Infatti ora è un tutti contro tutti, pochissime squadre organizzate, la maggiorparte hanno corridori veloci e provano a fare la volata senza treno. Ma non si possono definire queste tappe come tappe per velocisti.Dove sono tutti questi treni? O dove erano? quelli così bene organizzati sono grasso che cola 1 o 2. Da come la descrivi sembra una battagia tutti contro tutti.
Per avere il treno come dici tu ci vuole:
Squadre che non hanno uomini di classifica;
Squadra che ha il velocista fortissimo;
Squadra che ha soldi da spendere per corridori molto veloci da immolarsi per quello fortissimo.
Squadra molto ben organizzata che sceglie ultimo uomo, penultimo uomodo ecc.
Quante sono le squadre di questo genere col treno? Non squadre con 1/2 uomini che pilotano il loro velocista. Che almeno il velocista se la sappia cavare da solo (alla Sagàn per capirci). Manco quello?
D'altra parte non c'è scritto da nessuna parte che se una tappa è per velocisti, allora tutte le squadre devono provare a vincerla. Nell'articolo si parla di Cipollini, Petacchi, ma anche tanti altri da Zabel a Abdou prima ancora, quando si arrivava in quegli sprint, i veri contendenti erano ben pochi, perché di squadre organizzate per quel tipo di sprint erano ben poche.
Del resto anche le squadre con un corridore di classifica che punta alla vittoria sono ben poche.
Un ciclismo che premia più tipologie di corridori è un ciclismo migliore, senza dubbio. Ed è un ciclismo che si autopromuove.