l'agilità è veramente necessaria?

VADABRUT

Ammiraglia
7 Aprile 2006
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Bici
Tecnotrat
Dipende, ho scoperto sulle mie gambe che quando sono a tutta. E quando dico a tutta intendo: in doppia fila in gara con la bava alla bocca e ho dimenticato il mio nome e dove sono da almeno 10 minuti. Ecco quando capita cosi' l'unico modo per cercare di sopravvivere è buttare giù un dente (o due) quando sono a ruota. Cosi' per un attimo si ha la sensazione di mollarci un pochino.
Ovviamente sto parlando di quando si è totalmente fuori da ogni range di soglia, sogliettina, sogliolona.

L'esatto opposto (un dente in più stando a ruota) se invece sto ancora benone e mi ricordo almeno dove ho parcheggiato la macchina.
:smile::smile:AHAHAHAHAH quoto ! però sembra di respirare buttando giù un dente e invece ci si ammazza o-o
 

AleGiant

Apprendista Scalatore
11 Gennaio 2005
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Savona
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io sono una sega e non faccio gare
pero, da quando frequento il forum ho imparato tante cose: 1 su tutte che andare agili mi ha portato a migliorarmi e cioè:
a) in pianura, la velocità di crociera è aumentata di 2-3 km/h (prima 27-28 km/h, ora 30-31 km/h) quando vado da solo e quando sono in gruppo riesco a tenere abbastanza bene fino a 35-36.
b) la mia cadenza ideale è attorno alle 90-92 rpm (in pianura) e riesco a spingere fino a 110 per un paio di km

c) in salite corte 5-6% ( tipo 1km ) sto imparando a fare "RITMO" come consiglia il buon Emanuele (ma comunque è sempre dura)

d) andando agile, al rientro dai miei giri non ho mai male alle gambe, magari sono un po stanco nel primo pomeriggio ma dopo poco mi riprendo e son subito "fresco"

e) contro: perdo un po di potenza in salite dure, dovrei fare esercizi appositi x potenziarmi, ma li farò piu avanti, ora mi diverto su e giu per l'Aurelia

conclusione: secondo me l agilità aiuta! magari però è meglio non esagerare con gli rpm
 

just

Apprendista Passista
5 Settembre 2005
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vabbè che sono una pippa...:-( ma io faccio esattamente il contrario
dietro tengo un rapporto piu' duro cosi' riposo un po' il cuore quelle rare volte che vado davanti tengo agile altrimenti velocita'noon ne viene mica fuori:wacko:

straquoto!!!! faccio lo stesso anch'io..... e, poichè son scarso scarso, mi chiedo: che sia la tattica delle pippe? :mrgreen:
è evidente che se si va' con un gruppetto che tiene un'andatura per me sostenuta... quello di mettersi a ruota e scendere di qualche dente per 'tirare il fiato' non è una tattica ma ... una necessità!!!! :)
non cè altro modo per abbassare le frequenze cardiache.... evitando però, usando un rapporto troppo duro, di stancare troppo le gambe.
In allenamento, concordo, l'agilità è basilare.... ossia.... imparare a pedalare con frequenze intorno alle 100 rpm. Serve per allenare e migliorare le capacità cardiovascolari.
E' chiaro che per un ragazzo di 20 anni questo lavoro sarà più semplice rispetto a NOI 40enni
Spero che almeno i 'coevi' siano concordi :)
 

JackSawyer

Pedivella
21 Dicembre 2006
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qualcuno delle edizioni elika sepre le stesse cose fritte e rifritte

Se non hai problemi con l'inglese puoi andare su dei classici come "Serious cycling" di Burke e/o "The cyclist's training bible" di Friel.
Li ho presi da qualche settimana ed ho iniziato a leggere il primo: forse nulla di nuovo per dei veterani della bici ma semplice,coinciso (fino ad un certo punto...260 e passa pagine),bello.
Ho letto un paio di volte il libro di Sassi e posso dire che è un ottimo libro (essenzialmente per quanto riguarda l'allenamento parla dei vari concetti di soglia,Sfr e sovrallenamento) ma si poteva riassumere in una cinquantina di pagine perchè il resto riguarda i problemi del ciclismo professionistico.
 

FABIANO

Apprendista Cronoman
30 Giugno 2006
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Nave (bs)
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Riguardo all'agilità anche io a volte mi pongo dei dubbi..Cmq sò che da quando ho iniziato a fare allenamenti di potenzialmento sento di poter spingere rapporti un pò oiù duri che cmq nn vanno al di sotto delle 80rpm in salita per me...
Prima ero rigorosamente a 90 rpm(in salita)e finivo le gare crosscountry a 175 bpm medi.
Ora sto un pò più sotto di cadenza e anche di cuore sto più basso ma nn riesco a sfruttare quei 2-4 bpm risparmiati, cioè finisco le gare a 172 bpm medi, in pratica mi si abbassano i battiti ma nn riesco a sfruttarli tutti come prima che andando straagile andavano su che era una meraviglia...Le prestazioni sono simili, quest'anno col polar 725 registrerò le gare e magari potro rendermi meglio conto.Con il misuratore di potenza tutto viene ancora più preciso, ci si può rendere conto della propria cadenza ideale guardando la potenza espressa e il calo avuto dopo tot tempo
 

scamorza

Apprendista Scalatore
4 Marzo 2006
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Fidati che mi riprendo... ma ognuno è diverso. ;-)


io sono d'accordo con te. quando mi capitano uscite lunghe, oltre le 4 ore (di solito non supero le due) per rientrare con una velocità decente e costante debbo spingere un rapporto duro, in questa maniera riesco a viaggiare stanco morto intorno ai 30/32 per più di un ora. se cerco di alleggerire la pedalata oltra a portarmi subito intorno ai 25/26 orari noto che perdo velocità in continuazione fino ad esaurirmi, cioè a desiderare di fermarmi a riposare.
 

giumbi#babio

Velocista
15 Novembre 2004
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Quando si è stanchi, la prima cosa che si perde è la freschezza, la capacità neuromuscolare che ti permette un alto numero di rpm.
E, se può consolare, in questo ( pur sempre al loro livello ) i prof sono simili a noi, anche loro vanno incontro ad un continio, progressivo indurirsi della pedalata.
 

spartaco

via col vento
27 Settembre 2005
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Se non hai problemi con l'inglese puoi andare su dei classici come "Serious cycling" di Burke e/o "The cyclist's training bible" di Friel.
Li ho presi da qualche settimana ed ho iniziato a leggere il primo: forse nulla di nuovo per dei veterani della bici ma semplice,coinciso (fino ad un certo punto...260 e passa pagine),bello.
Ho letto un paio di volte il libro di Sassi e posso dire che è un ottimo libro (essenzialmente per quanto riguarda l'allenamento parla dei vari concetti di soglia,Sfr e sovrallenamento) ma si poteva riassumere in una cinquantina di pagine perchè il resto riguarda i problemi del ciclismo professionistico.

pultroppo in inglese per me il libro è tutt'altro che semplice credo che dovro accontentarmi del libro di sassi non ti chiedo quali sono le differenze con questo libro perchè finirei solo per rosicare non avendo dimestichezza con l'inglese
 

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