gattonero
Princeps Mechanicorum
- 2 Agosto 2004
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- Bici
- Cinelli Supercorsa,MysticRats,HotRats,SoftMachine,Proxima ¦Scapin Blato¦Condor W.S.¦Brompton¦Peugeot
.... a fine 2005 è entrato in vigore il c.d. codice del consumo (d.lgs. 206/2005).
....
Il rivenditore può infatti avvalersi della tutela di cui all'art. 131 che gli riconosce il diritto di regresso nei confronti del distributore / produttore: "il venditore finale, quando (chi stabilisce "quando"?) e' responsabile nei confronti del consumatore a causa di un difetto di conformita' imputabile ad un'azione o ad un'omissione del produttore, di un precedente venditore della medesima catena contrattuale distributiva o di qualsiasi altro intermediario, ha diritto di regresso, salvo patto contrario o rinuncia (per "patto di rinuncia" cosa si intende, e sopratutto é messo per iscritto nel contratto, o nella fattura, o nelle condizioni di vendita del grossista?), nei confronti del soggetto o dei soggetti responsabili facenti parte della suddetta catena distributiva".
Se il rivenditore vuole tenersi buono sia il produttore che il cliente, e rimetterci, è una sua scelta. Del resto la legge gli riconosce il diritto di rinuncia. Di certo il consumatore non deve pagare nulla. La soluzione ideale è che il venditore si accordi col produttore PRIMA di effettuare qualsiasi spesa, per evitare discussioni future (andare a mezzo avvocati è una disgrazia, ve lo dico da abilitato all'esercizio della professione forense).
Ciò non toglie che in prima battuta il venditore paga tutto (materiali, spedizione, trasporto, spese per la perizia se necessaria, manodopera ecc) e, se vuole, può rivalersi in un secondo momento sul produttore. si, ottima idea per incentivare le piccole imprese: oltre alla crisi, facciamogli pure metter i soldi in anticipo...
In rosso e corsivo il mio commento.
Che beninteso, non vuole essere di parte né contro il cliente. D'altronde chi legge i miei interventi, sa bene quale sia la mia posizione su questo punto.
Peró non facciamone una presa per i fondelli, che l'ultimo anello della catena prima del consumatore, debba diventare il capro espiatorio.
E questo a me sa tanto di disorganizzazione a monte di tutto.
Nella fattispecie, a mandare una foto, controllare e rispondere ci vogliono meno di 12 ore, un tempo decisamente ragionevole in cui ogni cliente di beni ciclistici puó aspettare. A meno, ovviamente, di gare o manifestazioni importanti, in cui un buon rivenditore puó prestare un bene sostitutivo a titolo di cortesia.
Se poi il bene debba viaggiare per ssere periziato, il trasporto non é un costo esagerato né lo diviene la manodopera, ma sia chiaro che la legge deve tutelare il rivenditore che al momento sta parando il quletto al produttore... e se il primo (il rivenditore) si puó ritrovare ad aver subito delle spese e/o perdite di profitto, allora diventa una situazione tipo "oltre al danno ci aggiungiamo la beffa"?
In questo caso specifico, dovrebbe essre molto chiaro, un telaio arriva +- in qualsiasi parte del mondo in meno di 4gg, se lo si vuole fare arrivare.
Da lí, una azienda che sia ben organizzata, impiega per periziare, dare un verdetto, comunicare al venditore/cliente, preparare il telaio sostitutivo, imballare e spedire; non piú di una giornata lavorativa nella maggior parte dei casi. Si arriva ad un massimo di 12gg includendo i festivi.
Se i patti sono chiari, ed un telaio sostitutivo lo si ha in negozio, la cosa si fa nel giro di 48 ore; altrimenti si aspetta che arrivi il nuovo telaio.
Ma ripeto, l'importante é che vi sia comunicazione costante di ció che accade