Ciao a tutti, vi volevo rendere partecipi di un'altra mia considerazione. Come ho scritto in un precedente post la scorsa settimana all'interno di questo thread, sono un giovane docente universitario di Statistica Medica ed Epidemiologia di un'università lombarda del Nord Italia, sita in una delle province più colpite dall'epidemia. Preferisco non citarla, sarei facilmente identificabile.
Detto questo, credo che sia ovvio per chiunque pensare che un docente/ricercatore di Statistica medica ed Epidemiologia (quindi sottolineo un dipendente statale) fosse in prima linea in Italia per partecipare in qualità di esperto della materia, dando il contributo a quanto sta succedendo, spaziando dalla raccolta dati, alle analisi statistiche sui casi, proiezioni etc.. fino ad arrivare alla partecipazione agli aspetti decisionali.
E invece, qua arriva il bello, tranne qualche sparuto caso, nessuno, ripeto nessuno, ha coinvolto e dato ascolto, a livello locale e nazionale, agli statistici medici.
A livello locale (provinciale), ci è stato categoricamente negato (e a malo modo) di aver accesso ai dati del contagio, perché a detta dell'"Azienda Socio Sanitaria Territoriale" (ASST) ci sono già persone che si occupano di questo. Ma la domanda che sorge spontanea è: chi più di un docente universitario di Statistica Medica possiede le competenze necessarie su certi aspetti? Di fatto, nessuno. Ma andiamo a vedere chi si occupa di statistica in questi contesti: direttori ASST, medici stessi, qualche tecnico che "figura" (si spaccia) come statistico nelle ASST, tutta gente che notoriamente di statistica medica ne sa poco o nulla, ma che in un niente si trova ad essere l'esperto di turno, i tuttologi di oggi.
Passiamo a livello nazionale. Le due società che rappresentano gli accademici italiani di statistica medica ed epidemiologia, con un'azione congiunta, hanno scritto all'Istituto Superiore di Sanità (ISS) per far sentire la propria voce e proporre un contributo. Risposte: (ovvio) zero!!!!!!
Di fatto viene impedito l'accesso ai dati (i dati con la D maiuscola), soprattutto di mortalità (cause etc..), limitando la libera ricerca scientifica, il motore del paese (sancito art 9 costituzione).
Ovvio poi che, come qualcuno sopra ha postato, taluni esperti di diverse figure creano canali YouTube e altri mezzi di comunicazione per fare arrivare la propria voce e la propria opinione. Perché purtroppo oggi non si ascoltano tutte le campane di esperti, al di là di quella autorevole e rispettabile dell'ISS (organo del ministero della salute di nomina politica) e di quelle di pochi eletti.
Buona Pasqua a tutti,
augurandoci tutti insieme, e il prima possible, che le nostre bici torneranno in strada..