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A me sembra logico che bici e sport all'aperto siano vietate, perché poi scatterebbe il: perché se loro possono uscire in bici, io non posso andare a farmi una passeggiata in piazza/parco/giardino/via del centro/mettetetecosavolete? E tutto questo in un paese dove il rispetto della legge non è proprio la caratteristica principale, causerebbe, secondo me, il caos nel giro di una settimana.
Mi spiace ma non sono per nulla d'accordo sulla affermazione evidenziata.
Se si vieta una certa attivita' (tra l'altro lesiva della liberta' personale che e' uno dei principi sacrosanti della nostra Costituzione) lo si deve fare dopo aver ponderato a dovere pro e contro di tale scelta.
Non esiste che si prenda una decisione inutilmente restrittiva, perche' altrimenti se si lasciasse libera la gente chiedendo solo il distanziamento sociale, molti non lo rispetterebbero. Questo modus operandi e' un'implicita (grave) ammissione di incapacita' di far rispettare la legge.
In un paese veramente civile, si fanno leggi equilibrate, utili e sensate e poi si fanno rispettare, sanzionando a dovere i trasgressori.
Adottare un'estrema ratio come si e' fatto, mettendo ai domiciliari un'intera nazione, indica quale considerazione abbiano i nostri governanti di noi cittadini. Significa implicitamente tacciare tutti di irresponsabili!
E poi anche il fatto che NON SIA GIUSTO che lo possano fare piu' facilmente chi abita nei paesini di montagna o di campagna, rispetto a quelli che risiedono in citta' e' una logica da bambino capriccioso.
Certo che ci sarebbe chi potrebbe uscire piu' facilmente mantenendo il distanziamento sociale (montanari e campagnoli) rispetto ad altri (cittadini).
Ma sarebbe come lamentarsi se chi abita in citta' si deve respirare aria piu' inquinata rispetto ai campagnoli e montanari che invece possono meglio ossigenarsi i polmoni.
E' come se ritenessimo ingiusto che uno di motagna possa farsi la camminata nel bosco perche' uno di citta' non puo'!
E' come se chi abita nel paesino di montagna si lamentasse e dicesse che NON E' GIUSTO che uno di citta' vada a teatro, perche' lui non puo' in quanto il teatro nel paesello non c'e'!
Lo capisci che queste sono "logiche perverse" da bambino capriccioso!
Lo sappiamo tutti che ogni luogo di residenza ha i suoi vantaggi e svantaggi!
Io vorrei vivere in un paese dove non si fanno leggi di pancia, ma di cervello!
Eppure in questo caso sarebbe tanto semplice: si fa una legge che consente a chiunque di uscire, mantenendo pero' rigorosamente il distanziamento sociale.. in certi posti non sara' possibile? Pazienza, vorra' dire che li non si esce, o si esce in orari di minore probabile affollamento, punto!
Ma bloccare in casa anche quelli che potrebbero uscire in sicurezza (cioe' la maggioranza degli italiani) lo trovo assurdo e dannoso (deletereo per la salute fisica e psichica delle persone).