La seconda credo che avrebbe come risposta univoca: con più soldi.
In generale però credo sia una questione più complessa, che riguarda come il ciclismo sia cambiato negli ultimi anni, cioè tanto.
I giovani hanno molte più occasioni di farsi vedere, in particolare in un anno strano come questo. La necessità di fare lunghe gavette pare sia venuta meno (i motivi possono essere vari).
E poi il ciclismo si è molto globalizzato. Anche gli italiani, se vogliono far carriera, non sono obbligati ad aspettare le squadre italiane (WT sono pure sparite): gli squadroni come Ineos o Jumbo non si fanno problemi a prendere semplicemente i più forti, senza paturnie nazionaliste.
Persino le squadre francesi, lo stanno facendo, ed i risultati non sono tardati, basti vedere il treno internazionale di Démare.
Che non ci siano italiani forti all'orizzonte non direi. Ma se tutti danno per scontato che ad esempio "i colombiani maturano prima" (e si spengono prima) non si capisce perché agli italiani non si possa lasciare il tempo di maturare. Secondo me dei giovani che possono fare bene ci sono:
-Nicola Conci
-Antonio Tiberi
-Matteo Fabbro
e vari altri
ma anche spagnoli, come Carlos Rodriguez, che pare essere un fenomeno, ed infatti è già alla Ineos.
Poi adesso non mi farei prendere dalla frenesia del trovare solo fenomeni in culla...Lennard Kämna, Valentin Madouas o David Gaudu sono già ottimi corridori che potranno essere protagonisti di GT nel futuro, ed hanno la bellezza di 24 anni...
Tanto dipende anche dall'essere al posto giusto al momento giusto. Quello che pare essere un brocco in una squadra può sbocciare nella squadra giusta. Basti pensare a Filippo Ganna...non so se fosse rimasto alla UAE se sarebbe "esploso" come ha fatto...