro, compro una Infinito (il modello Centostrade alu-carbon che era subentrato al 928 è di caratteristiche inferiori, non pari alla 928).
Dopo solo un anno, nel settembre 2011, ancora per delle crepe intorno al movimento centrale e sui foderi orizzontali, richiede la sostituzione pure lInfinito; il nuovo telaio (siamo a 3) spedito dalla Bianchi arriva, però, con degli evidenti difetti di verniciatura, tali che non lo porto neanche a casa, lo lascio direttamente al negoziante nella scatola. Nellattesa dellennesimo cambio, il 4° in 3 anni, per scrupolo di documentazione ripercorro tutte le fasi delle biciclette precedentemente avute e sostituite, e mi accorgo che il sovraprezzo di 500 euro da me pagato un anno prima, non corrisponde alle differenze dichiarate nel listino ufficiale. Difatti un telaio C2C del 2008 costava 1500 euro, lInfinito, nel 2010, quando io lho comprato, invece costava 1790 euro.
Chiedo spiegazioni al negoziante che si era occupato della transazione, e mi dice che consulterà la Bianchi, ma che, dopo un anno, sarà difficile ottenere una risposta, e cerca di giustificarsi parlandomi di percentuali di guadagno che cambiano nei casi di sostituzioni rispetto alla vendita diretta. La Bianchi, ovviamente, non si prende alcuna responsabilità, interloquisco direttamente anche col signor Leonardi, che blatera qualcosa a proposito di fatture commerciali non più reperibili, senza darmi alcuna spiegazione sul perché io abbia pagato un sovraprezzo maggiore di 200 euro rispetto alla differenza di listino dei due telai, e rifiuta ogni tipo di accordo per un eventuale rimborso.
Consulto lAssoconsumatori, e mi rispondono che il comportamento della Bianchi, e del negoziante, è stato assolutamente scorretto, in particolar modo perché la legge prevede, per le questioni allinterno del periodo di garanzia, che il consumatore abbia diritto alla sostituzione del prodotto senza nessun sovrapprezzo, e se ciò non è possibile, alla restituzione della somma pagata. La mia ingenuità, mi dicono, è stata quella di aver accettato la proposta iniziale della Bianchi e del negoziante, dunque di aver acconsentito di procedere alle loro condizioni.
Conclusioni: ho cambiato marca, ho venduto il nuovo Infinito arrivato in sostituzione, (il 5° telaio in 3 anni!), di Bianchi non comprerò più neanche una borraccia, e il negoziante-complice che si è pappato i soldi in modo truffaldino (ovvero Cicli Franchi di Roma) non mi vedrà più neanche per prendere una camera daria.
Ai membri del forum ribadisco: se avete disavventure durante un periodo di garanzia, non date un soldo a chi vi chiede di pagare per fantomatiche sostituzioni del telaio (e di qualsiasi altro oggetto), se il componente che avevate voi è andato fuori produzione, lazienda deve sostituirvelo con uno di pari valore o superiore, mai inferiore, altrimenti deve rimborsarvi la spesa dacquisto. E nel dubbio, affidatevi sempre a un garante, non fidatevi né di negozianti, né delle case produttrici, come ho fatto stupidamente io.
Maurizio B.