http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2007/12/07/CS5PO_CS501.html
Valori anomali e un flebo sembrano essere la nuova materia del contendere. Ieri Danilo si è presentato di nuovo davanti a Torri.
La procura antidoping del Coni avrebbe contestato a Danilo Di Luca di essersi sottoposto a una flebo (di acqua o fisiologica) nel tempo intercorso tra il controllo antidoping della tappa Zoncolan dello scorso Giro d’Italia e il controllo a sorpresa a cui la procura ha sottoposto il vincitore della corsa rosa 2007 la sera stessa dello Zoncolan. E’ stato lo stesso corridore a spiegare l’esito della convocazione di ieri al Foro Italico, derivata dai risultati “anomali” cioé bassi, dei valori ormonali risultati dalle analisi dello Zoncolan.
Di Luca era un buon cacciatore di classiche; poi, visto che in Italia viene considerato solo il Giro (non da noi appassionati, ma dall'italiano medio) si è messo in testa di provarci a vincerlo.
Un primo tentativo andato a male nel 2005 (Giro famoso per la tappa del Col delle Finestre); poi la ricerca della scialappa perfetta ed ecco il magnifico 2007 di Di Luca: Giro, ma prima Liegi e podi nelle altre due classiche delle Ardenne.
Qualche sospetto, tre mesi di squalifichina (tutto sommato poca roba) niente Mondiale, addio classifica ProTour (puoi capire...), un anno di stand-by (in cui sale alla ribalta una scialappa ancora più vincente...) e nel 2009 altro assalto alla diligenza: peccato stavolta aver incontrato uno più forte (o più scialappato?!) e soprattutto esser stato pizzicato con le mani nella marmellata.
Ora, a questo punto della storia il ciclismo dovrebbe dire adieu ad un personaggio del genere.
E invece no, ritorna (tra l'altro in una squadra leggermente chiaccherata), poi il secondo anno imbrocca anche un paio di vittorie ed eccoci a qualche settimana fa: EPO prima di cominciare un Giro, a cui arriva dopo 4 mesi senza squadra e con sole due gare nelle gambe (corse pure all'attacco...).
Nel caso di Di Luca c'è stata ingordigia, perchè se restava buon cacciatore di tappe (come molti altri italiani e non) probabilmente non l'avrebbero mai pizzicato e avrebbe continuato a vivacchiare (leggi, scialappa il minimo indispensabile... che a quanto pare usano tutti o quasi...).
Mi vengono in mente tanti altri nomi, non so.. un Cancellara che si diceva qualche anno fa che prima o poi avrebbe puntato ai grandi giri; o un Cunego che vince di botto all'inizio giri e classiche, poi sembra inceppato; un Bettini che nel 98 (a 24 anni) arrivò 7° al giro, ma poi lasciò perdere quella strada e si dedico alle classiche, ecc...