Sposando questa filosofia io e [MENTION=3620]Beppe[/MENTION] 1977 abbiamo affrontato il corto che non è certo durissimo ma comunque supera i 2.000 mt di dislivello con 63 km a cui va aggiunta la discesa a Bormio.
Arriviamo con calma alla griglia (il corto partiva 30 min dopo) e ci posizioniamo abbastanza in coda al gruppo per evitare di essere investiti dagli scalmanati. Il primo tratto è in discesa, si fanno buone velocità ma noi andiamo con calma, facciamo qualche foto, evitiamo problemi. Anche andando prudenti le velocità sono alte e c'è molta gente. Per chi come noi non è abituato basta una minima distrazione e ti puoi far male. Sarà perchè siamo partiti indietro, sarà perchè forse il corto è meno competitivo, ma la partenza della Carpaneto a me era sembrata molto più concitata.
Arrivati a Sondalo il percorso del corto fa inversione e ti butta su uno strappetto di un paio di km molto ripido che dopo una discesa lunga si fa sentire. Sarà per effetto dell'entusiasmo ma sullo strappo le gambe rispondono bene e superiamo parecchia gente.
Scesi da questa salita iniziamo il ritorno a Bormio, falsopiano in salita alternato a tratti un po' più ripidi ma tutto molto pedalabile. Anche qui recuperiamo parecchie posizioni cercando di andare però sempre di conserva.
Una fermata per ripristino del livello dei liquidi, uno sbaglio di strada (azz era pure un tratto in salita) ed una al ristoro di Bormio e poi siamo pronti per lo Stelvio.
I primi 40km della corsa sono un bel riscaldamento e arrivo alla base dello Stelvio con molte forze in corpo. Vado su sempre tra medio e soglia e mi godo il panorama. Sono un po' raffreddato e ho qualche difficoltà a respirare ma per tutta la salita le gambe continuano a girare decentemente. C'è caldo ma è sopportabile.
Dopio 2 terzi di salita c'è l'unico ristoro, mi fermo, mangio qualcosa e soprattutto bevo perchè a quel punto la borraccia è vuota e comincio ad avere sete.
L'altezza devo dire che non l'ho sentita, almeno a livello di fiato. Negli ultimi 4km, forse i più duri, avevo le gambe un po' stanche e più di tanto non riuscivo comunque a spingere.
Alla fine chiudo con 3h 37min (3h e 30 in movimento) facendo lo Stelvio in circa 1.58 netti (2h con la pausa al ristoro). Devo dire che essendo la prima grande salita che ho fatto (@CHIAPPA il Ghisallo è una grande salita?) mi sono gestito abbastanza bene. Se dovessi rifarla mangerei di più nella prima parte evitando la fermata al ristoro che secondo me è posizionato troppo in alto.
Anche l'arrivo è stato molto bello. C'era tanta gente ad incitare e c'era anche Pietro
Santini (credo fosse lui) che ringraziava personalmente uno ad uno tutti i partecipanti, stringendo la mano e regalando un cappellino. Sarò un inguaribile romantico ma è un gesto che a me ha fatto piacere. Qualche foto di rito, dopo poco mi raggiunge Beppe, ci cambiamo nel tendone allestito in cima e giù di nuovo.
La discesa è molto bella, si può godere di più il paesaggio e fermarsi a fare foto. C'è solo da stare attenti perchè si incrocia molta gente che sale che occupa tutta la strada e non si aspetta persone in discesa.
Alla fine siamo arrivati 166esimo e 175esimo, 22esimo e 24esimo della nostra categoria. Tenendo conto dell spirito con cui l'abbiamo fatta non è nemmeno così male.
Non ho una grande esperienza di gran fondo ma è stato veramente un week end fantastico. Ogni cosa organizzata molto bene, tutti molto gentili, ambiente bellissimo. Abbiamo anche portato con le rispettive famiglie e passato il sabato assieme. Dopo un sabato freddo e piovoso abbiamo avuto poi la sorpresa di una giornata fantastica, cosa chiedere di più?
Ah la sconfitta della Juve in Champions!