Non è detto che sia una conferma, lo strumento ti dice i parametri reali del tuo stato fisiologico, e potrebbe confermare o smentire ciò che avverti a livello percettivo.
Con la sola potenza non potrai mai dire, in tempo reale e in modo sufficientemente preciso, come quel numero è generato fisiologicamente (se e come stai compensando rispetto alla situazione di riferimento). Per questo sono necessarie altre informazioni rispetto alla potenza (e motivo per cui la potenza non dice tutto).
Quello fa parte dell'utilizzo non dell'informazione. Se un sistema (umano o automatico non fa differenza) riceve un'informazione e poi la usa male, non significa che l'informazione era inutile, significa che non è stato in grado di usarla bene.
Ma non è possibile evitare che la lettura dell'informazione sia parte integrante della sua presa di coscienza, e a quel punto potresti già aver attivato un comportamento non utile (peraltro se si potesse isolare solo quell'aspetto). Non è automatico.
Esatto, quindi lo strumento aggiunge utilità, non la toglie e nemmeno la lascia inalterata, rispetto alla condizione di assenza.
Come detto prima non è automatico che aggiunga utilità nel senso di migliore utilizzo delle informazioni disponibili.
Per conoscere lo svolgimento e quindi l'effetto che ha sull'esito il sistema deve lavorare in "closed loop", ma ormai di modelli di regolazione in ciclo chiuso ce ne sono diversi.
Non c'è abbastanza trippa per gatti (alias business) in questo settore, altrimenti implementare un modellino basato su Rete di Petri, schema neurale, retroazionato in ciclo chiuso con possibilità di minimizzare l'errore non sarebbe nemmeno da fantascienza, normale amministrazione in altri settori.
E non si tratta di simulazioni, le simulazioni sono una cosa, le regolazioni sono ben altra cosa. Le regolazioni come ingresso prendono l'errore, calcolato come differenza tra lo stato attuale e quello desiderato.
Davo per scontato che per avere un sistema utilizzabile nel modo che descrivi bisognerebbe avere a disposizione i dati istantanei e validati di tutti (ferme restando le limitazioni della rappresentazione fisiologica). In quel caso sarei d'accordo con te. Non so se le squadre abbiano mai pensato di scambiarsi queste informazioni per implementare il proprio sistema di regolazione/gestione (tecnicamente potrebbe essere interessante, eh. Quando è nato Velon è la prima cosa a cui ho pensato). E non so se chi ritiene che il PM sia significativo per lo svolgimento della gara veda di buon occhio un sistema del genere :)
Di sicuro anche loro pensavano che fosse utile
Mai detto il contrario. Fondamentale in ottica raccolta dati, definizione richieste di gara, individuazione fattori limitanti, correzione interventi futuri. Ma in ambito gestione di una gara di professionisti è solo una delle tante informazioni di cui si può tenere conto, non la più rilevante :)
Questo scambio tra te e all_i_need è un classico caso di errata "calibrazione" comunicativa, perché state discutendo come se aveste opinioni contrarie sull'utilità o meno dei PM, quindi in realtà nessuno dei due è un detrattore. Anzi!
Condordo.
E probabilmente stiamo diventando anche un po' noiosi e ripetitivi
Più andiamo avanti col discorso più sembrano essere sfumature.
Quindi, in termini pratici sullo svolgimento della gara, per definizione poco rilevanti :)