Condivido, però non puoi negare che in "atleti" come Gianandrea c'è una forma mentale nell'affrontare l'attività sportiva che è più orientata al metodo scientifico-sportivo, che alla connotazione amatoriale che si vuole dare ad un ciclismo fatto di persone"normali". Ora che la loro passione sia la stessa di chi come me fà 2000km all'anno, per i motivi descritti da tutti, e va rispettata (anche se non ammirata...) non c'è dubbio, come non c'è dubbio che ne traggano benessere e felicità, ma certo una persona che si allena tutti i santi giorni, che fà 50 gare all'anno, che ha un preparatore medico e nutrizionista, che usa tutti i metodi scientifici a disposizione, non rispecchia lo stereotipo di ciclista amatoriale, o se si vuole " della domenica"! Però è anche vero che non si può intervistare uno come me che facendo 200km all'anno e 3/4 gf non avrebbe davvero nulla di interessante da dire!!
Ma non è vero. Ho intervistato anche gente che ne fa 3000 l'anno.
Come ho scritto un articolo su uno che ne faceva 50.000.
Il mondo è bello perché vario.
Che poi gazario non sia il ciclista "della domenica" mi pare ovvio.
L'ho presentato apposta come amatore "evoluto" proprio perché è uno di quelli che utilizza tutto l'amabaradan disponibile all'amatore di oggi: powermeter, preparatori, nutrizionisti, etc...
Roba che 20 anni fa si sognavano anche i pro. Ma anche questo è il ciclismo amatoriale oggi. E tutti questi strumenti e metodi fanno evolvere sempre di più gli amatori (molto più che non i mezzi meccanici).
Quello che non capisco è il voler de-finire in modo univoco non solo cosa sia il ciclismo amatoriale, ma persino cosa debba essere. Ovvero le eterne beghe sulle Gf.
A mio avviso polemiche inutili, dato che se tutti facessero 5000km l'anno tutti avrebbero da recriminare su quello che ne fa 5001. Perché è un pro mancato, perché non ha famiglia, non ha una ceppa da fare, etc...
Queste interviste dovrebbero servire a mettere in evidenza e far conoscere diverse realtà personali. Fine. Da cui uno se vuole può imparare qualcosa dagli altri, o tirar dritto per la sua strada. Come nel topic sui massimi kilometri fatti.
Dove c'è gente che mai avrebbe pensato si potessero fare certi kilometraggi.
Quello che mi stupisce sono sempre le reazioni negative di fronte a quello che non si conosce. Criticandolo subito e giudicandolo negativamente. In particolare in ambiti competitivi (che in questo forum hanno toni esasperati anche solo per parlare di tacchette).